Passata la serata di Europa League ci si rituffa in campionato, ed a San Siro si ospita l’Udinese di Del Neri, compagine che negli ultimi anni ha riservato parecchie sorprese ai nostri ragazzi. Il rischio di uno scivolone è alto: si arriva al match dopo aver giocato (in trasferta) giovedì sera ed a non più di 7 giorni dalle 4 sberle prese a Roma.
Il mister cambia alcune carte rispetto al match con l’Austria Vienna: conferma la difesa a 3 con Musacchio, Bonucci e Romagnoli ma lascia a riposo Calhanoglu e Silva, mattatori di coppa, preferendo Bonaventura e Suso liberi di operare alle spalle dell’unica punta Kalinic, all’esordio rossonero al Meazza. Completano la formazione Calabria, Kessiè, Biglia e Rodriguez.
Pronti via si capisce subito che pomeriggio sarà, con l’area bianconera sotto assedio e qualche ripartenza sporadica dei friulani che non sembra impensierire più di tanto la nostra difesa. Nonostante la giornata decisamente no dei due “fantasisti” Bonaventura e Suso, si riescono a creare numerose occasioni da gol grazie alle intuizioni di Biglia che imbecca ripetutamente Calabria e Rodriguez spesso liberi sulle fasce di competenza e, su un cross basso del terzino italiano, Kalinic trova la sua prima rete milanista con un colpo da rapace nell’area piccola.
Come con il Cagliari però riemergono i soliti problemi di concentrazione una volta passati in vantaggio e puntualmente subiamo il pareggio ad opera di Lasagna, provvidenzialmente imbeccato da Romagnoli che crossa verso il centro della propria area un pallone in alleggerimento difensivo, nell’incredulità generale. Un errore da terza categoria che vanifica quanto di buono fatto fino a quel momento e che rimette in carreggiata un’Udinese che manco se l’aspettava. Riprende l’assedio e si ritrova rapidamente (e fortunatamente) il vantaggio: ancora Kalinic in un’azione molto simile a quella del primo gol, che ribadisce in porta una respinta corta di Scuffet. Doppietta per il croato, ho visto esordi decisamente peggiori..
Nella ripresa il copione non cambia ma non si riesce a trovare la terza rete che avrebbe reso il risultato meno bugiardo per quanto visto in campo, anche se “il buon Nikola con la maglia numero 7” la terza segnatura la troverebbe anche, non fosse per la VAR…
Partita finita senza sussulti, 3 punti in cascina e testa all’infrasettimanale contro la Spal da non sottovalutare dopo quanto visto una settimana fa proprio a San Siro.
Le pagelle:
Donnarumma G: 6,5. Giornata di ordinaria amministrazione per lui, non può nulla sul gol avversario, disinnesca con una buona copertura della porta l’unica occasione friulana della ripresa.
Calabria: 7. Riscatta la pessima prestazione della settimana scorsa, merito del nuovo modulo e di Samir che lascia praterie al numero 2 rossonero accentrandosi troppo. Suo l’assist per il primo gol di Kalinic, buona verve ed un paio di incursioni interessanti nella ripresa. Aspettiamo con ansia la prossima partita in cui verrà schierato per capire quale sia la vera faccia del ragazzo.
Musacchio: 6. Ordinato e puntuale nelle chiusure, il gol viene dalla sua parte ma non mi sento di attribuirgli colpe particolari. Se quella resta l’unica occasione da rete nei 90 minuti, dal suo lato, un motivo ci sarà.
Bonucci: 6. Stesso discorso valido per Musacchio, una partita senza infamia e senza lode. Vanno decisamente registrati alcuni meccanismi e ci vuole un po’ meno sufficienza da parte del capitano, in certi frangenti. Purtroppo la disintossicazione da anni di “quelli là” è lunga.
Romagnoli: 5,5. Chiariamo subito che il voto è più di incoraggiamento che altro, un errore (o un assist) come quello che manda in porta Lasagna è roba che manco all’oratorio di Don Mazzi ed avrebbe meritato un 4 tondo tondo. Però, dopo quel blackout mentale, Alessio ha ripreso a giocare come sa, non ha fatto altri errori e nel secondo tempo è andato anche ad un passo dalla segnatura, con un colpo di testa sventato da un grande intervento di Scuffet. La personalità va aumentata alla svelta, se non si vuole che le voci di “promessa” restino tali.
Rodriguez: 7. Finalmente qualcuno che spinge su sta benedetta fascia sinistra, che sa crossare e mandare in porta i compagni. Fi-nal-men-te! Partita sontuosa dello svizzero, non voglio pensare a che sarebbe successo se avesse anche segnato su punizione.
Biglia: 7,5. Ho letto di paragoni con Montolivo. Sì, Montolivo. Proprio lui. Devo aver visto un’altra partita, nonostante il seggiolino arancio sotto il mio fondoschiena assomigliasse a quello della tribuna di San Siro. Per la prima volta ho avuto modo di vedere il 21 dal vivo e non posso che applaudirlo, ha dato i giusti tempi di gioco e la sicurezza che si chiedono ad un regista di livello mondiale, aprendo il campo alla bisogna senza inutili ritardi o passaggi in orizzontale di 2-3 metri. Preservatelo!
Kessie: 7,5. Avrei voluto dargli 7 ma ho preferito essere leggermente più generoso. Il motivo è presto detto: questo ragazzo sta crescendo partita dopo partita, non ha mai tirato il fiato ed ha, sinora, cannato solo una partita (Lazio-Milan). E’ ovunque, non si tira mai indietro e non lo tirano giù neanche aggrappandosigli addosso. Meritava il gol, non gli è mancato altro.
Bonaventura e Suso: 5,5. Metto insieme J&S perchè la loro partita mi è sembrata molto molto simile. Hanno spesso girato a vuoto, cercato la giocata più complicata senza trovarla, fatto la scelta sbagliata all’ultimo passaggio. Una giornata no, forse anche a causa della posizione in campo, culminata nella doppia sostituzione.
Kalinic: 8. Anche qui, voto leggermente più generoso per restare in media con i compagni, ma avercene di esordi a San Siro così! Nel malumore generale Nikola ci mette 2 minuti a crearsi la prima palla gol su cross basso di Rodriguez, per poi infilare una doppietta a cavallo del pareggio di Lasagna. Nel secondo tempo sigla una tripletta che avrebbe reso la giornata memorabile, ma la VAR non gli fa portare a casa il pallone del match. Sarà per la prossima, con l’augurio che non sia un fuoco di paglia.
Calhanoglu: 6 (dal 70′). Un paio di passaggi da stropicciarsi gli occhi, un tacco al volo che mi ha fatto esclamare “le perle ai porci!”, ma anche qualche imprecisione di troppo. Non vedo l’ora di ammirare anche in campionato il giocatore palesatosi in quel di Vienna qualche sera fa.
Cutrone: 6,5 (dal 70′). Il solito argento vivo addosso, neanche il tempo di entrare ed inizia a correre da una parte all’altra dell’attacco. La voglia non manca di certo a questo ragazzo.
Locatelli: sv (dal 85′). Entra a pochi minuti dalla fine.
Montella: 6,5. Gestione della partita nella norma, il modulo ad albero di natale non si rivela molto efficace causando spaesatezza negli interpreti Jack e Suso. Se non altro se ne avvede ed al 70esimo torna sui suoi passi, passando al trequartista come in Europa League. Per fortuna insiste su sta difesa a 3, continuiamo così eh!