Purtroppo, per il secondo anno consecutivo, il Milan non si è qualificato per alcuna coppa europea. La cosa non accadeva da quasi vent’anni (stagioni ’96-’97 e ’97-’98) e, purtroppo, è deleteria a livello di ranking Uefa. I tempi in cui il nostro AD lo sbandierava per nascondere gli scricchiolii della rosa sono lontani: i rossoneri, freschi di sorpasso da parte degli odiati juventini ed addirittura da parte del Napoli, hanno chiuso la stagione 22esimi, ed il prossimo anno scenderanno ancora.
Ciò che però è più rilevante è l’aspetto economico, il cui peso è fondamentale soprattutto a livello di mancata Champions. Nonostante gli sforzi da parte dell’Uefa per rendere più appetibile anche l’Europa League, il distacco tra le due competizioni rimane marcato, come emerge dai dati ufficiali, scaricabili dal sito dell’Uefa (guadagni relativi alla stagione ’13-’14). Senza scomodare i 57.4 milioni incassati dal Real Madrid per la Decima rispetto ai 14.6 arrivati al Siviglia vincitore dell’Europa League, va notato come la mediocre Champions del Milan, con un passaggio del girone tirato per i capelli e l’eliminazione agli ottavi di finale, sia fruttata 37.6 milioni di euro. Un cammino del genere in Europa League (es. Lazio), vale 9 milioni e forse per questo, nonostante le dichiarazioni di facciata, non ho visto una dirigenza sconsolata per aver fallito per due anni consecutivi l’aggancio al sesto posto.
Da dove arrivano tutti questi soldi? Dai diritti tv della Champions, che valgono sempre di più. Per dare un’idea, la Uefa ha annunciato che, per la Champions 2014-15, ammontano ad 1.34 miliardi di euro. In Italia, per accaparrarseli, Rai, Mediaset e Sky si fanno la guerra, quasi sempre spartendosi le piattaforme. Per i prossimi tre anni, come ormai credo tutti sappiano, l’ha spuntata Mediaset, aggiudicandosi l’esclusiva.
Come si arriva dal montepremi alle cifre viste prima? Il meccanismo è un po’ laborioso, ma si può spiegare abbastanza facilmente. L’Uefa si prende una percentuale (25% sui primi 530 milioni e 12% sull’eccedenza) per coprire i costi dell’organizzazione e per un fondo di solidarietà destinato a club, federazioni, campionati. Togliendo anche un contributo di solidarietà per l’Europa League, una piccolissima parte devoluta a chi esce nei preliminari delle due coppe ed il montepremi della Supercoppa europea, rimangono circa 910 milioni, che vengono distribuiti alle sole squadre che partecipano alla fase a gironi in base due criteri: prestazioni e market pool.
La parte di montepremi che viene divisa in base alle prestazioni ammonta a 500.7 milioni e prevede dei premi fissi per ogni squadra che raggiunge: fase a gironi (8.6), ottavi (3.5), quarti (3.9), semifinale (4.9), finale (6.5), vittoria (4). Inoltre, ogni vittoria nella fase a gironi vale un milione di euro ed ogni pari 500 mila euro.
La parte divisa in base al market pool ammonta a 409.6 milioni. Tale importo viene prima allocato Nazione per Nazione in base al valore del loro mercato televisivo per poi essere suddiviso tra le varie squadre della Nazione, in gran parte in base al piazzamento in classifica dell’anno precedente ed in minima parte in base alla lunghezza nel cammino nella competizione. Esempio: nel 2013-14, le squadre italiane hanno ricevuto complessivamente circa 80 milioni per il market pool: 32 sono andati all Juve campione d’Italia in carica, 26 al Napoli vice campione e 22 al Milan che aveva chiuso terzo la stagione precedente. Nell’anno precedente, l’Udinese fu eliminata al preliminare, quindi il market pool di Milan e Juventus fu sensibilmente più alto (rispettivamente, 36 e 45 milioni).
Quest’anno, per la Juventus è stata una vera cuccagna e sarà sicuramente la squadra europea che ha guadagnato più di tutte: tra l’eliminazione del Napoli al preliminare e la finale conquistata per meriti propri ed un po’ di fortuna, entreranno nelle casse torinesi circa 80 milioni di soli premi Uefa (senza quindi contare le entrate al botteghino). E si può facilmente intuire come per squadre come loro o come il Milan che, senza incassi europei, fatturano circa 200 milioni all’anno, la Champions ed i suoi soldi siano vitali. Fortunatamente, l’ingresso degli asiatici del Milan sembra far presagire che, in un paio di stagioni, anche i rossoneri torneranno tra le squadre che si divideranno questa torta.