Psiclosing di massa

La meglio gioventù del giornalismo figo impegnata in una seduta spiritica per evocare i cinesi.

La meglio gioventù del giornalismo figo impegnata in una seduta spiritica per evocare i cinesi.

“Cameriere, assieme al caffè mi porti a parte una bella martellata sui coglioni, sia gentile.”

Il Milan è secondo in classifica con una squadra giovanissima e ricca di talento futuribile, è il momento nel quale la gran parte della tifoseria rossonera dovrebbe più che altro ripensare con rabbia a quei minuti finali tra Udinese e Inter costati alla fine tre punti pesanti.

Nulla di tutto ciò, nonostante sia assurdo, perché il centro della scena se l’ è riconquistato lui: a partire da quella sibillina frase pre-derby – se questo è il mio ultimo derby? Spero di no.- l’ escalation di Silvio sul Milan dopo sei mesi di silenzio radio è stata inesorabile, l’ occupazione degli spazi a disposizione degna di un blitzkrieg, l’ effetto delle parole destabilizzante come suo solito.

Anche perché l’ esegesi delle sue parole, di quanto detto e di quanto non detto, spesso e volentieri lascia spazi interpretativi nei quali tutti si infilano alla grande, soprattutto chi già da un po’ si era ridotto a qualche prudente silenzio nell’ attesa di sapere davanti alla casa di quale padrone spostare eventualmente le ciotole di acqua e crocchette.

Cinesi poveri, Silvio che detta condizioni e che narra di lui attento osservatore della serie B che scova Lapadula, milanisti che pesano dichiarazioni rilasciate a Barbara D’ Urso; questo giusto per fornire le dimensioni da operetta immediatamente assunte dalla questione.

Possiamo credere a tutto, la verità al momento resta ferma al comunicato dei primi di agosto del preliminare di vendita, alla corposa caparra lasciata dai soggetti interessati all’ acquisto, alla convocazione nelle due date del due e del tredici di dicembre dell’ assemblea dei soci da parte del c.d.a rossonero.

Tutte cose che nessuno di coloro che pontifica in queste ore aveva previsto fino ad un minuto prima che succedessero: devo proprio ricordarvi che lo stesso giorno in cui uscì la comunicazione relativa al preliminare di vendita, Sky e la Gazzetta da mezza giornata erano infervorati da Mendes, Fosun e la fantomatica cordata con Galliani regista del tutto? Lo stesso giorno.

Inutile rimuginare o preoccuparsi: fino al tredici di dicembre, Silvio o non Silvio, gli unici artefici della propria fortuna sono i potenziali acquirenti stessi, quelli che hanno lasciato caparre pesanti e nominato dirigenti in pectore.

Anche perché sapete benissimo che, fino a quella data, la cifra che da parte italiana dovrebbe essere messa sul tavolo per mantenere lo status quo tra restituzione di caparra, pagamento di penale, consueto ripianamento del buco in bilancio generato da abili amministratori più riaccoglimento in pancia di Fininvest dei milioni di esposizioni bancaria ritenuti già virtualmente di altri,  farebbe sembrare da quelle parti tutto sommato un benefattore pure De Benedetti.

Dall’ altra , nel caso in cui davvero si dovesse andare oltre le date indicate e fosse necessaria una proroga, allora sarà opportuno interrogarsi su gente che punti fiches da cento milioni senza sapere il proprio destino da lì a quattro mesi, ma è un’ ipotesi che al momento vive virtualmente su bocca, penne e tastiere di chi più o meno da metà aprile ha azzeccato una quantità di previsioni del tutto simile al bottino di reti in serie A di “Luis Nazario” Gabigol.

L’ unica cosa vera, verificata e sconcertante visto che siamo nel 2016,  che emerge dal chiasso di questa settimana è che Silvio Berlusconi o chi per lui, si tratti di consiglieri, cerchi magici o sondaggisti, continua a considerare fondamentale nei paraggi di un qualsivoglia appuntamento elettorale mostrarsi come comandante in capo del Milan: da qui infausti eventi come il balletto madrileno di un anno e mezzo fa per convincere Ancelotti più che altro a dire no ad urne chiuse e non prima, o il tragico videomessaggio di qualche mese fa con lui giuovine speranza rossonera in una foto che mi mosse a sincera pietà nei suoi confronti.

Nulla di male, sia chiaro: al ragazzo siamo abituati da un bel po’ in fondo. La tragedia vera mica è la sua, è di quella resistente massa di idioti che ancora si spella le mani e sognerebbe quasi quasi, in una fantasia degna del dottor Goebbels, di veder scritto sulla  medesima lapide, un giorno lontano ci mancherebbe, accanto al  nome dell’ illustre un altro nome che inizia per A.C.

3 comments for “Psiclosing di massa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *