Milan, Juve, Napoli e le altre della Serie A: sì, ha ragione Mihajlovic

Ho letto molti commenti ironici da parte dei tifosi rossoneri dopo che Sinisa Mihajlovic ha detto: “A parte Juventus e Napoli, non ci sono squadre superiori al Milan”. Sono assolutamente d’accordo, e non certo per l’influenza della fresca vittoria contro una Fiorentina inguardabile. Sappiamo bene quali sono i problemi e i limiti del Milan. A centrocampo, a parte il sontuoso Bonaventura, tra i titolari non c’è un solo elemento tecnico e carismatico capace di garantire continuità, mentre la panchina (Nocerino, De Jong, Poli) non farebbe la differenza nemmeno in Lega Pro. In difesa, solo Romagnoli e Antonelli sono affidabili, mentre i vari Abate, Alex, De Sciglio, Zapata, non sai mai cosa combineranno. Donnarumma, incredibile ma vero, nonostante i 17 anni, è già un punto di riferimento certo, ma di lui non vorrei parlare troppo: lasciamolo tranquillo, almeno noi tifosi. Infine gli attaccanti: se stanno bene, Bacca, Menez e Balotelli non hanno nulla da invidiare a nessuno, eccetto – a mio avviso – Higuain e Dybala.

Ha ragione Miha, sì: solo Juve e Napoli sono di un livello tecnico nettamente superiore. I bianconeri sono di gran lunga i più forti della Serie A, hanno praticamente due squadre; ma gli azzurri (che non sono solo Higuain, ma anche Insigne, Hamsik, Jorginho, Allan…) possono contare su un allenatore, Maurizio Sarri, che per me non è semplicemente bravo, ma è un vanto per la Serie A. Se non si ammalerà di “modestismo” (o “guidolinismo” che dir si voglia: è quella malattia che ti fa dire che punti alla salvezza anche se occupi uno dei primi tre posti della classifica), il suo Napoli potrà giocarsela fino alla fine.

Detto di Juve e Napoli, rimangono, in rigoroso ordine alfabetico: Fiorentina, Inter, Lazio, Roma e la sorpresa Sassuolo. Le abbiamo affrontate tutte. A parte la Viola, le riaffronteremo tutte, con la convinzione di potercela giocare almeno alla pari e migliorare il sesto posto attuale, vuoi per la loro mancanza di continuità e identità (Roma e Inter), vuoi perché hanno organici assolutamente normali (Fiorentina, Lazio e Sassuolo).

Non c’è da esaltarsi dopo il successo firmato da Bacca e Boateng, ma si può comunque gioire per la bastonata sui denti presa dagli ultras dell’esonero di Mihajlovic. Il livello della Serie A – può ben dirlo chi segue il calcio dagli anni Novanta – è mediocre. Ecco perché un Milan lontano parente di quello che fu, può, nonostante tutto, essere a ridosso delle prime. Che poi l’obiettivo del diavolo debba essere ben altro, lo sappiamo, statene certi, ma questo è un altro discorso.

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