Il ritorno del criceto

criceto 2Ci eravamo lasciati cosi, con un El Shaarawy che aveva dato confortanti segnali di ripresa ad inizio stagione ma considerato perennemente in crisi dalla vulgata comune e messo in discussione da Allegri in ossequio ai diktat presidenziali sul modulo e alle voglie di vedere giocare insieme Matri e Balotelli.  Siamo arrivati ad oggi: se si digita “El Shaarawy” nel motore di ricerca google (gogol per Silvio) il terzo risultato che si ottiene è ” El Shaarawy cocaina”.

Nel mezzo il comunicato ufficiale del Milan del 13 settembre 2013, con cui venivamo informati che il calciatore in questione aveva riportato una lesione muscolare al bicipite femorale della coscia sinistra. E’ l’inizio del calvario e di una storia a tinte rossonere che a molti ha ricordato quella dell’ultimo Pato.

Il tempo di recuperare dalla lesione muscolare che il 30 settembre, alla vigilia della partenza per la trasferta di CL di Amsterdam, El Sha riportava in allenamento la microfrattura del quarto osso del metatarso del piede sinistro. Decisa dallo staff medico una terapia conservativa di due mesi, il nostro  rientrava in campo il 1° dicembre contro il Catania, giocava anche a Livorno ma nel ritorno di CL a San Siro contro l’Ajax usciva al 24′ del primo tempo, accusando una riacutizzazione del dolore al piede sinistro. Dopo una iniziale prognosi di due settimane, lo staff medico optava per l’operazione chirurgica, eseguita in Portogallo il 28 dicembre 2013 con periodo di recupero previsto in due mesi e mezzo.

Come nella nostra migliore tradizione i tempi si sono dilatati a dismisura, tra annunci e rinvii, le voci si sono rincorse e amplificate sul web, fino ad arrivare ad oggi, in cui sembra prossima la sua convocazione per il derby di domenica . Proprio l’Inter, la squadra contro la quale il Faraone ha segnato l’ultima rete in campionato, peraltro una delle più belle e più importanti della sua carriera. L’Inter come comun denominatore della sua auspicata rinascita, ma nel frattempo molto è cambiato.

In panchina non siede più Allegri, l’uomo che gli aveva dato fiducia nonostante l’inizio non proprio brillante della stagione 2012/13 ma a settembre 2013  dichiarava di preferirgli Matri e Robinho perchè gli garantivano più profondità. Sono andati in naftalina anche il 4321, modulo che emarginava il nostro, e il 4312, modulo che generava (falsi) interrogativi sulle capacità di El Sha di giocare da seconda punta. Ora sulla panchina siede Seedorf, l’antivirus disabilitato dalle trappole mediatiche del Geometra, dai silenzi presidenziali, dalle tre scimmiette posatesi sulle spalle di Barbara Berlusconi.

Un altro dead man walking, ma il modulo è quello giusto: un 4231 che sempre più spesso assume le sembianze, come ha ammesso lo stesso Seedorf, di un 4411 di capelliana memoria. Un modulo nel quale El Shaarawy giocherebbe da esterno sinistro (per la gioia di Costant o Emanuelson) con spostamento di Taarabt a destra e accantonamento di Honda che entrerebbe in concorrenza con Kakà. Con un giocatore di gamba come Stephan persino Seedorf potrebbe prendere in seria considerazione l’arretramento di Balotelli con l’inserimento di Pazzini.

Ma il punto, lo sappiamo tutti, non è il modulo o i nomi dei giocatori che affiancheranno o faranno posto ad El Shaarawy. Il punto sono i pesanti interrogativi che gravitano intorno al suo rientro. Perchè quei tempi di recupero incompatibili con qualsiasi microfrattura? Che giocatore rivedremo a San Siro? Sarà sicuramente un giocatore fresco e smanioso di far bene quello che si ripresenterà in un campionato dove ormai tutte le squadre o quasi hanno la spia della riserva accesa. Ma sarà il giocatore generoso tuttavia inconcludente del girone di ritorno della scorsa stagione oppure quello capace di caricarsi da solo una squadra sulle spalle come nel girone d’andata? Sarà il giocatore che pur dando segnali di ripresa a settembre sembrava incupito e travolto dalle voci di mercato e dai rilievi tecnici-tattici, sconfinanti nelle analisi psicologiche spicciole, mossi dai suoi allenatori Allegri e Prandelli nonchè dai più improbabili opinionisti? Oppure sarà un atleta mentalmente libero, consapevole che il peggio è alle spalle e capace dunque di ritrovare il gusto della giocata?

Non ho risposta a queste domande ma di una cosa sono sicuro, comunque vada ai più basteranno tre giornate per emettere un verdetto. Un eventuale ed improbabile rientro brillante rimetterebbe automaticamente El Shaarawy sui banconi del mercato con attaccato il cartellino del prezzo. Un rientro zoppicante viceversa lo rimetterebbe nel tritacarne mediatico, bollandolo definitivamente come bluff.  Personalmente non mi aspetto nulla, perchè avere aspettative dopo sette mesi di stop sarebbe illogico. So solo che contro l’Inter si chiuderà il cerchio, il resto sarà nella testa e nei piedi del Faraone, inshallah.

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