Come disse Björn Borg la mattina dopo la prima notte di nozze con la Berté: “Sant’Iddio cosa ci fa Renato Zero nel mio letto?!”

carlo-pellicaniIl nostro grande Presidente Silvio Berlusconi questa volta non potete dire che non abbia avuto ragione. Evocato dai Ragazzi a Milanello come ultima speranza di salvezza è apparso loro portando in dono un dolce e del moscato dicendo “Prendete e mangiatene tutti questo tronchetto all’ananas è fenomenale, poi col moscato va giù che è un piacere. Fate questo in memoria di me” circonfuso di luce, l’elicottero Air Force 69 junior ce l’ha portato qui, si è subito capito che tra noi lui era il boss, con quei sedili in jeans e quella banda lateral ha ciulato a tutti le ragazze, ma tu guarda che final!

PippomiomioPippomiopropriomio anche questa volta non ha saputo avere la meglio sull’avversario. Se non si trova in una situazione finanziaria disperata, se non ha la rosa smobilitata, se non ha un allenatore vecchio cuore rossonero, se la sfiga non si accanisce contro di lei, qualsiasi squadra ci ritroviamo a fronteggiare ci fa penare le pene del pene del diavolo dell’inferno del diavolo infernale penale dell’inferno del diavolo delle pene dell’inferno. Che pene amici miei! Che pene! Come dicono anche i numeri a fine partita il Milan non è stato superiore all’Empoli in niente, neanche per numero di bestemmie tirate dai ragazzi in campo. A conti fatti possiamo dire che è stata l’Empoli ad aver sprecato l’occasione di vincere in casa di un avversario modesto, docile, oserei dire malleabile come la creta al quale puoi dare la forma che vuoi. Il nostro rabdomante del gioco gli ha dato una forma che non piace a nessuno. Che pene amici miei! Che pene! Sono contento comunque per il primo gol con la nostra maglia rossomagentamalvamelogranonera di Mattia Occhi Di Ragazza Quanti Cieli Quanti Mari Che M’Aspettano Destro. Spero per lui che al contrario di Therissomethingintheairtonight Fernando Torres dopo aver segnato ai toscani ne segni tanti altri.

Tornando al nostro mister. Ci sono momenti in cui un uomo dotato di intelligenza, lungimiranza e spirito di sopravvivenza soprattutto, si deve guardare dentro e decidere cosa farne del suo futuro. Tutti ci sono passati, anche i più grandi uomini del passato ci sono passati e passandoci ci sono passati sopra passando da un passato che li tormentava a un futuro migliore grazie al passaggio da un presente diverso. Il nostro mister è giunto da mesi a questo punto della sua vita, ha raggiunto il bivio e ad attenderlo non c’è Enrico Ruggeri bensì un altro uomo scarsamente crinito ma più elegante, con un completo blu Tincati e la cravatta gialla. Il nostro rabdomante del gioco, ha raggiunto quella tappa che ha le sembianze di Berlusconi, insomma deve decidere cosa fare, continuare a barcamenarsi in un mestiere che non è il suo? Oppure dedicarsi ad altre attività? Tutto lascia intendere che sarebbe meglio per lui, per noi, per lo sport e per l’universo intero che smetta di cercare il gioco del calcio col suo legnetto ad ipsilon, lo appenda al chiodo o lo bruci nel camino della sala del camino, tra gli “hip hip hurrà!” generali, e cambi mestiere.

Nel frattempo continuano a giungere voci di una possibile cessione del nostro amato clœb ad acquirenti stranieri. Ora albanesi, ora cinesi, ora russi, ora thailandesi, ora pro nobis, ora et labora, a proposito di questa vicenda è stato chiesto il parere a sedicenti menti, dai più grandi filosofi che si sfondano di erbe aromatiche in curva, ai geni dell’alta finanza, passando per giornalisti accreditati col pass ad entrare a Milanello, fino ai vips di spettacolo in pensione o prossimi al decesso, ma nessuno si è degnato di chiedere un parere su questa molto probabile cessione a chi davvero ne troverà giovamenti o patimenti, i tifosi. I tifosi quelli veri, i casciavìt, quelli che stanno in strada a far andare le mani che c’è da lavorare, non i bauscia finti milanisti, non i vips, non i tifosi di Galliani o di Berlusconi o di chicchesia, no i tifosi del Milan e solo del Milan. Ebbene io invece sono sceso nelle piazze a parlare con loro in questi giorni. Piazza Duomo, Piazza San Babila, Piazzale Selinunte, Piazza Axum, Piazza Tirana, Piazza Vetra finanche Piazzale Corvetto! E tutti confermano quel che si legge sui social network dalle loro dita che tamburellano sulle tastiere, la maggior parte dei tifosi vuole che si cambi. Vuole aria nuova, vuole aprire le finestre e far uscire la puzza di vecchio, di stantio, di muffa che si respira da tanti anni al Milan. Quell’aria che tira e non si vuole cambiare da quando alzammo al cielo la settima Champions League.

Cari amici rossomagentamalvamelogranoneri come cantavano i Rolling Stones tricolori, i Pooh: “il cielo è blu sopra le nuvole” quindi non disperate, magari adesso vedete tutto nero, adesso sembra che faccia tutto schifo, che non ci sia una via d’uscita, ma non temete una via la si trova sempre. Che sia una scala per il paradiso o un’autostrada per l’inferno del diavolo del pene dell’inferno delle pene del diavolo dell’inferno del pene e che pene amici miei! Che pene!

Carlo Pellicani
Twitter: @FinallyCarlo
Mi trovate anche sul Facebook ma solo se vi ricordate da dove veniamo

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