Un’altra volta ancora, il Milan può tranquillamente mangiarsi i gomiti per aver regalato un tempo all’avversario di turno, sempre il primo, non riuscendo nell’impresa di acciuffare il pari dopo aver dimezzato il vantaggio. Come già accaduto nelle precedenti tre uscite, la prima frazione della squadra è ampiamente insufficiente: sotto di due gol dopo 20 minuti, il Milan subisce l’aggressività di una Juventus che, pur senza creare una particolare mole di occasioni, si rende pressoché inattaccabile con una pressione continua sul portatore di palla. Impostazione di match, questa, che comporta una manovra più farraginosa e prevedibile, tramite la sterilizzazione della principale fonte di gioco della squadra, cioè la coppia di esterni d’attacco Suso-Bonaventura.
Costante anch’essa evidenziata nelle ultime partite del Milan, il secondo tempo si segnala per una crescita di intraprendenza della squadra, in grado di accorciare il risultato con una splendida girata di Bacca e, più in generale, di riuscire a sviluppare un palleggio maggiormente continuo, ragionato e ficcante, complice anche l’allentamento della pressione da parte della Juventus, dopo una prima frazione dispendiosa. A complicare la situazione è l’episodio dell’espulsione di Locatelli per somma di ammonizioni, immediatamente dopo il gol del colombiano: provvedimento indiscutibile, stante la scompostezza e la durezza dei due interventi sanzionati. Nonostante ciò, il Milan ci prova creando delle occasioni interessanti: si segnalano un tiro da fuori di Kucka, sugli sviluppi di un calcio di punizione, ed una bella giocata del debuttante Deulofeu, che salta la retroguardia avversaria ma viene costretto sulla linea di fondo, senza trovare rifornimenti validi in area. Chiaramente, un atteggiamento più garibaldino, unito all’inferiorità numerica, comporta una squadra più sbilanciata e predisposta a concedere occasioni all’avversario: tra queste, due colpi di testa di poco a lato di Mandzukic ed una bella girata di Pjanic, neutralizzata da Donnarumma.
Dovendo tirare un bilancio finale, sconfitta giusta e meritata. Il Milan deve capire che non può permettersi di non giocare del tutto parti, più o meno ampie, di partita, a maggior ragione considerati i limiti che la rosa ha palesato nel corso dell’annata. Sotto questo punto di vista, Montella è chiamato a far fare un salto di qualità in termini mentali alla squadra, dopo aver migliorato complessivamente il gioco senza, però, ottenere un effettivo riscontro in termini di risultati. A seguito, pagelle a giocatori e mister:
Donnarumma 6,5: incolpevole sui gol, risponde presente nell’unica occasione in cui è sollecitato in maniera realmente impegnativa, ovvero una girata da pochi passi di Pjanic nel finale di partita.
Abate 5,5: fatica, specialmente nel primo tempo, a contenere le avanzate avversarie nella sua zona di competenza. Si riprende con il passare dei minuti, senza però mai fornire un contributo sostanzioso in fase offensiva.
Romagnoli 6: nonostante l’andamento dell’incontro e la forza dell’avversario, la sua prestazione è quasi di ordinaria amministrazione, senza picchi positivi od errori marchiani.
Zapata 6: considerato che non giocava una partita ufficiale da 7 mesi, il rientro è stato apprezzabile.
Antonelli 5,5: anche lui non pienamente convincente in fase difensiva. Rispetto al suo dirimpettaio di fascia, se non altro, si fa vedere con maggiore continuità in avanti.
Kucka 6,5: nel primo tempo è l’unico, la in mezzo ma probabilmente dell’intera squadra, che ha la grinta necessaria per fare “a botte” con gli avversari. Nella ripresa si fa notare più che altro in appoggio alla manovra d’attacco.
Locatelli 4,5: fatica in fase di impostazione, complice una squadra piuttosto statica che non lo aiuta. Aggrava una prestazione di per sé non esaltante con un rosso ineccepibile, a causa di due interventi in cui mette troppa foga e poca lucidità.
Bertolacci 6: tiene botta in maniera dignitosa alla distanza, andando al ritmo della squadra. Si segnala soprattutto per qualche giocata offensiva interessante, nel momento di maggiore pressione.
Suso 5,5: lotta, corre e ci mette buona volontà, ma complice una difesa intensa della Juventus, di fatto non riesce ad incidere sulla manovra della squadra.
Bacca 6: non una prestazione particolarmente appariscente, ha il merito di riaprire l’incontro con una pregevolissima girata in area di rigore, degna di un attaccante di razza quale è.
Bonaventura 5,5: per valutare la sua partita possono essere utilizzate le medesime parole spese per Suso.
Subentrati
Pasalic 6: prestazione senza infamia e senza lode.
Deulofeu 6: quando viene servito, dimostra una vivacità che lascia ben sperare in ottica futura, in particolare grazie alla capacità di raggiungere il fondo e dare profondità alla squadra.
Honda s.v.: troppo poco in campo per poter essere giudicato.
Allenatore
Montella 5,5: se tre indizi fanno una prova, figurarsi che considerazioni possono essere ricavate dopo 4 partite consecutive in cui la squadra va sotto, giocando obiettivamente male e lasciando campo alle iniziative avversarie senza opporre una particolare resistenza. Sicuramente alla base c’è una mancanza di predisposizione alla continuità di rendimento nei 90’ minuti da parte dei giocatori, ma l’allenatore è chiamato a porre rimedio a tale situazione. Un peccato, perché quando il Milan ingrana sa proporre un gioco gradevole ed apprezzabile per qualità e coraggio. Ma fino a quando non si riuscirà a fare quello step mentale evidenziato a più riprese nelle ultime settimane, non si potrà mai concretizzare pienamente il potenziale mostrato. Oltre a tale discorso generale, nello specifico di ieri non mi ha convinto appieno il cambio che ha visto Bacca uscire dal campo. Il mister ha sostenuto che la decisione è stata presa in quanto il colombiano era particolarmente stanco, e può starci come motivazione; ma, dovendo recuperare il risultato, sarebbe stato più logico mettere un’altra prima punta (Lapadula) che garantisse una presenza fissa in area, e dunque una teorica maggiore apprensione per la retroguardia bianconera.
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