Serie A: Milan-Sampdoria 0-1

La partita odierna è il perfetto sunto di tutto ciò che, in questo momento della stagione (che per la verità va ormai avanti da un mese abbondante), non sta girando nel Milan attuale. Un insieme di carenze, disattenzioni, limiti intrinseci di vario tipo e malasorte che stanno lentamente affossando una squadra e le sue ambizioni, lanciate verso l’alto fino a poche settimane fa come non accadeva da diverse stagioni. Un’altra volta ancora ci si trova a commentare un match non giocato in maniera memorabile, ma che indubbiamente la squadra non avrebbe meritato di perdere, per la quantità delle occasioni create e la pressione prodotta al cospetto di un avversario, quale la Sampdoria, che ha pensato soprattutto a difendersi ed agire di rimessa, sfruttando la qualità dei suoi uomini d’attacco.

Rispetto alle recenti uscite la manovra è stata maggiormente fluida, con in particolare Deulofeu molto attivo sulla sua fascia di competenza ed anche nel finale, laddove è stato dirottato a destra. Tuttavia, a mancare è stata senza dubbio l’incisività in avanti: sia per un discorso di predisposizione mentale del singolo (vedi il palo colpito dal succitato spagnolo, che controlla e prova a piazzarla invece di tentare subito la conclusione verso una porta semi-sguarnita), sia per mancanze dell’attaccante di turno (Bacca che non fa mai un movimento a tagliare sui numerosi cross ricevuti, piuttosto che un Lapadula poco lucido in quest’ultimo periodo). Insomma, è mancato quel cinismo che nel calcio spesso e volentieri paghi, specie se commetti delle incertezze difensive unite ad un filtro a centrocampo non sempre all’altezza della situazione. E proprio grazie a tali carenze arriva il gol dei liguri: sanguinosa palla persa da Zapata, lancio lungo per Quagliarella che elude l’intervento di Paletta venendo atterrato: giusto il rigore, trasformato da Muriel che spiazza Donnarumma. La reazione finale produce una colossale occasione di Lapadula, a cui segue un mischione risoltosi in un nulla di fatto, e nient’altro, con un Milan che dà l’idea di non avere quell’ardore necessario per rimettere in piedi l’incontro.

Ed è proprio questo l’aspetto su cui ora si deve lavorare prontamente: evitare che la squadra molli dal punto di vista mentale, afflosciandosi su una stagione che sta sinistramente imboccando una china simile alle precedenti, per cercare di giocarsi le proprie carte fino a quando la matematica darà la possibilità di ottenere qualcosa. Consapevoli dei limiti che ci sono, restano e sicuramente sono amplificati dal venire meno (nel vero senso della parola, quando non metaforicamente) di elementi punti fermi dell’11 titolare, ma cercando al contempo di valorizzare quella qualità di gioco che non è mai totalmente mancata, nonostante i risultati negativi dell’ultimo periodo.

Donnarumma 6: nell’unica occasione in cui viene sollecitato direttamente, nel primo tempo, neutralizza con un buon riflesso una incursione di Linetty. Stavolta non gli riesce la prodezza sul rigore dell’avversario.

Kucka 6: schierato teoricamente da terzino, in realtà gioca sempre molto alto, di fatto fungendo come al solito da interno destro di centrocampo e non disdegnando, con le sue incursioni, un continuo accompagnamento della manovra offensiva.

Paletta 5: prestazione macchiata dall’intervento fuori tempo su Quagliarella, che costa rigore e gol della sconfitta. Un peccato, perché per il resto ha giocato su buonissimi livelli senza commettere sbavature.

Zapata 4,5: non dà mai l’impressione di essere sicuro nelle giocate che fa, sia in chiusura difensiva che in fase di impostazione. Non a caso, l’azione che porta al rigore della Sampdoria viene avviata da una sua topica colossale, con palla persa che innesca il letale contropiede avversario.

Romagnoli 6: il suo ruolo di terzino è anche qui teorico, perché funge maggiormente da centrale esterno in una linea a 3. Nonostante la non abitudine al ruolo, si disimpegna onestamente.

Bertolacci 6,5: probabilmente il migliore quest’oggi per il Milan. Specie nel primo tempo, abbina quantità ad una incisiva presenza in fase offensiva, andando due volte alla conclusione e costruendo le migliori occasioni della squadra nella frazione di gioco.

Sosa 5,5: prova a dare ordine alla manovra, pur non riuscendoci sempre con la dovuta rapidità di pensiero. Sulla distanza non fornisce un contributo sostanzioso anche in fase di ripiegamento, suggellando il tutto con un rosso per doppia ammonizione.

Pasalic 5: impalpabile, in entrambe le fasi.

Suso 6: un po’ perché è in calo dopo aver tirato a lungo la carretta, un po’ perché gli avversari sembrano avergli preso le misure, il suo apporto non è più continuo come accadeva fino a qualche tempo fa. Tuttavia, l’azione che porta al palo di Deulofeu, nonché quella del gol divorato da Lapadula, sono da lui avviate. A dimostrazione dell’incidenza che lo spagnolo ha negli equilibri della squadra.

Bacca 5: è grave che un attaccante non riesca a realizzare dei movimenti pericolosi per la porta avversaria, tagliando ogni tanto sul primo palo, con la mole di cross ricevuta dal colombiano. A tutto ciò si aggiungono le annose problematiche in fase di dialogo con il resto della squadra.

Deulofeu 6: si segnala soprattutto per la verve in fase offensiva, dove è probabilmente l’unico in grado di saltare l’uomo con una certa continuità in questo momento storico. Può fare di meglio in termini di incisività sotto porta.

Subentrati

Abate s.v.

Lapadula 5: riceve una palla d’oro da Suso e la spreca.

Ocampos s.v.

Allenatore

Montella 5,5: la squadra offre prestazioni non perfette, ma dove comunque mostra sempre qualcosa di buono ed interessante, sia dal punto di vista della qualità complessiva che del carattere. In questo momento evidentemente non gira bene, venendo amplificato ciò che di errato il Milan compie e non risaltando il buono che c’è e rimane. Come nei momenti positivi, mi sento di imputare al mister soprattutto una cosa: la tardività dei cambi effettuati e l’incapacità, più o meno marcata, di leggere le partite ed i loro sviluppi, dal punto di vista umano e tattico. Per esempio, per quale motivo non azzardare le due punte quest’oggi, quando la squadra ha palesato proprio una carenza di incisività negli ultimi 15-20 metri?

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