Come dissero i tre moschettieri a D’Artagnan: “Prima di unirti alla nostra squadra, non è il caso che ti fai le ossa in una piccola?”

Carlo PellicaniCare amiche e cari amici tifosi rossoneri, e anche chi ancora non sa se essere amica o amico e va avanti e indietro dai chirurghi plastici, in ogni caso cari voi, prima di affrontare l’argomento più importante degli ultimi giorni che riguarda il Milan, ovvero: dove sarà andato Adriano Galliani uscendo prima di tutti da San Siro? Voglio parlarvi del nostro rabdomante del gioco raccontandovi una storia che mi tocca da vicino. Ma non che mi tocca come si tocca una persona che si tocca con il tocco di una mano, non sono toccato nel cervello per queste cose, è una storia che mi tocca proprio dentro, nell’anima, e riguarda mio cognato Vittorio Renzo Giordano, detto Tiziano.

Tiziano purtroppo non può essere qui a raccontarci la sua esperienza, non è più tra noi, ma ci sono io a posta per farvela conoscere, perché io c’ero. Dovete sapere che mio cognato, a cavallo tra il 1924 e il 1927, è stato un famoso paracadutista estremo. Entrò nel Guinness dei primati, la birra delle scimmie, per ben due volte grazie alle sue eroiche e pericolose imprese. Il giorno in cui morì voleva battere il record di apertura ritardata del paracadute; il record nel 1927 era di 1000 metri di altezza, lui era sicuro di poter aprire il suo bel paracadute a forma di anatra, famoso in tutto il mondo, ad un’altezza minore. Così quel giorno si gettò dall’aereo. Arrivati i 1000 metri si disse “Ci siamo, da qui in poi è record. Adesso però è presto, lo apro dopo”, arrivato a 800 metri “Troppo presto, lo apro dopo”, 500 metri “Troppo presto, lo apro dopo”, 200 metri “Troppo presto, lo apro dopo”, 100 metri “Troppo presto, lo apro dopo”, arrivato a 10 metri lo si sentì chiaramente dire “Vabbé sono arrivato fino a qui, cosa lo apro a fare?” e fu così che mio cognato Vittorio Renzo Giordano detto Tiziano non fu più tra noi.

Tutto ciò non vi ricorda la stagione in corso che si sta andando a concludere? Quante volte il nostro mister è stato sul punto di essere esonerato ma si ritenne fosse troppo presto? Avremmo potuto dare in gestione questa rosa ad un altro allenatore, in corsa, e probabilmente chiudere dignitosamente la stagione. Adesso invece siamo a cinque ormai inutili partite dalla fine, e io mi chiedo e vi chiedo: a cose serve esonerarlo? Siamo arrivati fino a qui, tanto vale tenercelo e morire definitivamente. A cosa servirebbe poi dare in mano la squadra a Cristian Brocchi? Per il quale vi confesso nutro una certa simpatia dai tempi in cui lo vidi crescere nelle giovanili rossonere. Lui ed altri li portavo sul palmo della mia mano con orgoglio, li ho visti diventare grandi, allattati al latte del mio seno, sono come un padre per loro. Un padre con la quinta di seno. Quindi chiedo a questa proprietà uscente e alla dirigenza basculante, fatelo per me, non punitemi e non punite Cristian affidandogli la panchina di questo Milan allo sbando totale, per cinque inutili partite soprattutto. Non aprite il paracadute a 10 metri d’altezza. Se ci fosse mio cognato Tiziano ve lo direbbe anche lui. Dovevate aprirlo prima!

