Ancora una volta come capita ormai da diversi giorni, il nostro grande Presidente Silvio Berlusconi non si è fisicamente mostrato ai fedeli nella chiesa di Santo Milanello Martire, troppo grave l’infortunio subito per farlo uscire di casa. Ma come ormai abbiamo imparato le vie del nostro grande Presidente Silvio Berlusconi sono infinite e un modo per contattare i nostri Ragazzi è riuscito a trovarlo lo stesso. In collegamento via Skype ha tenuto la consueta orazione coi fedeli e ricordando loro di essere stato anche lui un tempo un allenatore, ha concluso l’omelia dicendo: “E se qualcuno della finanza dovesse telefonarvi e chiedervi di me, ditegli che non mi conoscete.”
La partita che abbiamo visto a Verona è stata qualcosa di tremendo. Mi dite che eravamo a San Siro? Non me ne sono accorto, forse è colpa dell’età che inizia a farsi sentire o forse è colpa dello schifo che abbiamo visto per l’ennesima volta nella nostra amata terra natia, fatto sta che il mio vecchio cervello comincia a rifiutare lo spettacolo indegno di questo Milan come un organo trapiantato, ne ho il rigetto! PippomiomioPippomiopropriomio non so più come supplicarti, licenziati! Non so più in che lingua dirtelo, non so più il sapore che ha quella speranza che sentivo nascere in me, non so più se mi manca di più, quel bel Milan della sera o quella voglia d’avventura. Ma non sarà un’avventura caro rabdomante del gioco, non può essere soltanto una primavera, e dalla primavera potrebbe arrivare chi ti sostituirà.
Brocchi, Tassotti o ancora Inzaghi, questo triangolo no, non l’avevo considerato ad inizio stagione. Ho sperato che il Milan potesse rialzare un po’ la cresta con il nostro amato re di coppe in panchina e invece no, invece no, ho deciso che mi butterò ma deve fare qualcosa anche lui, questa volta non ci sono “se”, fermi tutti adesso tocca a Pippo. Pippo non lo sa che quando parla ride tutta la sala stampa. Noi lo sappiamo invece, non si capisce se lui finge sapendo di fingere o è proprio fuori dal mondo e fuori dal tempo. Mi piace la gente vivace, mi piace la gente sincera e francamente credo che Pippo non ce la stia raccontando giusta.
Sono convinto che lui sappia di non essere all’altezza del ruolo ma nonostante questo non abbia la minima intenzione di mollare la presa, forse perché sa che, a causa delle risibili disponibilità economiche del Milan, un suo esonero vorrebbe dire pagare un altro allenatore senza che questi lavori. Proprio come sta avvenendo per Seedorf. E lui e noi e lei fra noi, le uova strapassate, le sue, non vorrei più vedere, vorrei, vorrei un allenatore, vorrei, pensiero stupendo. Quando sento però nominare Antonio Conte come futuro mister, Dio mio! Datemi una lametta che mi taglio le vene! Anzi, datemi un martello che lo voglio dare in testa a chi non mi va, sempre se il parrucchino non sia a prova di urti violenti. Antonio Conte non dovrà mai essere l’allenatore del Milan, è fuori discussione, sarebbe come se il prossimo Dalai Lama fosse Cicciolina, tanto vale tirare cacca sui trofei rossoneri come scimmie urlatrici!
Comunque, tornando al presente, vorrei infine ricordare a tutti quelli che se la scordano qual è la rosa attuale del Milan: Michael Agazzi, Mattia De Sciglio, Sulley Muntari, Philippe Mexès, Jérémy Ménez, Suso (prima Riccardo Saponara), Mattia Destro (prima Fernando Torres), Keisuke Honda, Giampaolo Pazzini, Adil Rami, Michelangelo Albertazzi, Michael Essien, Andrea Poli, Cristián Zapata, Riccardo Montolivo, Salvatore Bocchetti, Ignazio Abate, Marco van Ginkel, Alessio Cerci (prima M’Baye Niang), Diego López, Daniele Bonera, Pablo Armero, Giacomo Bonaventura, Gabriel Paletta, Luca Antonelli, Christian Abbiati, Alex, Nigel de Jong, Cristian Zaccardo, Stephan El Shaarawy, Hachim Mastour. Ditemi se secondo voi questa è una rosa da decimo, undicesimo, quindicesimo posto o peggio da serie B, soprattutto viste le altre rose in Italia. Se secondo voi è la rosa di una squadra che sta dando il massimo viaggiando un passo sopra la zona retrocessione, allora va tutto bene e non ci si deve lamentare di nulla.
L’attuale situazione critica rossonera sembra un dialogo tra me, Marotta, e Terruzzi: “Ce l’hai con me?” “No tu ce l’hai con me!” “Ma con chi stai parlando?” “Con lui!” “Allora ce l’hai con lui!” “No ce l’ho con te!” “Guardami negli occhi quando mi parli!” “Ti sto guardando!” “Dove?” “Lì!” “Di là?” “No di lì!” Insomma né il nostro grande Presidente Silvio Berlusconi, né il nostro uccello rapace affamato di carogne Adriano Galliani, né il nostro rabdomante del gioco sanno cosa dire o cosa fare o dove guardare per uscirne fuori, sempre se davvero vogliono uscirne da questa immensa cloaca dove ci hanno portati tutti.
Carlo Pellicani
Twitter: @FinallyCarlo
Mi trovate anche sul Facebook mentre guardo i video dei cantieri
2 comments for “Come disse Napoleone a Waterloo: “Purtroppo è una sconfitta che fa male. Ma sento la fiducia del presidente, conto di fare meglio al ritorno in casa.””