Buon Ferragosto a tutti ma soprattutto a tutte. Oggi si festeggia l’assunzione della Madonna che come dicono le antiche scritture, fino al 14 agosto era disoccupata. È grande festa anche in casa Milan che come dicono le antiche scritture, esiste dal 16 dicembre 1899 e non dal 20 febbraio 1986, e vi ricordo che io c’ero, lo posso testimoniare. È grande festa tra i tifosi perché finalmente quello che pensò di comprare l’Inter nel ’79 e poi nello stesso ’86, quello che aspettò a comprare il Milan fino all’ultimo giorno utile, con una società ormai in tribunale pronta al fallimento, pur di rilevarla a un prezzo ridicolo, quello che poi la portò nel giro di un amen sul tetto del mondo facendola diventare la squadra più temuta, bella e vincente, quello che poi la abbandonò a se stessa, lasciando che il suo compare la conducesse alla deriva, fin dentro un buco nero fatto di mazzette, parametri zero, improponibili ex giocatori e vergognosi figuranti, quello che ha sempre millantato che il Milan è per lui “un affare di cuore”, ha deciso finalmente di vendere. Con quasi dieci anni di ritardo.
E festa sia dunque! Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Non tutti sono felici. C’è chi ora, non negli ultimi anni, soltanto ora, si riscopre giornalista d’inchiesta. C’è chi vuole vedere cosa c’è dietro, chi analizza ogni parola, virgola e punto e virgola di ogni comunicato, scritto o verbale. Chi vuole trovare il marcio per forza, in ogni piega degli estratti conto cinesi, dei loro libri contabili e di quanto mangiano al ristorante. Sport preferito dei nostri dirigenti uscenti. E no, io non ci sto! Lasciatemi nel ghetto ancora un po’!
C’è chi ripensa alle notti di maggio di berlusconiana vittoria, ma io conosco la mia vita e ho visto il mare, e ho visto l’amore da poterne parlare, di quelle notti di maggio non può bastare il ricordo, bisogna andare avanti. C’è chi dice no, c’è chi dice no, e non si muove. Vuole restare lì ancorato ad un passato che non tornerà mai più. Non con i nostri dirigenti uscenti almeno. E no, io non ci sto! Lasciatemi nel ghetto ancora un po’!
C’è qualcuno che non sa più cos’è il giornalista, c’è qualcuno che non ha rispetto per nessuno. Bella era la vita ciucciando la mammella del Milan finché di latte ne aveva, ora i bambini pestano i piedi, fanno i capricci. La badante e colf cinese che è venuta a rassettare la casa non è di loro gradimento. Sono contenti solo se, si mettono in braccio alla mamma. E no, io non ci sto! Lasciatemi nel ghetto ancora un po’!
Per loro, per questi zerbini senza morale né fegato, la festa è finita. Gli amici se ne vanno. Per noi invece che tifiamo Milan, e solo Milan, non chi lo amministra, per noi la festa potrebbe essere appena cominciata. Potrebbero tornare gli anni d’oro del grande Milan e noi che lo tifiamo davvero ce lo auguriamo con tutto il cuore. Noi che ne abbiamo ancora uno. Servirà pazienza, ma intanto sembra tornata la speranza.
Ormai il tempo di Galliani e Berlusconi sta giungendo al termine, in ritardo, ma sta giungendo al termine. Niente più pranzi e cene pantagruelici, con ammiccamenti ad ogni giocatore di grido: “prego, vuol giocare da me?” “Grazie, preferisco di no. Non gioco a calcio con Traoré però, grazie, prego vado alla Juve, tornerò”. Ci si augura che presto su quei due, sul loro modo di fare mercato antico e superato, sulla loro gestione delle risorse deleteria e inconcepibile, su questo Milan ridotto a barzelletta del calcio si spengano le luci, tacciano le voci.
E ora vi saluto che devo andare al mare. Buon ferragosto a tutti! Forza Milan! Abbasso i ruffiani e forza cinesi, cazzi loro se si sono offesi!
Carlo Pellicani
Twitter: @FinallyCarlo
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