Prima di affrontare l’argomento principale, che arrovella le vostre menti da giorni: dove sarà andato Adriano Galliani uscendo prima di tutti da San Siro? Volevo parlarvi di quanto sta accadendo ad Arcore. Io sono stato lì in giardino, a piantonare la villa in attesa di notizie da potervi riportare. Sono stato lì ben quindici ore, intorno alle due del pomeriggio un’anima pia mi ha lanciato una michetta dalla finestra vedendo che il mio fisico cominciava a risentirne. Purtroppo questo mio giornalismo d’assalto non ha prodotto risultati, non sono riuscito a carpire alcun segreto, niente. Mr. Bee Tàcabàla  e l’intera famiglia Berlusconi, hanno fatto tutto in gran segreto. Lontano da occhi ed orecchie indiscrete. Mi dispiace. Ma posso comunque confermarvi che mr. Bee esiste, l’ho visto coi miei occhi entrare ed uscire dalla villa. Questo quindi smonta tutte le teorie messe in piedi dai cultori delle scie chimiche, dei Bigfoot, dei rettiliani e di Marisa Laurito; cari amici complottisti il signor Tàcabàla esiste davvero! Non è un’invenzione dei Berlusconi, né tantomeno un attore preso dai fondi di magazzino dei Power Rangers per far finta di essere un acquirente del Milan. Vergognatevi tutti voi che l’avete pensato. Appurato che Mr. Bee esiste, non possiamo fare altro che aspettare con fiducia l’evolversi della trattativa. Io sono positivo. Se la Thailandia non andrà da Berlusconi, Berlusconi andrà in Thailandia, nel senso che gli consiglio di emigrare se si azzarda a non vendere il Milan e comparire a reti unificate dicendoci: “Non l’ho fatto per amore, resto il vostro presidente”, spero sia passato il concetto. Non Lo Bello che quello era uno stronzo, lui e tutta la sua famiglia.

Veniamo infine all’argomento principale. Dove sarà andato Adriano Galliani uscendo prima di tutti da San Siro? Giornali e televisioni vi hanno raccontato che il nostro amministratore delegato, vicepresidente vicario nonché direttore sportivo autonominato, è stato convocato d’urgenza ad Arcore durante la trattativa per il passaggio di proprietà, ma vi risultano prove concrete di questo fatto? Avete foto o filmati di Galliani ad Arcore mentre a San Siro si ultimava l’ennesima tragedia sportiva? No, non ne avete. Perché infatti Galliani non è mai stato convocato ad Arcore; non è mai stato neanche chiamato al telefono quella sera. Io so dove si è recato quando ha lasciato San Siro. Appena è uscito l’ho seguito di nascosto e ho visto tutto, è salito sul pullman, ha fatto scendere l’autista dicendogli: “Torna a casa in taxi. Questo qui lo porto via io, che ogni volta che quelli salgono sul pullman, succede un puttanaio” poi ha avviato il motore ed è scomparso. I giocatori hanno dovuto chiamare mogli e fidanzate per farsi venire a prendere. Ecco spiegato perché questa volta non ci sono stati litigi post partita, e perché il ritiro è già finito, come li andavi a recuperare tutti che ognuno di loro era a casa sua?

L’unico che non aveva né una moglie né una fidanzata da chiamare, era PippomiomiopropriomioPippomio. In suo soccorso è intervenuto Tassotti dicendogli: “Pippo, ho qui la macchina. Vieni che ti traghetto fuori”. Ma il nostro rabdomante del gioco non ha preso bene quelle parole e se n’è tornato a casa a piedi, come un Julio Cesar qualsiasi. Speravo che la camminata lo avesse aiutato a riflettere sul suo operato fin qui a dir poco deludente, ma dalle ultime notizie che mi giungono da Milanello direi proprio di no. Dopo aver realizzato che contro il Napoli non potrà convocare per squalifica il fedelissimo oignons omelette avec des haricots Menez (era da un po’ che non lo nominavo) ha già deciso di schierare Bonera come falso nueve. Che per un falso calciatore è già un passo avanti.

Care amiche, cari amici e cari indecisi, cos’altro posso dirvi se non: abbiate fede! Vedrete che prima o poi il vento tornerà a soffiare a nostro favore. Come disse quel tale tutto bianco e nero, e non era uno juventino, non può piovere per sempre ed io ci credo! Un giorno il sole tornerà a splendere e ci irradierà il viso con la sua calda luce, la nostra vitamina D impazzirà di gioia, il nostro cuore si riscalderà e il nostro animo tornerà a gioire dei trionfi del nostro amato Milan. Se non sarà così, possiamo pur sempre dedicarci a cose più costruttive, tipo scoprire dove porcobboia ha nascosto il pullman Galliani che non lo troviamo più.

Carlo Pellicani
Twitter: @FinallyCarlo
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