Antagonismo: piccola conversazione inesistente sullo stadio

1423132735_AC-Milan-stadio– Quindi stadio. Che delusione. Non crede?

+ Delusione? Mi sento carico a molla, per la questione. Sono molto curioso, addirittura a tratti esaltato all’idea di un nuovo stadio. D’altro canto, non sono tra i più bei monumenti moderni, gli stadi?

 

– Mi spiace trovarla favorevole. Non le sembra brutto, quanto visto nel progetto?

+ Affatto. Nuovo, diverso, “coinvolto” nel tessuto urbano (quantomeno dai rendering). Ma assolutamente non brutto, anzi.

 

– Ma questo è uno dei problemi: troppo coinvolto nel tessuto urbano. Viabilità? Parcheggi?

+ La zona è già ora discretamente fornita di mezzi pubblici, nel progetto è inclusa la costruzione di un parcheggio di 2.500 posti, oltre ai 7/800 posti già presenti.

 

– Ma cosa pensa, che la gente inizierà improvvisamente a usare i mezzi pubblici?

+ La gente DOVRA’ iniziare ad utilizzare i mezzi. Non si possono accantonare i progetti basandosi sulla stupidità delle persone. Ed è inutile fasciarsi la testa prima che sia rotta. E’ ovvio che si dovranno valutare e prendere in considerazione miglioramenti e potenziamenti alle infrastrutture attualmente esistenti, studiare a livello logistico flussi e deflussi dei fruitori, ma da qui a etichettare il tutto come impensabile, ce ne passa.

 

– Si, e quelli che arrivano da fuori?

+ Il Milan ovviamente non ha tifosi solo a Milano… Auspico un cambiamento culturale. E con questo non intendo sostenere che lo stadio segnerà una svolta, ma potrà e dovrà inserirsi nella modifica di approccio alla vita metropolitana, dove tutt’ora -purtroppo- sembra indispensabile l’utilizzo della macchina. La gente, i turisti che visitano il Duomo, determinata l’impossibilità a raggiungerlo in macchina, cosa fanno? Si ostinano e parcheggiano in galleria o si organizzano con i mezzi pubblici?

 

– Un’altra delle tante costruzioni inutili.

+ …come ogni grande progetto. Le persone hanno paura dei cambiamenti. Le persone hanno paura delle novità. Oh, tutti gli animali ne hanno: si racconta che per un pescetto rosso può essere un trauma letale spostare la boccia dell’acqua da un punto all’altro della medesima stanza, si figuri. A inizio secolo i parigini sputavano a terra passando accanto la Tour Eiffel. Ad oggi, parere puramente personale, non si può chiedere immobilismo ad una metropoli come Milano.

 

– San Siro è più bello

+ Questo è un fatto vero e concreto. Non ho mai visto alcuno stadio più affascinante, emozionante, fondamentalmente bello, di San Siro. Mai. Quando da Lotto cammini in corteo per raggiungere lo stadio, quando lo vedi ergersi con le sue maestose colonne, quando sali l’ultima rampa di scale e si intravede la luce dei riflettori e il verde del prato, ogni volta quel piccolo tonfo nello stomaco per l’emozione…beh, questo non cambia.

 

– I residenti sono contrari perché i prezzi degli immobili crolleranno.

+ Ma-in-quale-mondo? Davvero, parliamone: in quale mondo la costruzione di una grande opera, di un polo attrattivo che coinvolgerà quotidianamente i cittandini, che migliorerà i servizi esistenti e ne garantirà di nuovi, determina un deprezzamento dell’area o del quartiere? Non prendiamoci in giro: a livello economico i residenti della zona ci guadagneranno, e nemmeno poco.

 

– E la violenza? Gli ultrà? Determinati tipi di violenza non sono adatti ad una zona centrale; piuttosto esistono quartieri periferici o comuni dell’hinterland decisamente più adatti ad un progetto di questo tipo.

+ Posto che determinati fenomeni, anche di stampo violento, sono decisamente più controllabili laddove effettivamente può mancare l’ossigeno che li alimenta (e la logistica, in questo caso, aiuta), questo tipo di discorso ha senso solo se viene valutato lo scenario del tifo in Italia con gli occhi di chi produce ansia (per poi vendere ansiolitici): senza voler entrare nel dettaglio, l’ultimo problema di Milano è la violenza generata dal tifo. E chi vive o frequenta Milano, questo lo ha ben presente. Ripeto: San Siro nel corso degli anni si è trasformata da zona franca per eroinomani e prostitute a quartiere residenziale.

 

 

– Pensiamo al futuro, non al pallone.

+ Si, e con questa sua massima, mi congedo. Tanto le dovevo.

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