Care lettrici e cari lettori di questo splendido spazio dell’internet, siamo giunti alla fase conclusiva della stagione. La prima squadra di Milano affronterà la seconda squadra di Roma, per poi volare nella stessa capitale ad affrontare la prima squadra di Torino; ma solo per nascita. Abbiamo vissuto una stagione tra bassi e bassi, avendo avuto come unica soddisfazione quella di rifilare tre michette alla terza squadra di Milano. La seconda è L’Olimpia. Chi vi scrive, il vostro caro Pellicani Carlo detto Carlo Pellicani caro, sta vivendo un periodo di sconforto, come del resto molti di voi immagino. D’altronde come potrei essere felice? Come potrei esser sereno? Come potrei essere fiducioso? Come potrei essere speranzoso? Come saprei amarti io nessuno saprebbe mai. Il Milan dello stagista Brocchi, si avvia ad affrontare queste ultime due partite con la consapevolezza di avere le stesse probabilità di vincerle che avrebbe il cacofonico Carlos Bacca di fare 6 gol di sinistro in una partita. Ci hanno ucciso la speranza.
Partendo dall’estate del 2006, quella dove uccisero l’anima di Moggi, quella dell’addio di sua santità Rui Manuel Cesar Costa, della cessione alla quattordicesima squadra di Londra (dietro al Leyton Orient) di sua divinità Andriy Mykolayovych Shevchenko, quella dei “rubinetti chiusi” da parte del Presidentevacantesilvioberlusconi (da allora si lava con l’acqua comprata alla Coop), insomma da dieci anni, il cuore dei tifosi milanisti, ogni estate e ogni inverno, è stato privato di un pezzetto di bambino interiore. Quel bambino che sogna e che crede che i sogni si avverino. Ogni tifoso di calcio ha un bambino dentro e spetta alla sua squadra impegnarsi al massimo per far si che quel bambino sia sempre felice. Perché ai bambini se racconti che sotto il letto c’è un mostro ci credono ma se dici loro che “tanto al mostro ci pensa papà”, vanno a dormire sereni. I bambini interiori dei tifosi milanisti, non solo al mostro ci credono, lo hanno pure visto, si sta mangiando il letto, che tanto papà è impegnato a dare una ripassata alla mamma.
Da dieci anni ogni mercato estivo è stato il palcoscenico del nostro re del mercato, il geometra Adriano. Sempre in prima fila quando si tratta di mangiare, sempre al mare quando si tratta di rinforzare la squadra. Attendendo i “giorni del condor“, che nel tempo si sono ridotti al “giorno del condor”, poi a “l’ora del condor”, e infine al “condor al cartoccio”. I mercati di riparazione poi si sono trasformati in mercati di distruzione. Il tutto col benestare del nostro Presidentevacantesilvioberlusconi, impegnato più a ritoccarsi i capelli con il lucida scarpe e ritoccare le foto delle medie incollandoci le maglie del Milan degli anni 2000, e a ripassarsi qualche altra mamma ovviamente.
Tutto ciò fa passare quasi (quasi?) in secondo piano i trofei vinti, comunque graditi e festeggiati a dovere, ovvero quelli internazionali, una Champions League, una Supercoppa Europea e un Mondiale per Clubs nell’anno domini 2007, ultimi canti di un cigno morente e lasciato morire, e quelli nostrani, uno Scudetto e una Supercoppa Italiana nel 2011, grazie a una crisi di governo che spinse il Presidentevacantesilvioberlusconi a rinforzare la rosa nel 2010.
Siamo dunque arrivati alla fine di questa stagione consegnando nelle mani dello stagista Cristian Brocchi una rosa nata male, assemblata male, per nulla rinforzata a gennaio, privata del condottiero che tra mille difficoltà stava cercando di mantenere dritta la zattera in mezzo alla tempesta, e i fatti mi portano a pensare che qualcuno oggi preferisce che la zattera affondi e che in Europa ci vada qualcun altro.
Ma come sempre io sono qui a ricordarvi che dopo la tempesta viene fuori sempre il sole, che dopo una ferita la pelle guarisce, che dopo un calcio nelle balle la vostra carriera di cantanti migliorerà, insomma sono qui a ricordarvi, pur essendo io stesso demoralizzato, di farvi forza e di rivitalizzare il vostro bambino interiore, cacciate il mostro sotto il letto. Quindi facciamoci forza insieme, proprio oggi che è il compleanno di un genio come George Lucas, che la forza sia con noi! E con il nostro spirito. Per esempio la grappa. Alla salute e forza Milan sempre!
Carlo Pellicani
Twitter: @FinallyCarlo
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