Al peggio non c’è mai fine. Solo così si può riassumere la stagione del Milan e, nello specifico, la gara odierna contro l’Empoli di Sarri, che a San Siro domina e insegna calcio per gran parte dei novanta minuti. La squadra rossonera assume sempre più i contorni di un’armata brancaleone, senza capo né coda, senza gioco, senza grinta, senza voglia, un confuso ammasso di singoli che fanno movimenti sbagliati, o non ne fanno affatto. In sostanza, una squadra di calcio che a calcio non gioca. E neanche ci si avvicina, neppure per sbaglio. I confini del tragicomico sono ormai abbondantemente superati. E il fatto che manchino ancora 15 partite alla fine della stagione causa inevitabile sconforto.
Diego Lopez – 4,5: Impazzisce dopo la rete subita da Maccarone, combinando un pasticcio degno di “Mai dire Gol”, con parata fuori area ed espulsione. Brutti segnali se anche uno dei più positivi della stagione perde la testa.
Rami – 4: Quello del terzino non è il suo ruolo, ma agli uomini schierati a cazzo siamo ormai abituati. In ogni caso è da inizio anno che Adil non è preciso, sereno, tranquillo. Sbaglia passaggi e appoggi elementari, marca in maniera approssimativa, raramente è al posto giusto al momento giusto. E dire che aveva pagato per restare al Milan…
Alex – S.V.: Cinque minuti e un naso rotto gli evitano un voto inglorioso.
Paletta – 4: Il vuoto tra i suoi capelli è lo stesso che c’è tra lui e Maccarone sul gol del pari. In ritardo su ogni avversario per tutta la gara, zero anticipi riusciti sugli innumerevoli tentativi.
Antonelli – 5: L’onda d’urto del neo-arrivato si è già esaurita, ma anche a questo abbiamo fatto l’abitudine. Bastano un paio di allenamenti con la squadra, per chiunque, per adattarsi al trend generale. Luca quantomeno si sbatte e ci prova, ma non basta.
De Jong – 5: Al rientro dopo l’infortunio il guerriero non incide. Dura riuscirci in una squadra totalmente in balìa degli avversari fin dal primo minuto.
Poli – 5: Il solito nulla condito da niente. Ben fatto, s’intende, con qualche corsa a vuoto qua e là e qualche recupero palla più casuale che altro.
Honda – 5: La brillantezza di inizio stagione non c’è più, a maggior ragione al rientro dalla Coppa d’Asia. Certo, il modo migliore per recuperarla non è schierarlo in un ruolo che non gli appartiene come quello di esterno di un centrocampo a quattro, ma è stato già detto per Rami.
Bonaventura – 6,5: Il migliore, per distacco. Nonostante la spalla gli abbia dato ancora problemi, si spera non gravi, mette l’assist per Destro e fa una partita di qualità e sostanza.
Menez – 5: Il suo problema è sempre il solito, non la passa mai, e quando lo fa è sempre con colpevole ritardo. Passa il primo tempo a fare l’allenatore in campo e a prendersela con la curva dopo un cross malamente sbagliato. Servirebbe una cura di umiltà, ma a quest’età è tardi.
Destro – 6: Un pallone toccato, un gol. Che dire a questo povero ragazzo? Solo che comprendo benissimo i suoi dubbi e le sue riflessioni per decidere di venire al Milan. Aveva tutte le ragioni di questo mondo.
Sostituzioni:
Bocchetti – 5: Subentra all’infortunato Alex, e spiega un po’ meglio per quale motivo facesse panchina allo Spartak Mosca. Niente è casuale.
Cerci – s.v.: Subentra ad Honda all’80’ minuto.
Abbiati – s.v.: Subentra a Destro a causa dell’espulsione di Lopez.
Allenatore:
Inzaghi – 0: L’unico voto possibile per chi è palesemente inadatto a fare il mestiere di allenatore. Non c’è traccia di “gioco del calcio” in questo Milan. Non c’è bisogno di aggiungere altro.
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