15^ Serie A: Milan-Crotone 2-1

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Il Milan supera di misura il Crotone in quel di San Siro, tornando alla vittoria in casa e mantenendo in questo modo la seconda posizione in classifica, a -4 dalla Juventus ed a pari punti con la Roma, in vista dello scontro diretto contro i giallorossi in programma all’Olimpico tra 8 giorni. Risultato maturato a seguito di una prestazione tutt’altro che esaltante, che fa il paio con la altrettanto non entusiasmante prova di settimana scorsa ad Empoli, sempre al cospetto di un avversario modesto e facilmente destinato a tornare in cadetteria a fine stagione. Diverse possono essere le spiegazioni, davanti ad una nuova uscita non positiva: innanzitutto, non convince la scelta di Montella di dare spazio ad un centrocampo meno di corsa e più di qualità, lasciando la fase di interdizione di fatto sulle acerbe spalle di Locatelli. Bisognerà vedere le prossime partite per comprendere se tale tendenza è saltuaria e casuale, frutto della volontà del mister di voler fare esperimenti contro avversari sulla carta mediocri, dando al contempo riposo a qualche titolare, oppure sintomatica di un cambiamento nella concezione delle caratteristiche di fondo dello stesso Milan. Personalmente spero sia la prima delle due versioni quella corretta, perché la squadra non ha ancora equilibri così consolidati, tali da sopportare una minor copertura a centrocampo in favore di un più rapido fraseggio.

Allo stesso tempo, ad incidere negativamente sono state le prestazioni decisamente sottotono di giocatori che, normalmente, sanno fornire un rendimento superiore: due esempi su tutti sono Locatelli e Niang. Queste sono andate a sommarsi ad altre prove ampiamente negative, giunte da elementi in realtà mai particolarmente brillanti fino ad oggi, complicando il compito odierno della squadra.

Infine, non di secondaria importanza è l’assenza di Bonaventura, unita allo scarso impiego di Kucka, con quest’ultimo lasciato fuori per buona parte dell’incontro al fine di evitargli (inutilmente, purtroppo) l’ammonizione. In una rosa così corta e povera di alternative, specie nella mediana, togliere due titolari inamovibili comporta facilmente una pericolosa alterazione degli equilibri raggiunti in precedenza, con gli effetti visti anche quest’oggi.

Di seguito, le valutazioni ai giocatori scesi in campo ed all’allenatore:

Donnarumma 6: attento nelle occasioni in cui viene chiamato in causa dalla formazione calabrese, specie su una conclusione di Rhoden nel secondo tempo. Incolpevole in occasione del gol di Falcinelli.

Abate 6: nel primo tempo concede qualcosa di troppo in fase difensiva, crescendo però alla distanza, soprattutto nell’apporto dato in termini di grinta e corsa.

Paletta 6,5: sempre piuttosto ordinato in fase di copertura, ha il merito di partecipare in modo decisivo alla rete del pareggio di Pasalic, spizzando di testa l’angolo di Suso e consentendo un più agevole appoggio in rete al proprio compagno di squadra.

Romagnoli 6: anche per lui prestazione di ordinaria amministrazione. Sul gol di Falcinelli è di fatto costretto a provare il recupero su Rhoden a causa della mancata chiusura di De Sciglio, perdendosi l’attaccante dei calabresi in maniera dunque incolpevole.

De Sciglio 4: colpevolmente in ritardo nella copertura su Rhoden, in occasione dell’1-0 del Crotone. A tale grave errore in ripiegamento aggiunge una prestazione senza grinta ed efficacia anche in fase offensiva, dove è più volte chiamato a proporsi, stante l’atteggiamento spregiudicato richiesto da Montella ai terzini quest’oggi.

Pasalic 6,5: ha il difetto di essere a volte un po’ troppo compassato nelle giocate, ma è l’unico centrocampista che riesce ad esprimersi con un certo ordine quest’oggi, non disdegnando dei tentativi di inserimento ad accompagnare la manovra offensiva. E su uno di questi viene premiato con il prezioso gol del pareggio, il suo primo in maglia Milan.

Locatelli 4,5: dispiace, ma oggi è stato disastroso sia in fase di interdizione che di costruzione della manovra, sbagliando una incredibile quantità di stop anche piuttosto semplici.

Sosa 4,5: fosse stata una esibizione di freestyle, qualche colpo messo in mostra a San Siro sarebbe stato degno di nota. Il problema è che si tratta di una partita di calcio, dove conta anche la rapidità nelle giocate e la convinzione con cui queste vengono effettuate. Ed all’argentino sono mancate entrambe le qualità predette.

Niang 4: in questo periodo unisce un atteggiamento indolente alla straordinaria capacità di non stoppare praticamente alcun pallone che gli viene fornito, nemmeno i più elementari. Ad una nuova prestazione di per sé negativa aggiunge il fardello del rigore sbagliato, che avrebbe potuto costare caro se non fosse giunta la marcatura di Lapadula a pochi minuti dalla fine.

Suso 6: alterna buone giocate ad una pericolosa tendenza a tenere troppo il pallone, finendo con il far chiudere la manovra nell’imbuto della difesa del Crotone. Gli spostamenti di posizione nel secondo tempo, a seguito dei cambi effettuati da Montella, certamente non lo aiutano a trovare continuità.

Lapadula 6: il voto è una media tra il gol decisivo segnato, qualche buona giocata effettuata dialogando con i compagni e l’incredibile (e goffo) errore del secondo tempo, dove para un gol praticamente già fatto salvando il Crotone. Ad Empoli è stato più convincente, ma se anche in una giornata non propriamente esaltante riesce ad incidere sul risultato finale, tanto di guadagnato.

Subentrati

Luiz Adriano s.v.: poco impiegato per poter essere giudicato, si segnala soprattutto per la capacità di mantenere la palla lontana dall’area di rigore rossonera nel finale.

Honda s.v.: anche lui messo in campo per pochi minuti, partecipa se non altro all’azione del 2-1 di Lapadula, battendo la punizione da cui si sviluppa la marcatura del suo compagno di squadra.

Kucka s.v.: entra per dare maggiore equilibrio ad un Milan superoffensivo, si becca una ammonizione per mettere una pezza all’ennesimo errore a centrocampo di Locatelli, saltando la partita di Roma. Non ci voleva.

Allenatore

Montella 5: le perplessità sulle scelte fatte dal mister quest’oggi, sia riguardo alla formazione iniziale che alla gestione dei cambi, sono numerose. Oltre a quanto detto sopra a riguardo del primo aspetto, non ho condiviso la decisione di lasciar fuori Kucka dai titolari: è vero che lo slovacco era diffidato, ma allo stesso tempo è un elemento fondamentale con la sua forza fisica, in grado di dare maggiore equilibrio ad una squadra che, nel primo tempo odierno come parzialmente anche ad Empoli, in certi frangenti è parsa fin troppo perforabile, se pensiamo al valore dell’avversario affrontato. Sul secondo versante, stante la prova offerta dall’asse De Sciglio-Sosa-Niang, trovo inconcepibile che il primo abbia giocato l’intera partita, mentre gli altri due 70 minuti abbondanti, senza essere messa in discussione la loro presenza precedentemente, ad ulteriore nocumento della prestazione della squadra. Non è la prima occasione in cui Montella non si dimostra particolarmente tempestivo e brillante nel leggere le partite in corso d’opera.

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