Bonera e Muntari, ciao e grazie

Lo straziante momento degli addii è arrivato anche quest’estate.

Nel giugno scorso ci siamo dovuti separare dal grande Urby Emanuelson, terzino fatiscente, centrocampista impalpabile, trequartista della domenica.

Il dolore è stato forte, ma siamo riusciti a superarlo.

 

Ora invece la cosa assume i connotati del dramma.

 

I nomi sono grossi:

BONERA e MUNTARI.

Cominciamo da Bonera.

 

Tre anni fa frequentavo il bar sotto casa mia (l’unico della via), poi ne venne inaugurato un secondo dall’altro lato della strada.

Con sommo sollazzo di chi vi scrive il proprietario ebbe la bella idea di assumere una barista molto tettona abile alla macchina del caffè.

Potrà sembrarvi strano, ma ci fu una migrazione in stile oche canadesi durante la stagione della riproduzione da un bar verso l’altro.

Oca canadese prima della migrazione

Oca canadese prima della migrazione

A clientela di abitudinari ormai guadagnata la cara tettona artista del chicco tostato evidentemente non era più necessaria, infatti non l’abbiamo più vista.

Però, forza dell’abitudine, noi abbindolabili avventori siamo rimasti tutti.

Per Bonera il discorso mi pare identico, solo che popputo forte a giocare a pallone non è mai stato.

 

Il Milan l’ha acquistato nella famigerata estate di Calciopoli, e l’organo garante, scandalizzato, decise di infliggerci una bella penalizzazione, e Galliani nell’arco degli anni gli ha concesso diversi rinnovi molto poco opportuni.

Grazie alla lunga permanenza è persino riuscito a farsi inserire nel novero dei “senatori” da certa stampa compiacente.

Il ragazzo ad ogni modo non è stato a guardare e ha deciso di ripagarci con una serie impressionante di stagioni di merda piene di interventi a cazzo di cane, sonnellini al calcio d’angolo, marcature dello sventurato compagno di reparto invece che del centravanti avversario, soffiate all’ad delle voci di spogliatoio, ed altre sciagure, che gli hanno consentito di ritagliarsi un angoletto speciale dei nei nostri cuori.

Non sono cardiologo, ma forse da oggi la ferita potrà cominciare a rimarginarsi.

 

Muntari.

 

Secondo me come giocatore non è nemmeno scarso, si è visto di peggio.

L’intelligenza tattica e la disciplina sono quello che sono, però se inserito nel giusto contesto può essere utile, all’Inter era nella rotazione dei titolari in una squadra capace di vincere la Champions League.

Da noi tutto sommato ha avuto un rendimento medio, tendente verso il medio-basso anche per via della scarsezza della squadra. Se per via dell’inadeguatezza dei compagni il suo compito diventa quello di impostare le sue prestazioni inevitabilmente ne risentono.

Mah?

Mah?

In questi quattro anni si è distinto per l’ingaggio osceno, per alcune reti di goffa fattura, per essersi infortunato gravemente durante le ferie e per il gol non convalidato alla Juve che ha cambiato la nostra e la loro storia recente.

La perla però a mio avviso è stata la decisione di questa primavera di autoescludersi dalla rosa per presunte incomprensioni col “tecnico”, naturalmente senza autoescludersi dallo stipendio.

 

 

Mi sa che non ci mancherai Sulley.

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