Le “prove di maturità” per questo Milan non si contano, si sa. E’ così ormai da anni, da quando la forza della squadra è diminuita ma, al contempo, non sono calate le aspettative. Dopo un derby vinto così nettamente e meritatamente, come non si vedeva da anni, Palermo rappresentava la più classica delle trappole. Infida, subdola, di quelle nelle quali, sei pronto a scommetterci, i tuoi eroi cascheranno come degli stolti. Ma stavolta è andata diversamente, ed è un sollievo poterlo dire, oltre ad aver visto un Milan in grado di gestire i ritmi e di imporre il gioco, anche dal punto di vista del possesso palla, contro una squadra inferiore, sia tecnicamente che, per l’appunto, fisicamente. La mossa di Schelotto, o Tedesco, o Tedesco travestito da Schelotto, non l’ho ben capito, di piazzare la squadra a specchio, non ha funzionato : il 4-4-2 di questo Milan appare collaudato, compatto, coeso, coronamento di una quadratura (forse) finalmente trovata. C’è sempre il forse, però. Anche perchè, ancora una volta, le prossime due gare casalinghe saranno le nuove “prove di maturità” per i rossoneri. Triste destino di chi, purtroppo, da troppi anni si dimostra “immaturo”.
Donnarumma – 6,5 : Anche quando non fa nulla di trascendentale, come stasera, impressiona per la sua sicurezza e per la sua personalità, tanto da risultare, a tratti, innaturale. Vederlo svettare senza patemi, bloccando palloni complicati in uscita sulla testa di un nugolo di compagni e avversari, lascia davvero senza parole, se non : “caspita, e pensare che è un ragazzino”.
Abate – 7,5 : Condizione fisica eccellente per il buon Ignazio, preciso, puntuale, costante negli inserimenti sulla destra. Si distingue per qualità delle giocate, oltre al prezioso assist in occasione del gol del vantaggio, e per un’impeccabile comportamento difensivo, annullando qualsiasi avversario provi ad affacciarsi dalle sue parti.
Zapata – 7 : Il più sollecitato dei due centrali, in una serata sostanzialmente tranquilla. Eppure, nelle situazioni più complicate ci si ritrova lui, e stavolta fa un figurone. Un paio di recuperi straordinari in velocità, puntuale e impeccabile sui palloni alti, preciso nella chiusura delle linee di passaggio e nel gestire l’alternarsi dei movimenti della linea con il compagno di reparto.
Romagnoli – 6,5 : Un paio di imprecisioni in fase di uscita dalla linea di difesa per venire incontro al fulcro di gioco avversario, ma per il resto disputa un’altra partita di grande personalità, sostanza e carisma. Sempre notevole quando si tratta di iniziare l’azione dalle retrovie, con il suo sinistro pulito e preciso.
Antonelli – 6,5 : Nel primo tempo si mette particolarmente in luce, a tal punto da risultare a tratti devastante. Accompagna sistematicamente le avanzate di Bonaventura sulla sua fascia di competenza, inserendosi alla perfezione negli spazi lasciati dalla difesa del Palermo. Oltre questo, vederlo esibirsi in due tunnel consecutivi nel giro di pochi minuti non è roba di tutti i giorni, e fa quasi scalpore.
Honda – 7,5 : Il tecnico lo ha definito un “soldatino”, ma il giapponese si dimostra un vero Samurai, che oltre alla dedizione mette in mostra classe e fantasia al servizio della squadra. Mai in affanno fisico, per tutto l’arco della gara difende, contrasta, recupera, riparte, rifinisce con precisione, senza sprecare mai neanche un pallone e trovando sempre la giocata più giusta al momento giusto. Finalmente pericolosissimo anche sui calci piazzati, tanto da sfiorare un gran gol direttamente da azione di calcio d’angolo nel primo tempo.
Montolivo – 6,5 : Regge solo per quarantacinque minuti, nei quali comunque si distingue positivamente, distribuendo tutto sommato bene il gioco, trovando spesso le punte con palloni precisi. Utile anche in fase di non possesso, qualità che ormai non sorprende, con il consueto discreto numero di palloni recuperati. Nella ripresa si spegne, e dopo pochi minuti Mihajlovic lo sostituisce, giustamente.
Kucka – 6 : Lo slovacco forse patisce più di tutti le scorie di un derby giocato magistralmente ma che, per forza di cose, ha portato via energie fisiche e mentali. Si preoccupa maggiormente di tenere la posizione, svolgendo il compito più che discretamente, ma vengono a mancare quegli strappi e quelle accelerazioni di cui questo Milan ha indubbiamente bisogno.
