Nell’anticipo della 25esima giornata di serie A, partita davvero noiosa tra Chievo e Milan, che impattano sullo 0-0. Il risultato finale è la logica conseguenza di due squadre che hanno fatto tanta fatica a creare gioco, con poca qualità complessiva che si riflette sulla manovra, farraginosa e quindi facilmente prevedibile dall’avversario. Nello specifico della nostra squadra, anche questa sera il Milan è parso del tutto privo di una identità, basando le poche azioni degne di nota su giocate dei singoli, non riuscendo quindi ad esprimere un calcio continuativo ma andando ad intermittenza, senza mai dare davvero l’idea di poter portare a casa i 3 punti.
In particolar modo il primo tempo, con le due squadre “mosse” da un atteggiamento prudente, ha messo a dura prova la resistenza allo sbadiglio del pubblico, data la sostanziale assenza di occasioni degne di nota da ambo le parti, se si eccettua per la fase centrale della frazione, in cui il Chievo si è affacciato in avanti con la sua coppia di attacco, Pellissier e Meggiorini. Nella ripresa si è invece visto qualcosa in più, complici due squadre che, con il passare dei minuti, si sono allungate a causa di una stanchezza sempre più presente tra i 22 in campo. Tra le occasioni più importanti sono da segnalare, per i padroni di casa, un quasi autogol propiziato da Alex ed un tiro di Schelotto; per il Milan, invece, l’occasione più clamorosa dell’intera partita (la traversa colpita da Honda con un tiro da fuori area) e poco altro, se non qualche ripartenza mai concretizzata con un tiro in porta. Nel complesso, quindi, il pareggio è un risultato giusto che, a conti fatti, serve maggiormente ai veneti per smuovere la classifica, dopo il pesante ko di Empoli. Per il Milan, invece, un punto insipido, che conferma la mediocrità in cui la squadra vive in questa lunga agonia che è diventata ben presto la stagione 2014/15.
Queste sono le pagelle dei giocatori scesi in campo:
Diego Lopez 6: quasi mai impegnato seriamente, si fa comunque sempre trovare pronto.
Bonera 6: nella linea difensiva di stasera è sembrato il meno peggio, pur limitandosi a fare il solito compitino. E questo credo la dica lunga.
Alex 5: in grossa difficoltà anche fisica, oltre che di passo, nei confronti del giovane Pellissier. Non ci siamo.
Bocchetti 5,5: parte decisamente male, facendosi saltare da Pellissier, salvo poi riprendersi alla distanza. Non da comunque una sensazione di sicurezza, anche se fa meglio del suo dirimpettaio brasiliano.
Antonelli 5,5: l’involuzione dopo il positivo debutto sembra alquanto evidente. Anche stasera accompagna poco l’azione offensiva, limitandosi al contenimento. Troppo poco.
Poli 5: la solita prestazione anonima. Quando lo vedo in campo, “inutile” è il primo termine che mi viene in mente associato alla sua presenza.
De Jong 6,5: cresce alla distanza, dopo un primo tempo in cui si fa notare più per i lanci sbagliati, salvando diverse situazioni difensive che, altrimenti, avrebbero potuto costare molto caro. Esce per infortunio: c’è da sperare che non sia niente di serio, perché anche stasera ha confermato, bene o male, di essere la colonna portante del nostro centrocampo.
Montolivo 5: prestazione del tutto scialba. Da quello che è l’uomo di maggiore qualità in quella zona del campo, nonché capitano della squadra, era lecito aspettarsi molto di più.
Bonaventura 6,5: pur andando a sprazzi, è l’unico che da l’idea di sapere cosa fare con il pallone tra i piedi. La gran parte delle azioni offensive della squadra passano da sue iniziative, e questo non è un caso.
Menez 5: impalpabile. Lo si vede poco, e quando ha la palla tra i piedi non riesce ad incidere. Quest’oggi, evidentemente, si è alzato dal letto con il piede sbagliato.
Destro 5,5: ci mette impegno, si sbatte, raramente viene servito in maniera adeguata, ma sul pallone pervenutogli ad inizio partita avrebbe potuto fare qualcosa di meglio. Ah, nota a parte: se non avesse avuto il nome sulla maglietta, così sbarbato non lo avrei mai riconosciuto.
Subentrati:
Honda 5,5: entra davvero bene in partita, con il tiro che va a stamparsi sulla traversa e qualche altra buona giocata. Tuttavia, nel finale è più dannoso che altro, con qualche appoggio sbagliato di troppo.
Pazzini 5: entra al posto di Destro ma non lo si vede praticamente mai, se non quando viene anticipato agevolmente da Dainelli.
Cerci s.v.: qualche accelerazione, ma è stato in campo troppo poco per poter essere giudicato seriamente.
Allenatore:
Inzaghi 5: il voto è tutto per l’assenza di gioco, carattere e personalità che connota il Milan stagione 2014/15, pienamente confermatosi anche a Verona. Questa squadra da una perenne sensazione di impotenza, di incapacità di colpire l’avversario e metterlo seriamente in difficoltà. Ed in questo quadro, l’allenatore non può non essere colpevole della situazione, al netto dei limiti che la rosa ha.