Care amiche e cari amici tifosi, sono mancato dal mondo dell’internet per diverso tempo, così improvvisamente, senza neanche un cenno di preavviso. Mi sembra giusto e doveroso, darvi delle spiegazioni in merito.
Chi mi conosce bene sa quanto io sia amante dei funghi. Dai porcini ai chiodini, ne mangio di tutti i tipi e in tutti i modi; nel risotto, nella pasta, come contorno, a volte anche la mattina col caffè. Insomma durante il mezzogiorno del quattro maggio, ero lì che mi accingevo a scrivere il mio editoriale post Napoli-Milan quando ricevo un’inaspettata telefonata dal mio amico, collega e compagno di vacanze ad Ischia, Mario Suda: “Carlo Pellicani…” Si tra noi colleghi ci chiamiamo per nome e cognome: “Carlo Pellicani, mio cognato Renato lo sveglio…” lo chiamano così perché soffre di narcolessia: “Mio cognato Renato lo sveglio è appena tornato da Alghero dove ha conosciuto un gruppo in vacanza di ragazzi olandesi, simpaticissimi, con cui ha fatto amicizia. Mi ha portato dei funghi che gli hanno regalato. Loro dissero che era perché siccome dovevano tornare in Olanda in auto, da Genova, avevano paura della dogana… Mah, alla fine sono funghi, che sarà mai? Comunque per farla breve, tu sai che mio cognato i funghi non li mangia e allora me li ha regalati, che buttarli via è un peccato. Solo che me ne ha dati un bel po’… Insomma volevo chiederti se ci vediamo che ci facciamo un bel risottino coi funghi! Eh?” Ragazzi io di fronte a queste offerte non so dire di no: “Ma saranno buoni almeno?” gli chiesi: “Gli olandesi hanno detto a Renato che sono stupefacenti!”
Così avvenne che lasciai da parte l’editoriale post Napoli-Milan, che tanto è stata l’ennesima partita di merda, e andai a casa di Mario Suda a mangiare il risotto coi funghi. Ostrega, arrivato lì mi accorgo che i funghi son tutti secchi, secchi, ma secchi. Da farci il risotto non andavano bene. Cosa facciamo, cosa non facciamo, mi è venuta l’idea di farli bollire un po’ nell’acqua calda, hai visto mai che si riprendono. Così intanto che preparavamo il soffrittino in una pentola, abbiamo buttato in un’altra quel chilo, forse un chilo e mezzo, di funghi secchi nell’acqua e li abbiamo fatti bollire. Il vapore che si sprigionò per tutta la cucina aveva un buon odore, non l’avevo mai sentito prima. Così come non mi ero mai accorto prima che il mio amico Mario Suda avesse sul terrazzo un elefante con la maglia di Cassano del Milan addosso: “Cosa ci fai con un elefante sul terrazzo, Mario Suda?” Gli chiesi: “Ma quale elefante, Carlo Pellicani?” Disse lui: “Ah quello? Non lo so, è la prima volta che lo vedo.”, mah… Ci sarà un nido da qualche parte, pensai.
Siccome mi spiaceva lasciarlo fuori, lo feci entrare con noi a mangiare, che come diceva mio padre “dove si mangia in due, si mangia in tre”, che non ho mai capito cosa volesse dire. Per farla breve, siamo li che prepariamo il risotto e all’improvviso citofona il nostro Grande Presidente Silvio Berlusconi. La cosa strana è che sapevamo già che fosse lui, prima ancora di chiedere “chi è?”, “sono il Presidente Silvio Berlusconi, stavo combattendo per la libertà da queste parti e ho sentito un profumo di risotto ai funghi come lo faceva la mia mamma. Posso salire?”, e cosa vuoi dire di no al Grande Presidente Silvio Berlusconi? E poi dove si mangia in tre si mangia anche in quattro. Credo. Insomma sale da noi e si mette a tavola: “Ma che bella cucina… Ma che bel risotto… Ma che bell’elefante… Fighe ce n’è?” Ostrega! Avevamo tutto, risotto, compagnia e vino, mancava la cosa principale. Ci voleva il nostro Grande Presidente Silvio Berlusconi per accorgercene: “Niente paura!” disse il mio compagno di vacanze ad Ischia Mario Suda: “Ci penso io!” Dopo un paio di telefonate eccoti arrivare due belle sgarsoline mica da ridere: “Queste sono due professioniste!” assicurò il mio collega ed amico Mario Suda. Dove si mangia in quattro si mangia in sei, pensai. E poi a giudicare da quanto fossero magre, mi sa che mangiavano anche poco; vabbé avrebbe compensato l’elefante con la maglia di Cassano.
Ci mettiamo a mangiare e nel giro di un’ora, sarà stato il vino, non so, siamo li tutti belli allegri, e infatti c’era pure lui, Allegri, non so quando arrivò, non so da dove, ma ce lo ritrovammo in casa: “Se posso, vorrei usare il bagno.” Ci dice. E dove si caca in sei si caca in sette, pensai; ah no ma il detto non era questo. Comunque il nostro Grande Presidente Silvio Berlusconi, da gentiluomo quale è, si offrì di accompagnarlo in bagno. Quando tornarono dopo pochi minuti, scoprimmo che Allegri aveva rescisso il contratto con la Juve per tornare al Milan. Bisognava subito avvertire la stampa, pensammo in coro io e Mario Suda come fossimo Paola e Chiara. Paola e Chiara che tra le altre cose erano i nomi delle due sgarsoline professioniste, come scoprimmo in seguito. Ci precipitammo al telefono, Mario Suda ha ancora quello a disco appeso al muro, perché ci tiene alle tradizioni, e insomma eravamo li che facevamo il numero dell’Ansa per avvisarli, quando il nostro Grande Presidente Silvio Berlusconi annuncia: “Mentre ero qui che lottavo per la libertà, ho deciso di ingaggiare Paola e Chiara come nuove centravanti di sfondamento del Milan!” Orca l’oca, bisogna assolutamente avvisare l’Ansa, pensammo in coro come il Quartetto Cetra, io Mario Suda, Allegri e l’elefante.
