Trent’anni di Milan. Grazie Silvio?

berlusconi milanDa un mese, ormai, si festeggiano i 30 anni della presidenza rossonera di Berlusconi. Non so se e quanti altri giorni durerà il megacompleanno, ma credo di essere ancora in tempo per dire la mia.

Con Berlusconi il Milan ha vinto tutto – lo sappiamo. Il Milan è stato la squadra più forte e temuta del mondo – lo sappiamo. E’ stato la squadra coi migliori calciatori del mondo in ogni reparto (escluso il portiere: una cosa curiosa e buffa, se ci pensate) – lo sappiamo. E’ stato, è stato, è stato. Sono già stufo di usare il passato, eppure sono costretto dai fatti.

Il Milan di Berlusconi ha vinto in tutto 28 trofei. Di questi 28 titoli, fra scudetti e coppe, appena 2 sono stati vinti negli ultimi 8 anni. Zero – dicasi zero – i titoli conseguiti negli ultimi (quasi) 5 anni. Se una cosa del genere fosse successa alla Juve, al Bayern, al Real Madrid, al Barcellona, tutti club che fino a qualche tempo fa erano al nostro livello, la dirigenza sarebbe stata sostituita in blocco e inseguita per strada dai tifosi. Al Milan no. Al Milan bisogna essere riconoscenti in eterno – dicono alcuni. 

Se vostro figlio si comportasse bene fino a 22 anni per poi condurre una vita da scellerato nei successivi 8 anni, fino cioè ai 30, voi cosa fareste? Gli perdonereste tutto? Lo ringraziereste comunque? Gli direste “bravo, continua così, scellerato”? Oppure sareste infuriati e pretendereste un cambiamento radicale?

Ecco, il cambiamento radicale è quello di cui ha bisogno il Milan. Non di ridicole trattative con un tizio che capisce di calcio quanto il sottoscritto, Dejan, di fisica quantistica e che deve ancora trovare i soldi. 

Caro Silvio, niente e nessuno cancellerà quanto di buono hai fatto per questo club. Ma ora hai il dovere di dirci cosa vuoi fare del nostro Milan. Vuoi continuare a tenerlo come fossi il Mazzarò del terzo millennio? Vuoi lasciare lì Galliani fin quando avrà 80 anni e avrà concluso il centesimo “affare” con Preziosi e Raiola? Non abbiamo bisogno di battute sul “bel giuoco” da fare con Bertolacci, Montolivo e Kucka, né di ipotizzare improbabili – al momento – finali di Champions. Abbiamo bisogno di sapere, seriamente, quale futuro immagini per il tuo e nostro Milan. Ne abbiamo il diritto. E non saranno i 28 trofei, di cui appena due vinti negli ultimi 8 anni, a cancellarlo.

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