Il nostro grande Presidente Silvio Berlusconi lo sapeva, lui l’aveva detto poco prima di andare in onda da Fabio Fazio a “Che tempo di merda che fa”, in collegamento spirituale coi ragazzi che si stavano preparando a scendere in campo, disse: “Giovini mi raccomando, il campionato non ha più nulla da dire, non fatemi fare brutte figure mentre sono in Rai, scendete in campo e date tutto per far vincere il Milan, ma fatelo sembrare un incidente” e i giocatori del Torino obbedirono. Poi parlò ai rossoneri: “in culo alla balena” fu la cosa più sensata che riuscì a dire loro. Tutto ciò però è servito visto che alla fine il Milan si è imposto 3-0.
I giocatori rossoneri a fine partita erano disorientati, attoniti, come pesci saltati fuori da un acquario e finiti sul tappeto, come se si fossero risvegliati dopo un coma profondo durato mesi e si fossero ritrovati soli in un mondo infestato da zombies, come dei tifosi della Juve in una finale di Champions, si sono guardati gli uni con gli altri: “e adesso cosa facciamo?”, “non lo so, non ci sono abituato”, “facciamo finta di niente e andiamo via prima che se ne accorge qualcuno” fino a quando Mexes ha detto: “proviamo ad andare a salutare i tifosi. Magari funziona. Mi pare di ricordare che si facesse così un tempo” Mexes ne sa una più del diavolo che ha per capello, ogni tanto sembra capire cosa si deve fare. A proposito di tifosi, un famoso direttore di una tv lombarda, leggendo lo striscione apparso in curva sud: “campagna acquisti o campagna elettorale?” Ha sentenziato “è evidente la protesta nei confronti di uno dei dirigenti del Milan, e non è Berlusconi, è l’altro” ma quindi anche Galliani è in campagna elettorale? Non ce ne bastava uno?
Intanto mi torna in mente un grande pezzo dei Dik Dik, Help Me; rivedo nella storia narrata tra le tristi e malinconiche note di quel brano, qualcosa della stagione attuale del Milan. Un uomo che si avventura in un’impresa più grande di lui, carico di entusiasmo (parola pluri-stuprata quest’anno), speranza, fiducia, soprattutto quella riposta in lui da tutto l’ambiente. Una fiducia incondizionata, smisurata, diciamolo pure, una totale fiducia incomprensibile. Pronti via, la missione va subito a meretrici e ci rimane fino a fine stagione. Le grida di aiuto che si sentono lontane, lontane, quasi impercettibili restando inascoltate, non sono tuttavia quelle del suddetto uomo che rimane al contrario tuttora entusiasta, felice come un pensionato che entra gratis in un cinema hard. No; le urla disperate di aiuto che gracchiano dall’interfono sono quelle del povero Milan. Nessuno però le ascolta, nessuno da loro importanza. Come si dice in gergo tecnico, se ne sbattono tutti le palle.
Dicono che io sia uno che da i numeri spesso, e allora ne tiro fuori qualcuno dal mio cilindro e ne approfitto per fare i complimenti al nostro Faraglione Stefano El Shaarawy che ci ha messo poco a tornare al gol, ben due, dopo il rientro in campo contro il Sassuolo dove aveva rimediato solo un cartellino giallo, anche se Guida quel giorno tirava fuori cartellini dal taschino con la stessa frequenza con cui Adriano Galliani dice “99,99% periodico”. Che ormai pure le spugne di mare ne hanno le balle piene di sentirglielo dire. Complimenti anche al nostro Scazzo Pazzo Pazzini per i suoi 100 gol in serie A, un traguardo di tutto rispetto se si pensa che raggiunge Pierino Prati (non so se vi dice qualcosa questo nome) al settantasettesimo posto di tutti i marcatori della serie A. Quinto tra quelli in attività a soltanto 50 gol da Luca Toni. Soltanto, pensate un po’. Complimenti vivissimi anche al nostro rabdomante del gioco per aver raggiunto la perfezione assoluta! In 39 partite ha totalizzato 13 vittorie, 13 pareggi e 13 sconfitte, più 13 espulsi! Ora se siete americani e superstiziosi, probabilmente a vedere così tante volte il numero 13 vi starete grattando le parti intime, e non parlo delle ascelle, ma dovete sapere che qui da noi il 13 porta bene! Tipo l’antico 13 al totocalcio! Quindi possiamo dire che questa per noi è stata una stagione fortunata! Già il fatto che non siamo retrocessi dovrebbe farci gioire. O no?
Comunque questa fortunata e oserei dire leggendaria stagione (non può non entrare nella leggenda del Milan un campionato del genere, ancora oggi ci ricordiamo del Milan di Tabarez, come potremo dimenticarci di questo?), questa entusiasmante stagione, giungerà al termine sabato sera a Bergamo contro l’Atalanta. Quella stessa Atalanta dove hanno militato sia Inzaghi che Pazzini ed anche capitan Montolivo, colui che il nostro rabdomante del gioco rimpiange di non aver avuto a disposizione soventemente. Quel Montolivo che con il suo carisma tanto invocato, ci ha permesso di vincere ben due vittorie su dieci partite quest’anno. Credo abbia contribuito di più a vincere delle partite Zapata, così ad occhio. Quindi che si faccia anche Zapata capitano, tanto ormai lo sono stati tutti. Cosa ci aspetterà a Bergamo? Ci si chiede. Sinceramente ha forse importanza? Quello che conta di più è cosa ci aspetterà il prossimo mercato. Anzi già il mese di giugno dovremmo avere delle importanti notizie. Visto e considerato che le elezioni saranno finite e il nostro Grande Presidente Silvio Berlusconi scomparirà nel nulla come una macchia di sugo sulla camicia bianca trattata con Ace Gentile. Quel che mi chiedo e vi chiedo è, sarà il prossimo mese che il Milan passerà in mano a nuovi proprietari secondo voi? Oppure anche quella fu tutta una ennesima farsa? Ancora pochi giorni e lo sapremo.
Il tutto tra l’altro potrebbe accadere mentre il nostro massimo esperto di culi in aria e di calciomercato Adriano masterchef Galliani, sarà ancora a Madrid a cercare di convincere il nostro vecchio amico Carletto Ancelotti a tornare a Milano, a colpi di cene, apericene, aperitivi, brunch, colacene, merende, colazioni a sacco e happy hour di giri di chupito. Come ogni esperto del settore che si rispetti, Galliani sa benissimo che se non si riesce a convincere Ancelotti con la grana, lo si può convincere con il grana. Il mio sentore è che alla fine Carletto nostro non accetterà e a mio modesto parere farebbe pure bene. Dal suo punto di vista, se non per affetto e amore nei nostri confronti, per quale motivo dovrebbe tornare in questa cloaca putrescente che Berlusconi e Galliani hanno fieramente allestito, badilata dopo badilata negli ultimi anni?
Carlo Pellicani
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