Chiamammo l’Ansa ma dall’altra parte c’era un concerto di cornamuse, mah, che cosa bizzarra e inaspettata, pensai: “Ma dai Carlo Pellicani, sarà la musichetta di attesa. Resta in linea che tanto queste notizie bomba le sappiamo solo noi, non abbiamo mica fretta.” E mentre Mario Suda diceva questo, l’elefante con la maglia di Cassano del Milan faceva i suoi bisogni sul tappeto, i bisogni presero improvvisamente le sembianze di Adriano Galliani, il nostro grande maestro del conio, del calciomercato e dei bisogni… Del Milan: “Inizio a pensare che quei funghi non fossero buoni per il risotto ma per qualcos’altro.” Dissi tra me e me: “Mi sa che c’hai ragione te” rispose me. Adriano Galliani vide l’elefante con la maglia di Cassano e lo mise subito sotto contratto, fin tanto che era ancora a parametro zero, neanche voleva sapere quanti anni avesse: “Secondo me è l’elemento giusto che mancava alla nostra squadra, lo mettiamo in porta, incastrato bene tra i pali, e voglio vedere come ci segnano.” Certo che quando all’Adriano Galliani ci vengono i guizzi di ingegno del calciomercato, ragazzi… Giù il cappello, eh.
Ed eccoci dunque lì in salotto del mio amico Mario Suda a discutere di calcio e di Milan, due cose evidentemente diverse, a un certo punto salta su il nostro Grande Presidente Silvio Berlusconi: “Gioco della bottiglia? Facciamo le squadre, io sto con le ragazze voi per i fatti vostri.” Lì per lì, non avrei saputo dire se mi avrebbe fatto più schifo baciare l’elefante o Adriano Galliani. Su Mario Suda non avevo dubbi invece, mi avrebbe fatto più schifo rispetto agli altri due: “Io passo, devo ancora finire l’articolo del post Napoli-Milan”, “Ma perché? Ha giocato il Milan?” disse il nostro Grande Presidente Silvio Berlusconi: “Io resto invece, anche perché è casa mia” disse il mio amico Mario Suda accarezzando l’idea di un ménage à trois con l’elefante e Adriano Galliani. Un’occasione irripetibile.
Li lasciai al loro destino, li salutai e scesi le scale per raggiungere l’uscita. Le scale non finivano mai. Ero sicuro che l’appartamento del mio compagno e collega Mario Suda fosse al terzo piano, ma dopo venti minuti di scale, credevo di essere sceso almeno di sei piani. Continuai così per almeno un paio d’ore, fino a quando non mi sedetti stremato su un gradino. Tutto masarato e ansimante, non dimenticatevi che ho una certa età. Rimasi fermo lì sulle scale, con gli occhi chiusi, non saprei dire quando mi addormentai e per quanto tempo, fatto sta che riaprii gli occhi tre giorni fa. Ero in una stanza del Niguarda. L’infermiera che mi curava disse che mi trovarono alle tre di notte, nudo che correvo in mezzo al viale Zara, due settimane fa cantando: “Voglio andare ad Algherooo! In compagnia di uno stranierooo!” Oggi mi hanno dimesso dicendomi che avevo in circolo nel sangue, nello stomaco e nei polmoni, una elevata quantità di psilocibina e hanno dovuto farmi diverse lavande gastriche e altri tipi di cure invasive per tirarmela fuori tutta. Sinceramente non ricordo nulla di quel che è successo tra quel pomeriggio del quattro maggio e ieri. Non saprei neanche dirvi se l’elefante, Paola e Chiara, Gallani ed il nostro Grande Presidente Silvio Berlusconi furono davvero lì con noi.
So però che è da ieri che sto cercando di contattare il mio amico Mario Suda, ma pare sia scomparso nel nulla, se qualcuno di voi lo avesse visto vi prego di farmelo sapere. Non ha un carattere facile quando è sotto allucinogeni, riconosce solo il mio odore, non avvicinatelo che vi morde. Al limite tramortitelo con una scossa elettrica, o con delle freccette sedative, poi ci penso io. Grazie per la comprensione; vi chiedo ancora scusa per la mia mancanza dall’internet, questo mi è servito da lezione. E che la mia esperienza serva da lezione anche a voi, care amiche e cari amici rossoneri, prima di far entrare un elefante in casa, assicuratevi che abbia già fatto i bisogni in giardino, che poi pulire tutto è dura.
Siccome nel frattempo non ho seguito le vicende del nostro amato Milan, mi sono dovuto documentare in fretta per ritornare in carreggiata. Quando ho visto che il nostro rabdomante del gioco era ancora sulla nostra panchina, che né i cinesi, né i tailandesi ci avevano comprato, che eravamo ancora decimi, ho pensato che mi avrebbe fatto bene un altro piatto di risotto. Ma il dottore mi ha detto di no.
Carlo Pellicani
Twitter: @FinallyCarlo
Da oggi riprendo le attività anche sul Facebook
9 comments for “Scusate l’assenza prolungata; tutta colpa di un risotto ai funghi”