Il Milan supera 3-1 dopo i tempi supplementari il Crotone, ed accede così agli ottavi di finale della competizione, dove il 17 di questo mese affronterà la Sampdoria in trasferta. Si è trattato del più classico degli incontri dove c’è giusto il risultato da salvare, perché per il resto la prestazione è stata mediocre nella maggior parte degli interpreti scesi in campo, che non hanno realmente evidenziato la differenza di categoria che passa tra le due squadre. L’atteggiamento visto a San Siro è difficilmente comprensibile, se si tiene conto che la Coppa Italia è l’unico obiettivo concreto per provare a vincere qualcosa in questa annata, data l’assenza degli impegni europei ed una chiara inferiorità a diverse squadre in campionato, nonché un potenziale “pass” maggiormente agevolato per tornare in europa. Ancora più sconfortante è sapere che Mihajlovic possa tranquillamente non puntare su diversi giocatori schierati stasera, i quali, chiamati ad una ulteriore prova di appello, hanno fornito una prestazione scialba, senza quel mordente, quella voglia di mettersi in luce ed impressionare il proprio allenatore che sarebbe invece stato lecito aspettarsi. Prima di passare alle pagelle dei singoli, sono doverosi i complimenti ad un Crotone che, per atteggiamento e qualità della manovra, ha dimostrato di non essere casualmente in piena lotta per la promozione nell’attuale campionato di B.
Abbiati 6: si fa trovare bene o male sempre pronto sulle conclusioni dei calabresi. Il tiro scoccato da Budimir è piuttosto potente ed abbastanza ravvicinato, ma forse qualcosa in più avrebbe potuto fare.
Calabria 5: discreta intraprendenza, ma dietro fatica a contenere Martella (avessi detto Bale) ed in avanti si fa vedere raramente, e le poche volte con giocate imprecise. Un deciso passo indietro rispetto alle prime, positive apparizioni.
Mexes 5: poco determinato in fase di chiusura, come ad esempio sul gol del Crotone, dove ha una buona dose di responsabilità non intervenendo su una palla comoda che gli sfila davanti al piede.
Zapata 4,5: tolto un recupero in velocità su Budimir, che evita il rischio di un vantaggio dei calabresi, è stato imbarazzante, andando in difficoltà praticamente ad ogni occasione in cui la palla è transitata dalle sue parti.
De Sciglio 5: la solita prestazione troppo timida ed impalpabile.
Poli 5: l’unica cosa buona che fa è l’assist per l’1-0 di Luiz Adriano. Per il resto, la domanda che mi frulla in testa ogni volta che lo vedo in campo è sempre la solita: come fa un giocatore del genere a circolare nel massimo campionato italiano?
Mauri 5,5: schierato in una posizione che probabilmente non è quella più congeniale per le sue caratteristiche, inizia con qualche difficoltà, rimanendo avulso dalla manovra della squadra. Cresce alla distanza dimostrando buone doti di interdizione, dovendo però alzare bandiera bianca a causa di un nuovo problema fisico.
Nocerino 5: qualche buona incursione in fase offensiva e poco altro.
Suso 5: inizia con una buona intraprendenza, ma il suo impatto sulla partita può essere ben riassunto dal detto “tanto fumo e poco arrosto”. Cala alla distanza.
Honda 4,5: lento e mai incisivo.
Luiz Adriano 6,5: segna, torna a centrocampo per venire a prendere palla e, più in generale, cerca sempre il dialogo con i propri compagni. Il problema è che il più delle volte predica nel deserto.
Subentrati
Bonaventura 6,5: dimostra un’altra volta ancora quanto sia imprescindibile per questa squadra, prendendo al suo ingresso il pallino del gioco in mano e siglando un bellissimo gol su punizione, decisivo per spostare gli equilibri di una sfida che si era decisamente complicata.
Niang 6: entra e se non altro da vivacità alla manovra con i suoi spunti nel breve, chiudendo la contesa con un gol per la verità piuttosto semplice da realizzare.
Montolivo 6: dà ordine alla manovra, dimostrandosi generoso in occasione del 3-1 di Niang.
Allenatore
Mihajlovic 6: ha provato, rischiando, a dare fiducia a chi è stato impiegato meno in questa prima parte di stagione, non ottenendo le risposte che cercava dalla maggior parte di questi elementi. Credo che anche in questo frangente abbia assimilato una nuova lezione, e sono pronto a scommettere che diversi giocatori utilizzati ieri sera ben difficilmente rivedranno il campo nell’immediato futuro.
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