Abbiati 5,5: para quel poco che c’è da parare tranne il rigore. A memoria non ricordo di avergliene mai visto parare uno tra l’altro.
Abate 6: cerca spesso la triangolazione coi compagni ma non gliela danno, lui urla loro “siete peggio delle cubiste dell’Alcatraz”, comunque il gioco, se così possiamo chiamarlo, si sviluppa principalmente dalla sua parte, non so se sia un caso o per merito suo, mi piace pensare che sia così.
Alex 5: fatica a contenere chiunque nel primo tempo, anche le perdite urinarie. Nel secondo tempo migliora grazie al Tena Lady e respira un po’ visto che la Lazio attacca meno.
Rami 5,5: mezzo voto in più per aver mandato Cerci a fanculo per il resto uguale ad Alex. A parte le perdite.
Albertazzi 5: buttato nella mischia in questa notte di Champions soffre la pressione di un San Siro tutto esaurito e fatica a trovare la condizione mentale ideale per giocare a calcio. Col tempo la trova ma ormai il danno è fatto, ovvero il fallo di mano da cui nasce il rigore.
Poli 4: lo si nota solo quelle volte in cui si inserisce in area (una) e quelle volte in cui sciabatta in area (una, sempre quella). Per il resto tanti errori: passaggi, interventi, presenza in campo, tesseramento col Milan, cartellino da giocatore professionista… Quegli errori li che non si dovrebbero commettere insomma.
Montolivo 4: il capitano stasera ha fatto tutto quello che era possibile per sembrare un calciatore. Fallendo.
Muntari 4: elegante e aggraziato come un ciuffo di peli pubici che galleggia in una Jacuzzi da 50.000€ lo guardi e ti chiedi “chi cazzo è stato a mettere sto schifo li in mezzo?!”
Cerci 4: abituato ai ritmi del calcio che conta, si è dimostrato utile come un culo senza buco.
Pazzini 6: l’unico in campo che davvero ci credeva. Questo dimostra che ormai è un ex in squadra. Sembrava lo studente secchione che non ci sta a fare gli scherzi alla maestra e tutti i compagni lo prendono per il culo.
Menez 4: irritante come una pianta di ortiche tra le palle e l’ano. La scusa “ma almeno ogni tanto ci prova” non regge più.
Honda 5: sbaglia tutti i passaggi anche quando non ha il pallone. Fenomeno.
Van Ginkel s.v.: per quel poco che si è visto ha toccato due palle. Le sue.
Suso s.v.: entra in campo il tempo di una scoreggetta fischiata, per dimostrare al mondo che non è un ologramma digitale creato da Galliani.
Inzaghi 4: ma cosa vuoi ancora che ti dica Pippo? Ma fai un po’ come cazzo ti pare, tanto ormai.
6 comments for “Milan-Lazio 0-1 (27-01-2015) le pagelle”