Milan – Juventus 1-0 (22/10/2016): le pagelle

news-milan-juve “Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari”.  In un San Siro tutto esaurito colorato di rossonero l’auspicio della vigilia si è avverato.

Non può essere un caso se nel giorno in cui ricorre il 100° anniversario della morte di Kilpin, nella settimana che si chiude con il 5° anniversario della scomparsa del Sic, altro rossonero, il Milan sfata quello che stava diventando un tabù, tornando alla vittoria contro i bianconeri dopo 4 anni. E lo fa mettendo in mostra i suoi gioielli più giovani, sempre più decisivi e convincenti, Donnarumma e Locatelli. Anche questo non può essere casuale, visto che quando c’è stato  da ricostruire un Milan vincente si è sempre ripartiti dai calciatori cresciuti nel nostro vivaio. C’è sempre qualcosa di speciale e di unico nelle nostre rinascite, una magia che si rinnova, mentre sembrava definitivamente persa. Ed è forse questo che ci emoziona e rende speciale questo 22 ottobre, il presagio e la speranza che tutto possa ritornare come prima, grazie a fondamenta italiane dalle quali ripartire, nell’attesa che la futura proprietà cinese tenga fede alle promesse e alle attese, che sono enormi.

Tornando alla partita di stasera, si sono verificate appieno le condizioni per la sperata vittoria: una Juve non molto lucida reduce dalle fatiche di coppa, che ha puntato sulle individualità per chiudere la partita, a fronte di un Milan che ha giocato da squadra, ingigantendo i propri pregi e nascondendo i limiti che pure restano tanti e difficilmente lasciano spazio alla speranza di un piazzamento superiore al 4° posto, a meno che non si rimanga in scia alla zona CL fino a Natale e non sopraggiungano succulenti regali cinesi per la Befana. Fino ad allora carpe diem, quam minimum credula postero.

Le pagelle, dalle quali sono state bandite per una volta le insufficienze:

Gianluigi Donnarumma 7,5:  Nel primo quarto d’ora risponde all’inizio veemente della Juventus producendosi in due buone parate, vanificate dal fischio del fuorigioco. Tolto l’episodio del gol annullato, che rende ancora più goduriosa la serata, il resto dell’incontro lo vede impegnato in interventi di ordinaria amministrazione, almeno per lui, quando accade il classico episodio che può cambiare la partita: Donnarumma nei concitati minuti finali subisce in uscita un forte calcio da Pjanic; perde sangue alla testa, pare intontito, si spera che non venga più chiamato in causa nel finale. Ma al 96′ ecco il tiro che non ti aspetti. E’ diretto all’incrocio. Ma Donnarumma c’è e con un balzo prodigioso toglie la palla dal sette sbattendo la porta in faccia ai gobbi e a chi ha tentato di avvelenare il suo  prepartita con voci di fantamercato sparse ad arte. La porta e’ piccola per lui, troppo piccolina.

Ignazio Abate 6,5: Partita puntigliosa e attenta, gioca di partenza più avanzato rispetto a De Sciglio stando comunque attento a non lasciare varchi troppo invitanti ad Alex Sandro.

Gabriel Paletta 7: Ad eccezione di una svirgolata, sulla quale rimedia Donnarumma con una pronta uscita, disputa la solita partita  senza sbavature con puntuali chiusure e ottimo senso della posizione, senza mollare mai di un centimetro. Insuperabile, come il famoso tonno in scatola,

Alessio Romagnoli 7,5: Vedi Paletta. Alessio cresce di partita in partita, stasera dimostra di aver definitivamente capito quando è il momento di lavorare di fioretto e quando occorre usare la sciabola, spazzando via il pallone in tribuna. Il mezzo voto in più in pagella rispetto al compagno di reparto è legato all’eccezionale tempismo  con cui nel primo tempo ha centrato in pieno le palle di Bonucci nel mezzo di una mischia in area juventina. Cecchino.

Mattia De Sciglio 7: Partita perfetta, giocata con una gagliardia che solitamente non gli appartiene e questo da una parte è particolarmente apprezzabile, dall’altra fa arrabbiare ripensando alle partite in cui sembra un’ameba. Negli uno contro uno, aiutato anche da Niang, vince i duelli contro Dani Alves, scartavetrandolo.

Juraj Kucka 6,5: solito lottatore, molto attento stasera a tenere la posizione limitando dunque le sue incursioni in avanti. Punto di riferimento fondamentale per prendere di testa i rilanci di Donnarumma. Gli ultimi venti minuti pare giocare annebbiato dalla stanchezza.

Manuel Locatelli 8: Bando alla timidezza, entra subito in partita con personalità da veterano, producendosi anche in alcune entrate decise ma corrette, senza mai tirare indietro la gamba. Quando è possibile gioca di prima  e verticalizza per velocizzare la manovra, senza limitarsi al compitino. Queste caratteristiche, che lo fanno apprezzare, al contempo lo espongono ad un paio di errori che innescano ripartenze bianconere potenzialmente letali. Spende una giusta ammonizione per fermare Cuadrado lanciato in campo aperto, poi il capolavoro balistico che decide la partita e gli vale il premio di migliore in campo. Viva la vida Loca.

Giacomo Bonaventura 7: Ritengo che quella di stasera complessivamente sia la migliore partita giocata da Bonaventura quest’anno, quella in cui dimostra di essere pienamente inserito nella manovra e con equilibrio riesce a posizionarsi bene in copertura cogliendo i momenti in cui pungere in avanti.

Suso 6: Partita un po’ sottotono la sua, nel primo tempo si segnala solo per un tiro a giro che trova un attento Buffon. Soffre visibilmente quando salgono i toni agonistici della partita, ma è lucidissimo nel smistare a Locatelli il pallone del gol capolavoro.

Carlos Bacca 6: Corre, lotta, cerca di rendersi utile nel primo pressing, insomma non si estranea mai dalla partita come accadeva fino a qualche settimana fa . Non trova però il guizzo giusto in area le volte in cui il Milan si spinge in avanti.

M’Baye Niang 6: Inizia bene mettendo in difficoltà Barzagli. Con il passare dei minuti il migliore difensore juventino gli prende le misure e il nostro sembra faticare a trovare sia la posizione giusta che le giocate per accendere la nostra manovra. Si rende comunque molto utile in copertura, come sempre. Esce arrabbiato per la sostituzione ma non si comprende il motivo, dato che dopo aver preso una botta gioca come se fosse menomato.

Gomez 6: con la sua entrata il Milan si dispone a 5 dietro, gioca un onesto quarto d’ora senza infamia e senza lode

Andrea Poli 6: Ci mette il solito impegno, allargandosi spesso sull’esterno per appoggiare le sortite in avanti. Commette una sciocchezza rimediando un cartellino giallo per allontanare un pallone a gioco fermo.

Lapadula s.v.

Vincenzo Montella 7,5 : Se il Milan sembra una squadra, anzi, un gruppo monolitico, il merito non può che essere dell’allenatore che ha preparato benissimo la partita, sia tatticamente che psicologicamente. Rimango perplesso per alcuni cambi conservativi: nel quarto d’ora finale, per non incoraggiare  i gobbi a tentare l’assalto finale, mi sarei aspettato, piuttosto che l’entrata di Gomez con una difesa a 5, l’ingresso di Lapadula  per Suso e un Milan schierato con un 442, avente Poli e Bonaventura esterni di centrocampo. Probabilmente nella scelta ha concorso la necessità di far uscire un Locatelli appena ammonito e la mancanza in panchina di un centrocampista affidabile da affiancare a Kucko.

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