Loop Temporale

MattiaIn questo particolare momento di storia rossonera è facile pensare male, demagogizzare, dietrologizzare, deprimersi, suicidarsi. L’Europa League. Coppetta di fascia B per la quale due campioni come Re Monto o Principe Bertola non si sporcano neanche le mani. Sta diventando infatti pensiero comune quello che i nostri senzapalle in dirigenza ma soprattutto in squadra non abbiano voglia di cimentarsi, l’anno venturo, in alcuna Champions B. Perchè loro sono di fascia A, dovrebbero giocare con Barsa e Atletico, è lì il nostro posto. E’ lì il posto di Kuco, di Supermario Balotelli, di Superman De Sciglio o di quel “cazzodifenomeno” di Jack Bonave, al quale è bastato cambiare il procuratore per trasformarsi in una zecca. E’ nella fascia A che un presidente glorioso come Silvio Berlusconi deve stare, per informazioni sul suo carisma e sulla sua leadership vi inviterei a riguardare il famoso video lanciato su Facebook poco tempo fa: un crogiolo di abilità dialettica, di sontuosità strategica, di pianificazione, di futuro. Un viso raggiante e tonico che al nostro Milan può solo garantire un futuro luminoso. Voi che leggete, presumibilmente non affetti da sindromi che pregiudicano il vostro know-how, cogliete l’ironia. Chi invece sta dall’altra parte leggerebbe la mia tiritera convinto che io sia serio, ed è per questo che siamo rovinati. Miseramente, terribilmente rovinati.

Cina, dicono. Jack Ma, Robin Li, Alibaba, Baidu, nomi che ormai lasciano il tempo che trovano. Dopo la scottatura Mister Bee sarà difficile considerarli più che simpatiche onomatopee. Finchè il tifoso rossonero non vedrà a Milanello qualche occhio a mandorla e l’effettivo impatto sulla squadra la diffidenza la farà, inevitabilmente, da padrona. La puzza di bruciato è tanta: dal presunto ritorno di Zlatan Ibrahimovic a date preccupantemente collimanti a situazioni politiche che ai tifosi milanisti hanno stufato. Insomma, la sensazione è che il Milan invece di andare avanti torni indietro, non a caso dopo trecentosessantacinque giorni siamo qui a tritare e ritritare gli stessi identici discorsi e a confrontarci sulle stesse situazioni già vissute la stagione scorsa. Abbiamo l’allenatore della primavera, sbaviamo su Ibra (io sono il primo eh, sia chiaro) e preghiamo perchè avvenga la cessione. Insomma, mi auguro che fra un anno non dovrò riproporre lo stesso editoriale sostituendo Brocchi con Nava e Robin Li con Peter Bo. In quel caso l’unica cosa che rimane invariata è l’unica che dovrebbe effettivamente cambiare: la proprietà.

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