“Se non farai il furbo anche stavolta, Vazquez sarà tuo“, ha detto Zamparini a Galliani. Il prezzo del fantasista è fissato in 30 milioni. E pazienza se il giocatore italo-argentino non è reduce da una stagione brillantissima e ha 27 anni.
Meno di un anno fa, per una cifra simile, 32 milioni più bonus, lo stesso Zamparini cedeva Dybala alla Juve. Lo voleva anche il Milan, ma il patron del Palermo sostiene che l’affare non è andato in porto perché “Galliani voleva fare il furbo” (tradotto: “voleva sborsare di meno”). Altri – meglio o peggio informati? – dicono ancora oggi che l’attaccante argentino non vestì la maglia rossonera solo perché preferiva quella bianconera. Forse la verità non la sapremo mai.
Al di là di queste speculazioni parafilosofiche – ma sarebbe paradossale se non si trovassero su Diavoltaire – il fatto è che oggi la Juve si ritrova in casa un attaccante straordinario, degnissimo sostituto di Tevez, altrettanto determinante. Un giocatore di appena 23 anni, tatticamente intelligente, con senso del gol e carattere, il cui valore di mercato si aggira già intorno ai 70-80 milioni di euro. Non sono per nulla stupito del suo eccellente campionato: quando si investe su un giovane di qualità, anche se si investe tanto, raramente si sbaglia. Un tempo anche il Milan riusciva a fare queste operazioni: basti pensare a Gattuso, Nesta, Pirlo, Shevchenko, Kakà, Thiago Silva e – se non si fosse perso per strada – Pato.
Ora Zamparini per Vazquez chiede 30 milioni. Per carità, il giocatore ha talento, ma prenderlo a quelle cifre sarebbe un azzardo che il Milan non può permettersi dopo i grossi investimenti della scorsa estate. La Roma, per 10 milioni, si è assicurata un connazionale di appena un anno in più, con lo stesso ruolo e caratteristiche tecniche assai simili: Perotti. Inoltre non ha nemmeno l’obbligo di riscattarlo. Galliani si faccia qualche domanda in più. E farebbe bene a porsela anche Barbara Berlusconi. Qualcosa da dichiarare che vada oltre le solite frasi fatte?
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