Il Milan si regala un nuovo scontro in partita secca contro la Juventus, in programma il 25 di questo mese, superando negli ottavi di finale ed in rimonta un osso duro quale è il Torino di Mihajlovic. La partita è divisibile in due parti, sia a livello di andamento del risultato che di prestazione fornita dalla squadra: nel primo tempo il Milan ha approcciato in maniera contratta all’incontro, faticando a sviluppare una manovra rapida e ficcante e mostrando poca attitudine nell’inserimento dei centrocampisti ad accompagnare la manovra. Con la conseguenza di isolare eccessivamente in primis Lapadula, ma più in generale il trio di attacco schierato ieri sera, dando modo al Torino di chiudersi con ordine e ripartire in maniera sempre insidiosa, anche grazie alle indubbie qualità tecniche di diversi calciatori della compagine granata. E su uno di questi contropiedi, complice una difesa rossonera piazzata in maniera quantomeno rivedibile, arriva il vantaggio del Toro con Belotti, che buca in uscita Donnarumma dopo essere stato servito in profondità da Benassi.
Lo svantaggio paradossalmente ha dato la scossa alla squadra, che dallo 0-1 in poi ha fornito una prestazione in crescendo, come aggressività nello stare in campo, condizione fisica e capacità di rischiare il fraseggio anche ricercato, invece di accontentarsi della soluzione di gioco più comoda ma meno redditizia. L’uno-due del k.o. al Torino avviene a cavallo del quarto d’ora della seconda frazione di gioco: dapprima Kucka è abile a raccogliere un cross di Bonaventura, che aveva infruttuosamente attraversato l’intera area di rigore; il 2-1 nasce sul già visto asse Suso-Bonaventura (la Juventus ricorderà sicuramente), con lo spagnolo che crossa e Jack abile ad inserirsi e girare al volo, non dando scampo all’incolpevole Hart. Da li in poi la reazione del Torino si concretizza in una occasione importante di Belotti, ottimamente neutralizzata da Donnarumma, e poco altro. Anzi, è semmai il Milan a doversi rammaricare di non aver chiuso anzitempo l’incontro, con Bonaventura prima e Lapadula poi, che si divorano letteralmente due reti praticamente fatte e che avrebbero evitato qualche patimento finale.
Prestazione che, a conti fatti, conferma due tendenze del Milan di Montella: questa squadra è un diesel, capace di venir fuori alla distanza anche grazie ad una condizione fisica invidiabile; ma soprattutto che si tratta di un gruppo con attributi e carattere importanti, in grado di non andare sotto innanzitutto mentalmente anche nei momenti negativi, mantenendo sempre uno spirito battagliero e la fiducia nelle proprie capacità. Due elementi che negli ultimi anni erano clamorosamente mancati, penalizzando largamente il rendimento della squadra. Detto ciò, di seguito le valutazioni ai giocatori impiegati contro i granata ed al mister:
Donnarumma 6,5: compie una sola parata di rilievo, su Belotti nel secondo tempo, utile ad evitare il prosieguo dell’incontro ai supplementari, chiudendo ottimamente lo specchio della porta all’attaccante bergamasco. Per il resto mai particolarmente sollecitato, incolpevole sul gol del vantaggio del Torino.
Abate 6: prestazione alquanto ordinata, si segnala per una buona chiusura nel secondo tempo su Belotti e poco altro. Meno presente del solito in avanti.
Gomez 6: la sua prova è lo specchio del Milan visto ieri sera. In grande difficoltà nel primo tempo, sia a tenere la rapidità degli attaccanti granata che a prendere la corretta posizione in campo, in crescita nel secondo, dove acquisisce quella sicurezza utile a cercare (fruttuosamente) spesso e volentieri l’anticipo. E su una di queste giocate nasce il 2-1 di Bonaventura.
Paletta 6: ieri sera meno ordinato e continuo del solito. Alterna ottime chiusure a qualche errore di posizionamento, faticando a contenere in maniera “pulita” Belotti e rischiando a più riprese di dover giocare con il cartellino giallo sul groppone. Non sempre preciso in fase di impostazione, che sappiamo comunque non essere il suo pezzo forte.
De Sciglio 6: come il suo dirimpettaio di fascia Abate, prestazione ordinata e senza particolari squilli. Un minimo in difficoltà su Iturbe nel primo tempo, si riprende alla distanza.
Kucka 6: come spesso accade, la sua prestazione è un mix di cose positive (il gol, una bella conclusione da fuori e tanta sostanza in mezzo al campo) e negative (poca precisione nella giocata ed un certo grado di frenesia). Lo slovacco è così, prendere o lasciare.
Sosa 6: pur con ritmi compassati, che specie nel primo tempo non aiutano a velocizzare la manovra, è stato capace di garantire un minimo di sviluppo armonico al gioco della squadra. Un po’ in difficoltà quando c’è da lottare duro sul pallone, ma anche qui si sapeva come questo particolare non sia il pane quotidiano dell’argentino.
Bertolacci 6,5: nel primo tempo è l’unico centrocampista che prova ad accompagnare l’azione d’attacco, a discapito di una presenza consistente in fase di ripiegamento. Nella seconda frazione inverte tale tendenza, dimostrando una condizione fisica importante lungo tutto l’arco dei 90 minuti.
Suso 7: nel primo tempo si adagia sul ritmo lento del Milan, pur dimostrandosi l’unico in grado di poter creare un qualche presupposto di pericolosità offensiva della squadra. Cresce sensibilmente alla distanza, dimostrando la solita capacità di non buttare mai via un pallone, “avviando” l’azione del pari e smazzando l’assist per il 2-1 di Bonaventura.
Lapadula 5: fa tanto lavoro sporco, anche perché i pochi rifornimenti che gli giungono non danno all’ex Pescara molte altre alternative di gioco. Per tale prestazione meriterebbe anche la sufficienza, ma è davvero colossale e clamoroso l’errore compiuto sul finale di partita, dove si divora un gol tirando verso l’unico punto coperto dello specchio della porta. Un errore non da lui.
Bonaventura 6,5: prestazione strana la sua. Se si guarda al complesso, altre uscite sono state migliori a livello di continuità di rendimento nelle giocate effettuare. Tuttavia, mette di fatto il timbro sul successo di ieri sera con gol ed assist per Kucka, e dunque la valutazione non può che essere positiva.
Subentrati
Calabria s.v.: rientra dopo diverso tempo, ed un minimo di ruggine su alcune giocate si avverte. Voglio essere magnanimo e non gli do un voto, avendo giocato appena 20 minuti.
Pasalic s.v.
Locatelli 6: gioca poco, ma effettua due giocate in verticale (toh) che gli fanno meritare la sufficienza piena.
Allenatore
Montella 6,5: il Milan visto ieri sera è il sunto di ciò che è stato capace di creare in questi mesi l’allenatore napoletano, pur tra diversi limiti strutturali della rosa che rimangono e non possono essere eliminati con la bacchetta magica. Una squadra che sa soffrire, crescere alla distanza, ha una condizione fisica importante ed una mentalità che le permette di restare sempre in partita, anche nei momenti di maggiore difficoltà in cui, in passato, si sarebbe probabilmente affondati in maniera definitiva. Bravo mister. Nello specifico di ieri, aver passato il turno lasciando fuori (forzatamente e non) Romagnoli e Bacca, impiegando per pochi minuti altri due potenziali titolari come Locatelli e Pasalic, è positivo. Anche perché il prossimo avversario in campionato, cioè lo stesso Torino, ha giocato pressoché con la formazione tipo, ad eccezione di Iturbe in luogo dell’assente Iago Falque.
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