“La partita col Frosinone è decisiva per la panchina di Mihajlovic”. “La partita col Bologna è decisiva per la panchina di Mihajlovic”. “La partita con la Roma è decisiva per la panchina di Mihajlovic”. Ora, provate a sostituire, di volta in volta, il nome della prossima squadra che il Milan andrà ad affrontare – Carpi, Fiorentina, Empoli, Inter e via discorrendo – e avrete i titoli di giornali, siti internet e tg sportivi dei prossimi mesi.
Il diavolo non vince? E allora per i nostri eroi dell’informazione sportiva, la sostituzione del serbo “potrebbe essere questione di ore”. Il Milan vince? Non cambia nulla, “Mihajlovic resta un uomo in bilico, decisiva sarà la prossima partita”.
In mezzo a queste voci, più o meno veritiere, più o meno patetiche, più o meno noiose, una società seria emetterebbe un comunicato stampa di poche parole scritte con dimensione 30 (minimo) che grosso modo recita così: “Tutte le notizie sull’esonero di Mihajlovic sono prive di alcun fondamento. Tutte. Da qui alla scadenza del contratto del NOSTRO allenatore, l’A.C. Milan eviterà ogni ulteriore commento sul tema. Chi vuol intendere, intenda”.
Peccato che non succederà mai. Per sadismo di Berlusconi e Galliani? Non credo siano cattivi a tal punto. Credo, molto più semplicemente, che faccia loro comodo servirsi direttamente o indirettamente della stampa per fare capire che, se le cose non vanno bene, è colpa sempre e comunque dell’allenatore di turno, e mica della dirigenza – che, salvo rarissime eccezioni, non ne azzecca una dai tempi dell’acquisto low cost di Thiago Silva.
Quattro allenatori diversi in tre stagioni e risultati assai simili. Moltissimi giocatori, in questo periodo, sono cambiati. Persino Braida, direttore ai tempi di Sacchi, Capello e Ancelotti (bei tempi, vero?), è stato allontanato. Gli unici a non cambiare mai sono i “nostri” due. Di loro, la stampa parla il meno possibile. Più semplice e conveniente scaricare tutte le colpe su Miha, vero?
A forza di parlare delle solite, sfiancanti voci, mi ero quasi dimenticato del successo sul Carpi. “Scontato”, dicono i soloni, e “troppo sofferto”. Peccato che si parla dello stesso Carpi che, in Coppa Italia, aveva eliminato la Fiorentina, al “Franchi”. Quella Fiorentina da molti indicata come una delle candidate allo scudetto e “temibilissima avversaria del Milan” domenica. Paradossale, non trovate?
Chi scrive – pensate un po’ – è tutto fuorché un fan di Mihajlovic. Non ho dunque intenzione di fare il difensore d’ufficio del serbo: l’ho criticato e continuerò a farlo quando riterrò le sue scelte tecniche sbagliate. Posso però dire che le continue voci sul suo esonero hanno stancato me e non solo? Posso ricordare che il Milan non arrivava in semifinale di Coppa Italia da 4 anni e che in passato una Sampdoria, un Carpi o magari persino il Crotone ci avrebbero già eliminati? Posso dire che questa sorta di “mobbing psicomediatico” contro Mihajlovic non è normale? Posso sperare di leggere un giornale uno e non trovare il solito ritornello “partita decisiva per la panchina del Milan”? Detto tra me e chi legge questo post: io mi so’ stufato. E voi?
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