Con un Milan rimaneggiato, stanco dopo una partita molto pesante disputata cinque giorni prima ed al cospetto di un avversario di buonissimo valore, per di più maggiormente fresco, era quasi inevitabile fare fatica a fornire una prestazione convincente ed all’altezza delle migliori messe in campo dalla squadra. Partendo da tale presupposto, si può essere soddisfatti a prescindere per aver strappato un punto ad una avversaria diretta per l’accesso all’Europa League, tenendola a tiro ed avendo la consapevolezza di essere in vantaggio negli scontri diretti, se il parametro dovesse venire in gioco. Chiaramente, domenica contro la Fiorentina non si dovrà vanificare il punto dell’Olimpico, contando di recuperare qualche giocatore ed una condizione complessiva adeguata per molti elementi del gruppo.
Tornando alla partita, la sofferenza è stata equamente distribuita su entrambe le frazioni di gioco: la Lazio è stata capace di proporre una pressione offensiva costante, giocando molto sugli esterni e mettendo in grossa difficoltà il Milan con le sue ripartenze fulminee. Si segnalano tre occasioni per tempo per i laziali, con Donnarumma prodigioso in particolare su Hoedt nel primo ed Immobile nel secondo. Paradossalmente, però, il vantaggio dei biancocelesti arriva in un momento in cui la squadra sembra essere capace di imporre il proprio ritmo, maggiormente compassato, al match: Immobile controlla in area un pallone di Parolo, salta Zapata e difende bene palla su Gomez, con Donnarumma che esce per contrastarlo e chiudergli la porzione di specchio a disposizione. Dal groviglio di gambe che si innesca sembra essere il paraguaiano a toccare l’attaccante laziale, il quale a sua volta dà quasi l’impressione di cercare il contatto con il difensore rossonero piuttosto che subirlo. Rigore che ci può stare, ma se ne sono visti di più solari. Biglia trasforma.
In tutto ciò, il Milan fa fatica a costruire calcio con raziocinio e continuità, sbagliando molte giocate già a partire dalla fase di impostazione e dimostrando una palese sterilità offensiva, nelle poche occasioni in cui si affaccia verso l’area avversaria. Sotto questo punto di vista, prezioso è l’ingresso di Sosa ad inizio secondo tempo: l’argentino aiuta la squadra dando maggiore qualità alla manovra, ma anche recuperando un buon quantitativo di palloni. Da una di queste giocate nasce l’azione del pari, con Suso che gioca un possesso nato da tale dinamica, riesce ad entrare in area ed a resistere all’attacco multiplo dei difensori laziali, piazzando infine a giro, con precisione chirurgica sul palo lungo, il gol dell’1-1. Da li in poi è più il Milan a provare a vincerla, piuttosto che una Lazio colpita mentalmente dall’episodio succitato, ma sarebbe stata troppa grazia per ciò che si è visto complessivamente.
Donnarumma 7: tiene a galla il Milan con due paratone, già menzionate poco sopra, su Hoedt ed Immobile. Sempre attento anche in fase di uscita, alta o bassa che sia, nonché sui numerosi tentativi da fuori dei laziali.
Abate 6: inizialmente più attento in fase difensiva, con il passare dell’incontro si fa vedere maggiormente in avanti.
Gomez 5,5: a conti fatti, provoca il rigore del vantaggio della Lazio, e più in generale il suo atteggiamento molto aggressivo lo espone costantemente ad errori anche marchiani. Come già accaduto in altre occasioni, cresce sulla distanza di gara, dimostrandosi in tali frangenti più sicuro e puntuale.
Zapata 5,5: con una goffa svirgolata rischia di mettere Immobile solo davanti a Donnarumma, nel primo tempo. Più in generale, tante ombre e poche luci nel suo modo di stare in campo.
Vangioni 5: nel primo tempo il suo rendimento è soddisfacente su entrambe le metà campo. Nel secondo, invece, va in crisi netta al cospetto di Felipe Anderson, complici una condizione fisica lontana dal 100% ed una ammonizione che sembra condizionarlo nell’atteggiamento.
Pasalic 5: troppo morbido per ciò che l’incontro richiede, non riesce ad incidere in nessuna delle due fasi.
Locatelli 5: sbaglia molto, troppo, in fase di impostazione, dove tra l’altro raramente prova giocate più complesse del passaggio al compagno vicino. Il poco di buono che riesce a fare avviene soprattutto in fase di contenimento.
Poli 6: commette un errore di posizionamento che rischia di costare caro, con Hoedt da lui tenuto in gioco e libero di colpire da pochi passi, costringendo Donnarumma all’intervento prodigioso. Per il resto, tuttavia, finché non si fa male garantisce una presenza sostanziosa in mezzo al campo.
Suso 6: in grossa difficoltà per buona parte del match, laddove non riesce ad incidere anche a causa della marcatura asfissiante preparata da Inzaghi nei suoi confronti, che porta lo spagnolo ad essere quasi sempre raddoppiato, ed in alcuni casi triplicato. Alza la sua valutazione con il bellissimo gol del pareggio.
Deulofeu 5,5: fa tanto movimento, sia in avanti che in fase di ripiegamento, ma non riesce ad incidere.
Ocampos 5: si sbatte molto per farsi servire o cercare di entrare nel cuore del gioco offensivo del Milan, ma non conclude assolutamente nulla, sprecando in malo modo l’unica occasione degna di nota che la squadra ha nel primo tempo.
Subentrati
Sosa 6,5: dà ordine alla manovra della squadra e si rende protagonista di alcuni recuperi notevoli ed inusuali, per quelle che sono le caratteristiche dimostrate fino ad oggi. Il suo ingresso è stato, a conti fatti, decisivo.
Lapadula 5,5: si sbatte molto nella mezzora in cui è in campo, ma anche lui non riesce ad incidere, se non conquistando palla per innescare una potenzialmente pericolosa ripartenza.
Fernandez s.v.
Allenatore
Montella 6: si arrangia al meglio che può, perché la rosa è di per sé mal costruita, e le tante defezioni non fanno altro che mettere ulteriormente a nudo tali carenze. Punta su un attacco che dia meno punti di riferimento all’avversario, con giocatori di maggiore movimento ed interscambiabili tra di loro, ma a conti fatti il tentativo non funziona, complice uno scarso affiatamento del tridente impiegato ieri sera dal primo minuto. Certo, l’esperimento resta valido e sensato, perché in questo momento della stagione Bacca e Lapadula non sono in grado di fornire un rendimento soddisfacente, perciò è utile cercare altro. E ieri sera, finalmente, riesce a leggere tempestivamente l’andamento dell’incontro, con il cambio Locatelli-Sosa che a conti fatti dà una svolta in senso positivo all’incontro del Milan. Oltre agli aspetti prettamente tattici, la partita di ieri conferma che questa squadra ha cuore e carattere da vendere, costante elemento che accompagna ogni prestazione dei rossoneri.
2 comments for “Serie A: Lazio-Milan 1-1”