Fiorentina – Milan 2 – 1 (16.03.2015)

c32364e0ec8088ffdf69436dbbb1f691_169_lDiego Lopez 6 – Incolpevole sui gol, attento sui palloni messi dentro dalla Viola, impreciso talvolta con i piedi. Normale.

Abate 5 – Oggi poco, poco un po’ di tutto. Poca corsa davanti, poca proposizione nel giro palla, con l’aggravante del balletto in occasione del pareggio della Fiorentina: è vero, hai due uomini dalla tua parte, ma tu non ne prendi nemmeno uno. Scena che assomiglia tanto ad un emblema di questo Milan: tu sai che la palla arriverà dalle tue parti, tu sai di dover far qualcosa, percepisci sotto pelle l’assenza di fremiti nervosi, e non fai nulla. Nulla. Buon capitano di questo gruppo di calciatori, in fondo. Poco.

Paletta 6 – Oggi il migliore tra i due centrali, anche se la marcatura di Gilardino in passato ha reso grandi difensori giocatori ben meno dotati di te. Laddove manca la velocità, qualche volta arriva la grinta. Mi riservo di valutarti con maggior consapevolezza in tempi migliori. Operaio.

Mexes 5 – Una cosa: se il diritto di impostare l’azione ti è stato assegnato dall’alto (vedi: Pippo), la scelta pare incomprensibile; se la scelta è autoimposta, spero non si ripeta MAI più. Rallenti tutto ciò che è rallentabile, per ogni tocco necessario ne fai tre volte tanti, in un paio di occasioni lanci bellamente l’azione degli avversari con appoggi sconsiderati. Prendere coscienza dei tuoi limiti è il più grande miglioramento che puoi inseguire; purtroppo non sei più un ragazzino, e il tuo tempo di rincorse calcistiche volge inesorabilmente al termine. Sguarnito.

Antonelli 5,5 – La cura Pippo ti ha fatto perdere smalto, consapevolezza, cattiveria e piglio. Sotto alcuni punti di vista sembra di vedere un timido esordiente, e non l’uomo che a suon di prestazioni si è guadagnato ferocemente la chiamata nel club che lo ha cresciuto. Per ora sei un Luca qualsiasi. Antonini.

van Ginkel 6 – Compitino qui, compitino lì. A fine match, ripensando mentalmente alla partita per redigere queste pagelle, mi accordo dell’assoluta assenza di peso specifico della tua prestazione. Al Milan con i compitini non si sopravvive, e quanto vorrei gridare in faccia questo concetto a chi è in campo, a chi decide chi schierare in campo e a chi mette a disposizione ai tecnici gli uomini che poi scenderanno in campo. Scolaretto.

Essien 5,5 – Come per van Ginkel, con l’aggravante delle migliaia e migliaia di chilometri d’esperienza che le tue gambe si portano appresso. In ogni caso sei stato più ordinato e meno immobile del solito, ma ovviamente non basta. Al Milan con i compitini non si sopravvive. Passato.

Bonaventura 6 – Jack, mio caro Jack. Indietreggiato perdi di verve, ma è davvero raro vederti buttare un pallone, e nella penuria di gioco/idee/talento attuale, la cosa fa la differenza fra tutto e niente. Ad avercene.

Honda 5 – Sei un soldatino, e apprezzo la tua caparbietà nel lottare su tanti palloni con quel corpicino asciutto e nervoso, prendendo botte senza piagnucolare come tanti altri (vedi Pasqual, per esempio). Purtroppo oggi perdi lucidità nei momenti decisivi, sbagliando il controllo che ti porterebbe in porta o prendendo male le misure nell’ultimo passaggio ai compagni. Spaesato.

Menez 5,5 – Oggi mr. Hyde, nella tua versione meno bella da vedere che alterni a quella del fuoriclasse. Pochissimi spunti di rilievo, tanti palloni toccati a metà campo senza effettiva necessità, diverse giocate effettuate con troppa leggerezza. Mezzo voto in più per le diagonali lunghe e le coperture offerte ai compagni nel momento di difficoltà. Non il peggior Geremia della stagione, ma non basta. Spento.

Destro 5,5 – Questa squadra non è concepita per i centravanti, e hai voglia a schierarne uno, due, tre, nove: la sostanza non cambia. Il centravanti di turno vedrà il pallone solo da lontano, sarà escluso dalla manovra, correrà a vuoto. Vano.

Cerci 4 – Non sei entrato in campo, in pratica. Quantomeno Pazzini ci prova, si incazza, e anche nei tre minuti che gli vengono concessi sembra voglia dimostrare qualcosa. Ok, non entri nel momento migliore, ma dai proprio l’impressione di voler la tavola apparecchiata. Ma Alessio, parliamoci onestamente: puoi davvero sentirti arrivato? Arrogante.

Inzaghi 5 – Laddove tifosi e cronisti vedono scelte, io vedo casualità. Laddove altri (pochi) vedono meriti io vedo culo. L’eterna sensazione di convalescenza della squadra fa rabbrividire, la totale assenza di sicurezza dei giocatori è nauseante, le tue dichiarazioni pre/post-partita sono semplicemente ridicole. Leggo ora sulla gazzetta: “Meritavamo di vincere”. Meritavamo di vincere? Non capisco, Pippo bello. Sei passato in vantaggio su un rimpallo, avendo creato una sola occasione con Honda in tutto il resto del match contro le riserve di una squadra che viene da una trasferta europea. Hai avuto, hai dall’inizio dell’anno TUTTA LA SETTIMANA per preparare ogni cazzo di partita, ma non si legge mai un accorgimento, una soluzione sensata, un tocco personale decente, un qualsiasi SEGNO DELLA TUA PRESENZA SULLA PANCHINA, al di fuori dei cambi che MAI, MAI, hanno un obiettivo diverso dal rincorrere affannosamente qualcosa. Perché il problema, a mio parere, è proprio questo: non sei scarso, e probabilmente nemmeno stupido: semplicemente non esisti. —.

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