Bonaventura – 6,5 : Al solito, dà l’impressione di poter decidere l’andamento della partita anche quando rifiata e trotterella, invece di andare al suo ritmo consueto, quello a cui ci ha abituati ormai da diverso tempo. Jack è sempre lì, a creare gioco, a vedere spazi, ad entrare in mezzo al campo creando superiorità numerica coi suoi strappi dalla fascia verso il centro, oltre alla solita, impeccabile, gestione del pallone nei momenti più complicati.
Niang – 6,5 : Il ragazzone francese continua a crescere, e ad incarnare, probabilmente, un’altra scommessa vinta da Mihajlovic. Pur giocando in un ruolo a lui poco congeniale, e di certo non naturale, si sta adattando discretamente a fare da raccordo tra il centrocampo e l’attacco, tenendo sù tanti palloni, dialogando, più di altre volte, con Bacca nello stretto e creando diverse situazioni di pericolosità e di uno contro uno con gli avversari. Impeccabile nell’esecuzione dal dischetto, ma la querelle con Bacca è una cosa che non deve verificarsi mai più, perchè il rispetto delle gerarchie è fondamentale.
Bacca – 6,5 : Ormai il fatto che segni non fa più notizia. In area di rigore è una garanzia, un cecchino che con meticolosità quasi matematica sfrutta le occasioni che gli capitano con percentuali eccellenti. A differenza di altre gare, si distingue positivamente per un maggior dialogo, sia con Niang che con gli altri compagni, a testimonianza che certi meccanismi di gioco stanno diventando più collaudati e più fluidi.
Sostituzioni :
Bertolacci – 5,5 : Andrea è il primo cambio deciso da Mihajlovic, per uno stanco e febbricitante Montolivo ma, purtroppo, anche stavolta non incide. Eccessivamente timido nel proporsi, e impreciso nel gestire la palla, cosa che per richiesta e volere esplicito del mister avrebbe dovuto fare. Urge una svegliata, perchè così non va.
Balotelli – 6 : Subentra a Niang, a sua volta per aiutare la squadra a rifiatare. Ci riesce meglio rispetto a Bertolacci, va vicino alla rete del 3 a 0 con una gran conclusione dal limite e si distingue per un paio di recuperi in fase di non possesso, che fanno respirare una squadra un pò stanca nel finale.
Poli – s.v.
Allenatore :
Sinisa Mihajlovic – 7,5 : Ormai è tempo di parlare chiaro. Il serbo non sarà un fenomeno, un esteta del calcio, così come il Milan non si trasformerà di certo in una super-squadra per due vittorie di fila, ma i meriti dell’allenatore sono evidenti, come è evidente che questa squadra non è quella ciofeca che è stata dipinta, troppo spesso, da più parti (con molti che, tra l’altro, continuano ancora ad esserne convinti). Considerando che si partiva da zero, dal nulla cosmico tecnico/tattico della stagione precedente, il lavoro di Mihajlovic è da elogiare. Certo, alcuni punti persi per strada fanno ancora incazzare, come pure l’enorme difficoltà avuta in più di un’occasione a gestire i vantaggi o a creare un gioco soddisfacente. Ma il mercato di cui tutti parlano è stato “grande” solo per la cifra spesa, non tanto per l’effettivo miglioramento della rosa rispetto al passato. E se, ad oggi, i due leader della difesa (ma, a conti fatti, di tutta la squadra) sono rispettivamente un classe ’95 e un classe ’99, il merito è del tecnico. Se questa squadra ha un senso tattico e una sua identità precisa, dopo tanto tempo, è merito del tecnico. Se qualcosa è cambiato (ed è evidente sia così), nella testa di tanti di questi calciatori, che nelle scorse stagioni sembravano amebe, ed oggi danno un ottimo contributo, il merito è del tecnico. Insomma, se ad oggi, in controtendenza rispetto alle abitudini che vedevano ogni velleità stagionale miseramente sepolta a Novembre, questa stagione ha ancora qualcosa da dire, il merito è di Sinisa Mihajlovic. Per discutere di estetica e di tecnici (eventualmente) più adatti per un ciclo di vittorie avremo tempo e occasione. Almeno si spera. Nel frattempo, sarebbe buona cosa dare i giusti riconoscimenti a chi li merita.
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