“Un saluto affettuoso a tutti i tifosi rossoneri.
Io, come tutti voi, ho il Milan nel cuore e soffro quando il Milan va male. Forse un po’ più di voi, visto che per farlo grande ho dovuto investire più di un miliardo di euro. Solo nell’ultimo anno 152 milioni.”
A 152 milioni si è visto che stava per venire. E pure io! Dopo anni e anni spesi a parlare di mercato come se i milioni fossero noccioline, a quel centocinquantadue MILIONI ho visualizzato come in un’esperienza extracorporea me stesso nell’atto di dare a Galliani centocinquantadue milioni (152.000.000 €) (152!), e me stesso (e questo però è vero) nell’atto di guardare una partita e vedere che a quei milioni erano corrisposti Suso, Poli, Honda, Montolivo, Boateng, De Sciglio, e non continuo perché vi voglio bene.
È ovvio, e lo diciamo da anni, basterebbe non darli a Galliani.
Come se durante una cena con Lupin e uno juventino andassi fuori a fumare con Lupin lasciando il portafogli sul tavolo, probabilmente sarebbe ingiusto incolpare il fato avverso se non ce lo ritrovassi.
Naturalmente questo lo sa anche il presidente. Se Galliani è lì, è colpa sua. Mi rifiuto di credere che tenga lì Galliani e incassi tacito le sue porcherie pensando al bene del Milan in buona fede.
Il problema però è che ora mi sono impietosito.
Questo ha messo centocinquantadue milioni solo l’ultimo anno! Per arrivare settimo dietro al Sassuolo e fare un punto in due partite contro l’ultima in classifica!
Ma andiamo avanti col messaggio, tralascio la parte su Mihajlovic e Brocchi perché ho a cuore il mio fegato e passo alla dichiarazione successiva:
“Ma, fatemi dire che dopo 30 anni che abbiamo festeggiato a champagne e caviale, potremmo anche sopportare, forse con più eleganza, un digiuno che sarà sicuramente passeggero.”
Ricapitoliamo.
Dopo venti secondi ti dico quanto ho speso. Tutti sappiamo quanto facciamo cagare, quindi è come se ti avessi detto quanto male ho speso quei soldi.
E dopo poco il filmato che era cominciato come il grido di dolore di un milanista insoddisfatto del gioco della squadra, diventa l’accorato appello di un anziano disperato.
Per crederci l’ho dovuto ascoltare tre volte.
Alla terza nelle mie orecchie suonava così: “Vi imploro, non mi insultate più! Siamo stati bene assieme!”
Vuole solo che noi smettiamo di insultarlo pubblicamente. E per farci smettere, gran finale, rullo di tamburi, mette il Milan in vendita su Internet!
“E infine, a chi mi dice che bisogna, bisogna vendere, rispondo che ci sto provando da un anno, ma che vorrei lasciare il Milan in buone mani, e in mani che gli garantissero un futuro da protagonista, e preferibilmente in mani italiane. A questo fine qualsiasi suggerimento è il benvenuto.”
Ha messo il Milan in vendita su Internet!
In tre minuti di video tutta la sofferenza di un uomo ormai alla frutta che non si capacita di come i soldi che spende diano così pochi frutti (magari non darli a Galliani), di come la squadra faccia così schifo (magari compra giocatori forti e non strapagare le pippe), che soffre perché viene insultato nonostante 30 anni di trionfi (che in realtà sono 20, ndPC), e che cerca compratori per il Milan su Internet.
Silvio, non ti preoccupare, non ti insultiamo più.
Ma se quest’inserzione invece che su ebay.it decidessi di metterla su alibaba.com a noi andrebbe bene lo stesso.
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