Se ripenso ai tanti derby vissuti nella mia “carriera” di tifoso rossonero, difficilmente riesco a trovarne uno così deprimente da un punto di vista sia dei valori in campo, sia delle prospettive concrete che le due squadre hanno in vista del finale di campionato. Milan ed Inter, a conti fatti, sono tra le delusioni più grandi nella serie A 2014-15, perché entrambe le rose, pur presentando dei limiti strutturali in alcuni settori, sono sicuramente più competitive della posizione di metà classifica, che rappresenta ciò che le due squadre sono state in grado di ottenere fino ad ora. E se sul Milan, ed in particolare dell’asse società-allenatore, abbiamo sviscerato tanto nel corso dell’anno, vissuto sempre in un profondo senso di mediocrità, venuto a galla in maniera più o meno acuta in certi periodi della stagione, l’Inter ha provato a dare una svolta alla sua annata, cambiando esattamente un girone fa la guida tecnica, con il “cavallo di ritorno” Mancini che prese il posto di Mazzarri proprio alla vigilia del derby di andata. Tuttavia, questa operazione non ha sortito gli effetti sperati dalla dirigenza nerazzurra, perché la squadra ha mantenuto un rendimento estremamente altalenante, non centrando alcun tipo di obiettivo tra quelli residualmente fissati con il passare della stagione.
E per entrambe le squadre, rispettivamente a 7 ed 8 punti dalle coppe, sembra difficile poter pronosticare un rientro nella lotta per andare in Europa League, dato il rendimento del tutto incostante mostrato fino ad ora. Per questo motivo, il derby assume rilevanza per potersi togliere una seppur minima soddisfazione in una stagione che, di momenti positivi, ne ha presentati ben pochi, puntando almeno a fissare una superiorità cittadina sia relativamente agli scontri diretti, sia con riguardo alla classifica finale del torneo. Ma, rispondetemi onestamente: sono riuscito a convincervi dipingendo una prospettiva simile? Perché giocarsi la supremazia di Milano, quando però lotti per arrivare 8° o 9°, è come scegliere se prendere un calcio nel sedere oppure tra gli zebedei: in entrambi i casi, non è che si facciano i salti di gioia.
Dando uno sguardo ai precedenti storici, i “nostri” mancano la vittoria in casa dell’Inter dal derby del novembre del 2010, deciso da un rigore di Ibrahimovic dopo pochi minuti, provocato da un fallo del sempre pulito ed elegante Materazzi, sistemato poi a dovere qualche minuto più tardi da un colpo di arti marziali dello stesso svedese. L’ultimo pareggio risale invece al febbraio del 2013, con El Shaarawy che porta in vantaggio uno splendido Milan nel primo tempo, venendo poi raggiunto da un colpo di testa di…di…Dio, non ce la faccio…Schelotto (che, fino alla rete di Obi dell’andata, ritenevo l’onta peggiore da quando ho memoria di gol presi nei derby). Andando in ordine cronologico, l’ultimo precedente in casa Inter è invece l’1-0 nerazzurro del dicembre del 2013, con un match pietoso deciso da una giocata davvero pregevole di Palacio.
Per quanto riguarda le scelte di formazione che si profilano, nel Milan il dubbio fondamentale è quello relativo al terzo componente del tridente offensivo, con Honda che sembra essere in vantaggio nei confronti di Cerci per affiancare Menez e Bonaventura in avanti, venendosi a profilare un attacco che ritorna al “falso nueve” dopo gli infruttuosi tentativi di impiegare una prima punta di ruolo. Destro, recuperato in extremis, dovrebbe infatti partire dalla panchina, mentre il resto della formazione è confermata rispetto a quanto si è visto nelle ultime uscite. Nell’Inter, invece, le defezioni più importanti si registrano a centrocampo, date le assenze per squalifica di Brozovic e Guarin. Per la loro sostituzione i nomi sono molteplici, e si va dai maggiormente impiegati Hernanes e Kovacic fino ad Obi, passando infine per il giovane della primavera Gnoukouri. Il resto della formazione, anche in questo caso, dovrebbe ricalcare quanto visto nelle ultime partite dei nerazzurri.
Insomma, buon derby a tutti e che vinca il meno peggio.
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