Diego Lopez 6: difficile dargli un voto sinceramente. Sui due gol fa quello che fanno tutti i portieri, niente di grave. Per il resto para tiri non complicati. Gli do 6 che sa quasi di senza voto.
Bonera 5,5: non spinge quasi mai, si difende come può, gli abbiamo visto fare di peggio.
Paletta 6: forse dico una cazzata ma non mi sembra abbia fatto nulla di male.
Mexes 7: l’eroe di Siena se non avesse pareggiato il Verona sarebbe stato il man of the match. Rigore procurato e poi gol del vantaggio.
Antonelli 5: sale, sale e no fa male. Tanta volontà, poche idee, cross sbilenchi, ormai è un giocatore del Milan a tutti gli effetti.
Poli 5,5: non è a Poli che si deve chiedere di fare la differenza. Una partita nella norma, cosa possiamo dire? Come sempre prova la via del gol da fuori area senza trovare la gloria. Ma almeno ci prova.
Muntari 5: adattato calciatore prova a combinare qualcosa di buono con o senza palla senza riuscirci mai. Ha il merito di sbloccare la partita con un fallo da Pirla che regala un rigore al Verona.
Bonaventura 5,5: il nostro faro nella fitta nebbia del non gioco di Inzaghi questa sera era poco luminoso. Prova comunque sprazzi di classe, pennellate di calcio, ma è troppo poco per un Milan che non sa cosa deve fare in campo. Perle ai porci.
Menez 5: prima e dopo il rigore mette in pratica tutto il manuale del veneziano del calcio. Qualcuno gli dica che non è Ronaldo né Maradona e che non gioca da solo. Metterlo falso 9, quasi 10, più o meno 7, non cambia nulla. Metterlo invece in panchina ogni tanto può fargli solo bene, anche a noi.
Cerci 5: senza infamia e senza lode. Che sia in campo, in panchina o a casa su Twitter, il suo apporto alla partita è lo stesso.
Pazzini 5: gli arrivano pochi palloni e tutti inutili.
Honda 5: il suo ingresso in campo non fa notare la differenza con Cerci. Tenta un sinistro d’esterno alla disperata, unico lampo di genio.
Bocchetti 5: viene mandato in campo per dare solidità in difesa e aiuta i compagni a trovare il pareggio del 2-2. Un talento.
Destro s.v.: neanche suda.
Inzaghi 4: il suo Milan è un quadro cubista che va a fuoco, non capisci che cazzo stai guardando e non sai se lasciarlo bruciare fino a ridurlo un cumolo di cenere sia un bene o un male per il buon nome dell’arte. Io davvero vorrei capire cosa cazzo fai a Milanello tra una partita e l’altra. Non è possibile che indipendentemente dall’avversario, dalla formazione, dagli interpreti che scendono in campo, il Milan faccia sempre pietà. Mandorlini a fine partita con tono pietoso, parlava di avere rispetto per i rossoneri come si direbbe di un barbone che sta morendo di freddo in stazione centrale. Facciamo pena a tutta la serie A e questo soprattutto grazie a te Pippo.
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