Juventus-Milan, si salvi chi può

Milan-Juventus serie AJuventus-Milan, da un punto di vista dell’attesa che questo incontro suscita nei rispettivi tifosi, non potrà mai essere una partita come le altre, una partita banale. La grande rivalità tra le due squadre, acuita da quanto emerso in quella triste, famigerata primavera-estate del 2006, si fa sempre sentire, anche in un momento come questo dove, oggettivamente, le due compagini giocano e vivono su due contesti nettamente differenti. Juventus e Milan arrivano infatti alla partita con uno stato di forma molto diverso: i bianconeri sono reduci si dal complesso match di Udine, pareggiato non senza soffrire il gioco dei friulani, ma al di là di questa prestazione, nelle ultime giornate hanno allungato in maniera importante sulla più diretta rivale nella corsa allo scudetto, la Roma, mettendo l’ipoteca su un altro campionato che, salvo suicidi sportivi non preventivabili al momento, finirà anche quest’anno a Torino. Il Milan, invece, pur essendo tornato alla vittoria contro il modesto Parma domenica scorsa, sta attraversando una fase di evidente difficoltà, tra partite giocate anche peggio del solito, grosse lacune nella costruzione del gioco e le classiche, ataviche, amnesie difensive. Anche contro gli emiliani, nonostante il successo, la squadra è parsa incapace di imporre con continuità il proprio “gioco”, venendo in alcuni tratti di match addirittura costretta nella propria metà campo da un avversario, come il Parma, praticamente retrocesso e con una grande confusione interna, dovuta ai problemi societari di cui sappiamo.

Anche i precedenti non sorridono ai nostri colori: l’ultima affermazione del Milan risale, infatti, alla stagione 2010-11, quando la squadra espugnò l’Olimpico di Torino (ancora i bianconeri non giocavano nello Stadiettum) per 1-0, grazie alla simbolica rete di uno dei grandi leader di quella stagione, Gattuso. Dopo quell’incontro, tuttavia, sono arrivate solo sconfitte in campionato, ben 3 consecutive, di cui l’ultima per 3-2 nell’ottobre del 2013. Le uniche volte in cui la squadra è riuscita a non perdere nei tempi regolamentari è avvenuto in Coppa Italia, con un 2-2 risalente alla stagione 2012-13 ed un 1-1 (con successo 2-1 dopo 120′ dei bianconeri) nella edizione successiva della competizione. In campionato, il pari manca addirittura dal marzo del 2006, quando le due squadre conclusero lo scontro diretto 0-0.

Anche guardando ai probabili 11 in campo, la Juventus si presenta con ulteriori maggiori certezze alla sfida di domani sera. Tra i bianconeri, infatti, l’unica defezione significativa è quella dello squalificato Lichsteiner (lo sostituirà Padoin), oltre ai lungodegenti Asamoah e Barzagli tra gli altri. Per il resto i bianconeri si presentano con la formazione tipo, dato anche il recupero di Vidal, in dubbio alla vigilia, che potrebbe addirittura trovare una maglia da titolare. Il Milan arriva invece a Torino con dei grossi problemi di formazione: l’unica buona notizia è il recupero di Bonaventura, assente domenica scorsa, che facilmente verrà impiegato sin dal primo minuto, non però nel tridente offensivo come da abitudine, ma arretrato a centrocampo. In avanti, data anche l’assenza dello squalificato Destro, si tornerà a giocare con il sistema del “falso nueve”, con Menez assistito da Honda e Cerci. Ma le defezioni più gravi sono negli altri due reparti: la difesa è ridotta ai minimi termini date le assenze di Zapata, De Sciglio, Bonera ed Abate, e ciò imporrà il debutto di Paletta ed Antonelli dall’inizio, con un pacchetto arretrato molto sperimentale che dovrebbe comprendere sicuramente Rami (o come terzino, o come centrale) ed uno tra Zaccardo ed Alex. Anche a centrocampo le cose non vanno meglio: detto del rientro di Bonaventura, sono da annotare le assenze di due titolari come Montolivo e De Jong, sostituiti rispettivamente da Poli e Muntari.

Insomma, sperare in un esito positivo del match di domani sera vuol dire fare davvero un atto di fede grande come un grattacielo newyorkese. Quello di cui mi accontenterei, parlando a titolo personale, è vedere una squadra davvero grintosa e vogliosa di lottare su ogni pallone, pur nella consapevolezza di essere inferiore all’avversario e di avere quindi ben poco da perdere. E sarebbe pure ora, visti i proclami del fenomeno che abbiamo in panchina ai quali, nella realtà, sono seguiti ben pochi fatti concreti in campo.

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