Nell’andata delle semifinali di Coppa Italia, il Milan espugna 1-0 il “neutro” di Torino, palcoscenico scelto per l’occasione a causa della scarsa capienza del Moccagatta, e si pone in una posizione di vantaggio in vista dell’approdo alla finale di Roma, pur non avendo chiuso la questione già in questa sfida. La vittoria è sostanzialmente meritata ai punti, perché per quanto l’Alessandria abbia giocato con spirito battagliero ed una encomiabile organizzazione difensiva, il Milan ha creato quattro nitide occasioni da rete, purtroppo non sfruttate a causa dell’ormai consueto scarso cinismo che tante volte ha penalizzato gli uomini di Mihajlovic in questa stagione. Tuttavia, la prestazione è stata mediocre da un punto di vista della fluidità della manovra, cosa peraltro preventivabile a causa delle solite difficoltà nel fare gioco contro squadre che si chiudono, nonché l’utilizzo di molti giocatori arrugginiti o di scarsa qualità, che non consentivano oggettivamente di sperare in qualcosa di meglio, nonostante la caratura inferiore dell’avversario. Tra poco più di un mese, il 1° marzo, il ritorno a San Siro. Queste sono le pagelle alla squadra:
Abbiati 5: il voto è puramente influenzato dagli errori marchiani che ha commesso quando è stato impegnato con la palla tra i piedi. Perché è imbarazzante vedere un portiere con così tanti anni di carriera alle spalle che ha un limite del genere, sul quale non è mai riuscito a far registrare progressi.
De Sciglio 5: l’inizio è stato anche positivo, con una continua proposizione in avanti accompagnando le giocate di Honda. Tuttavia, con il passare della partita è andato spegnendosi, fornendo nel complesso la solita prestazione scialba e priva di grinta.
Romagnoli 6: sempre piuttosto attento e preciso nelle occasioni in cui è stato sollecitato.
Zapata 6: idem come il compagno di reparto.
Antonelli 6,5: sempre molto propositivo ed ordinato, ha il merito di conquistarsi il rigore con una discesa caparbia in avanti. Uno dei pochissimi a poter uscire a testa alta da questa partita.
Honda 6: prestazione ondivaga, fatta di un errore marchiano ad inizio secondo tempo, dove si mangia il 2-0, ma anche di diverse giocate che mettono in evidenza le sue qualità tecniche, e che avrebbero meritato di venire meglio concretizzate.
Poli 5: con il pallone tra i piedi rallenta il gioco, ed in fase difensiva non dà un contributo degno di nota. Si conferma sostanzialmente un giocatore inutile.
Mauri 5,5: l’inizio è interessante, con molta grinta in fase di interdizione e la volontà di farsi vedere per ricevere la palla tra i piedi. Cala sensibilmente alla distanza, mostrando qualche limite di lucidità nella gestione di certe giocate.
Boateng 5: oltre ad una condizione ai limiti dell’impresentabile, palesata anche contro un avversario inferiore di due categorie, la posizione occupata stasera lo ha privato di quella che è la sua caratteristica migliore, ovvero la capacità di inserimento e di fare da collante tra reparto avanzato e centrocampo, confinandolo in un ruolo dove conta una certa brillantezza fisica, che lui appunto non ha.
Balotelli 5: tolto il rigore segnato, che contribuisce ad alzare il voto, non azzecca praticamente nulla. Ancora una volta dà l’impressione di entrare in campo svogliato, come già si era visto ad Empoli. E considerato che si poteva giocare una occasione importante di mettersi in evidenza in vista del derby di domenica, ciò fa capire la (non) mentalità che ha questo giocatore.
Luiz Adriano 4,5: sarà rimasto in Cina oppure è ancora sballato dal fuso orario dovuto ai viaggi intercontinentali. Perchè il giocatore che ricordavo, al netto di quelli che possono essere i suoi limiti, almeno l’impegno ed i movimenti giusti li faceva. Stasera completamente assente.
Subentrati:
Montolivo 5,5: entra in campo per dare ordine ad un reparto in affanno, ma subisce anche lui il forcing messo in atto dall’Alessandria nel secondo tempo.
Niang 5,5: qualche buon movimento in più rispetto a ciò che hanno messo in mostra gli attaccanti titolari, ma il gol sbagliato grida vendetta e non può non influire sulla valutazione complessiva.
Kucka s.v.: pochi minuti in cui dà sostanza ad un centrocampo in grossa difficoltà.
Allenatore:
Mihajlovic 6: mette in campo una formazione figlia di un necessario compromesso, cercando di far riposare quanti più titolari possibili senza, al contempo, esagerare nell’inserire delle riserve che già hanno dimostrato la loro mediocrità ed inutilità alla causa. Il risultato non è esaltante a dire il vero, ma i limiti della rosa, nonché lo scarso cinismo che il Milan troppo speso palesa, sono dati oggettivi a cui il tecnico serbo può mettere mano fino ad un certo punto, nonostante l’evidente insoddisfazione palesata durante i 90 minuti di gioco.
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