Ed eccolo di nuovo seduto sul trono di spade, nella sala del camino, con una trentina di cuscini sotto il sedere, il nostro grande Presidente Silvio Berlusconi dispensa saggezza come un contadino disperde la semina nei campi. Saggezza che nasce dall’esperienza, parole di speranza, verbo del comando: “Ragazzi se uscite con una donna con le mani grandi, accertatevi che sotto la gonna non ci sia la sorpresa.” Carichi di questo bagaglio di cultura e saggezza popolare, i nostri Ragazzi si sono presentati a San Siro sicuri di poter avere la meglio su un avversario impossibile, la forfora. Per quanto riguarda l’Inter invece non c’è stato nulla da fare, però a fine serata erano tutti ben pettinati e anche le fastidiose doppie punte erano sparite.
A proposito di doppie punte il nostro rabdomante del gioco ha deciso di scendere in campo schierando un 5-5-0; scelta rischiosa, scelta coraggiosa, affrontare questa Inter schiacciasassi per giunta in trasferta a Milano, non è facile per nessuno. È impensabile andare a San Siro ed imporci sull’Empoli, figuriamoci sull’Inter. PippomiomiopropriomioPippomio deve ritenersi fortunato per tre motivi:
1) Valentino Rossi ha vinto e quindi i giornalisti sportivi che non fanno parte della sua cricca di amici di letto, si sono occupati principalmente del dottore delle due ruote, relegando il derby dalla terza o quarta pagina in poi. Alcuni ne hanno parlato nell’oroscopo, in un trafiletto incastrato tra Gemelli e Cancro. A proposito, questa settimana attenti alla salute cari amici della Vergine.
2) Tra le discutibili scelte di Banti e soci e gli attaccanti dell’Inter che non avevano tolto le scatole dagli scarpini, la partita è finita 0-0 e non 3-0.
3) si chiama Filippo Inzaghi, non Walter Mazzarri, né tanto meno Massimiliano Allegri. Ed è principalmente per questo motivo che Inzaghi da agosto ad oggi non è stato ancora esonerato. Secondariamente perché il Milan sta ancora pagando Seedorf e avere poi tre allenatori in busta paga non sarebbe gradito.
A proposito di questo. Per la prima volta mi vedo costretto a tirare le orecchie a Barbara Berlusconi, lei che lo scorso anno non perdeva occasione di parlare del gioco e dei risultati del Milan, promuovendo con ogni mezzo stampa l’esonero dell’attuale allenatore della Juve, prossimo campione d’Italia, per poter avere l’amico Seedorf al suo posto, ora che in panchina c’è l’altro amico, appunto Inzaghi, Barbara sceglie la via del silenzio. E sì che di cose da dire all’Ansa sull’attuale tecnico ce ne sarebbero. Eppure come Ponzio Pilato se ne lava le mani e lascia che sia il popolo a decidere. Si ricordi però che, come insegnano a catechismo, il popolo spesso sceglie Barabba.
Tralasciando il discorso derby, che come scrissi settimana scorsa era una partita da vincere con ogni mezzo necessario, al contrario di quanto dice il nostro rabdomante, vorrei per qualche riga parlare del futuro del Milan. Prima di Berlusconi, prima di Mr. Bee, prima di Bruce Lee, prima di tutto Fernet Branca, il futuro di questa squadra ruota tutto attorno alla figura di Galliani, il nostro esperto di calciomercato e giardinaggio.
Dove passa lui non cresce più l’erba, dove mette le mani lui però si concima tutto. Un amministratore delegato vicepresidente vicario nonché direttore sportivo senza nomina ufficiale, abituato per trent’anni ad operare sul mercato alla sua maniera, che abbia in mano i miliardi di Berlusconi, o che non li abbia, che abbia in mano i miliardi dei cinesi o che non li abbia, abbiamo ormai capito che il suo modus operandi non cambia. Aspetterà sempre che si faccia avanti un procuratore ad offrirgli il primo giocatore reietto, ripudiato, schifato dal mondo del calcio, con la lettera scarlatta sulla fronte, la P di Pippa. La differenza sarà che prima imbastiva trattative per portarlo via con formule di prestito fantasiose, quando invece avrà a disposizione i pentoloni d’oro della nuova proprietà, chiuderà immediatamente le trattative spendendo barcate di milioni come un Branca qualsiasi.
Certo, sparando nel mucchio, su 20 acquisti magari 2 o 3 buoni li tirerà fuori. Ricordiamoci però che certe figure come Emerson, Zambrotta, Favalli, Viudez, Mattioni, Cardacio, le ombre sbiadite di Ronaldino e Ronaldo, Montelongo, Grimi, Vogel, Amoroso, l’ombra sbiadita di Vieri, Oliveira, Onyewu, Coloccini, Bonera, per non parlare dei circa 10 portieri messi a contratto in 5 anni, che tanto poi giocava sempre Dida, ricordiamoci che queste operazioni che ci hanno permesso di buttare nel gabinetto treni merci di milioni, sono state fatte quando Berlusconi i soldi li metteva, e ripianava anche il bilancio sempre in rosso grazie sempre a Galliani.
Ricordiamocelo per cortesia, perché è facile far credere che un amministratore delegato vicepresidente vicario nonché direttore sportivo senza nomina ufficiale, sia totalmente esente da colpe “visto che la proprietà non mette i soldi”, è facile. Ma quando la proprietà “metterà i soldi” e lui si presenterà con un nuovo Emerson che non regge 20 minuti a partita, pagato 8 milioni dicendoci che “a questi prezzi è un affare”, poi non venitemi a dire che l’amministratore delegato vice presidente vicario nonché direttore sportivo senza nomina ufficiale, è una povera vittima innocente del destino baro e avverso. Non venitemi a dire che quando i cinesi o i tailandesi lo cacceranno via a pedate sarà un agnello sacrificale, anche se va detto, che Galliani sia un Agnelli mancato lo avevamo capito da anni ormai.
Carlo Pellicani
Twitter: @FinallyCarlo
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