Esclusiva, Vitiello: “Bisogna che la società cambi strategia”

vito3Noi di Diavoltaire cerchiamo di andare sempre alla ricerca di spiegazioni in merito a questo “malsano”  periodo del nostro Milan.

Abbiamo fatto una chiacchierata con Antonio Vitiello, direttore di MilanNews.

Ciao Antonio, partiamo con una domanda diretta: questo sfascio ormai irreversibile del Milan a cosa lo colleghi? Alla mal gestione della famiglia Berlusconi degli ultimi 7/8 anni, o a Galliani che senza fondi non ha la stoffa per costruire una campagna acquisti degna dei colori rossoneri, cercando solo over 30 e zeroparametrati?

La responsabilità è sia della proprietà che ha deciso di investire poco nel Milan rispetto al passato, sia della dirigenza che ha sprecato quelle poche risorse a disposizione. Invece di strapagare giocatori a fine carriera, si poteva investire su giovani promettenti.

Dato che il Milan non sortisce più l’interesse del passato nel suo presidente, e dato che anche senza investire ci perde dei soldi, perché non vende secondo te?

Perché non ci sono grossi acquirenti al momento e soprattutto il presidente ha una valutazione molto alta del Milan, e questo potrebbe spaventare eventuali investitori. Comunque si andrà verso l’entrata di soci nel club per aiutare la famiglia Berlusconi.

Inzaghi dice che la colpa non è sua, Galliani idem, Berlusconi altrettanto. Perché al Milan nessuno si prende le proprie responsabilità?

Inzaghi in conferenza si addossa sempre le colpe delle continue disfatte dei suoi giocatori. Lo ha fatto più volte. Ma in percentuali possiamo dire che lui è responsabile solo del 30%, il restante invece è di Berlusconi e Galliani.

Questione mercato: si continua imperterriti a prendere ali e centravanti, ma dietro siamo ancora con gente come Bonera. Non la trovi una roba insensata?

Si, spesso si fa mercato solo in base alle occasioni, come prestiti o parametri zero, e non alle reali necessità della squadra. 

Le sconfitte indecorose a cui ormai siamo abituati sembrano turbare Galliani. Ma non si capisce il perché, visto che è lui che compra scarti irrivendibili. Non ti sembra che dopo aver abbandonato ogni velleità sportiva vincente, queste sue reazioni siano solo di facciata?

Galliani è un tifoso e come i tifosi milanisti soffre. Lui, insieme al presidente, evidentemente pensano ancora di potersela cavare con l’esperienza e l’astuzia mostrata in questi anni, ma non è più così. Devono cambiare strategia.

A fronte del fallimento palese di Inzaghi in panchina, perché si corre il rischio del suo esonero senza che Galliani sia un attimo messo in discussione?

Anche Galliani è in discussione, ma è difficile che il presidente lo mandi via. C’è un legame di oltre 30 anni e soprattutto costerebbe tanto”.

Tracciamo un profilo dei tifosi rossoneri degli ultimi anni. Vengono divisi tra quelli “buoni e riconoscenti” verso un passato che ormai non c’è più, e quelli critici ed esasperati da comunicati sui tronchetti all’ananas e quelli sul distacco dal terzo posto… La domanda è: perché la comunicazione intorno al pianeta Milan è scaduta così in basso?

Quando c’è confusione in un club, anche le cose semplici diventano difficili. Non si è mai visto un Milan cambiare tre allenatori in sei mesi, o un Milan con due amministratori delegati. La confusione sta facendo danni.

Ancora in tema stampa: ogni volta che Berlusconi fa visita a Milanello quasi tutti gridano al miracolo. Eppure miglioramenti in fatto di gioco e di risultati non ne conseguono. Allora perché dare ancora importanza a una presidenza che di fatto ha abbandonato la nave da tempo?

Non mi pare che si gridi al miracolo. Spesso è solo raccontare i fatti, la cronaca di quello che accade a Milanello. E’ normale che Berlusconi non cambia nulla, se un giocatore è mediocre, rimane tale.

9) Puoi dirci la tua sulla questione Seedorf? Quali sono, per te, le motivazioni che hanno spinto la società ad allontanare un allenatore che tutto sommato aveva fatto un girone dignitoso?

Si è posto male nei confronti di Galliani, poi anche della proprietà, di alcuni giocatori e parte degli uomini a Milanello. Diciamo che a livello di punti ha fatto benissimo (35 in 19 gare), ha però sbagliato l’atteggiamento nel rapportarsi con gli altri.

Secondo te Inzaghi ha la stoffa per fare l’allenatore? Perché sino a ora l’unico schema che si è visto è palla a Ménez e speriamo che ce la caviamo. Un po’ poco per chi, ad agosto, parlava di entusiasmo e mentalità vincente…
E’ ancora inesperto e doveva fare prima qualche esperienza importante e poi approdare al Milan. Diciamo che il processo si è accelerato dopo l’esonero di Seedorf. Ma non ha una squadra che lo aiuta, troppi giocatori mediocri.

Ultima domanda: come lo vedi il futuro del nostro Milan, con queste basi che di programmazione lungimirante hanno zero?

Saranno mesi difficili, sono abbastanza pessimista. Sono già 4 anni che non si vedono cose positive, si può cambiare solo con nuovi investimenti, la proprietà deve dare una svolta. Non ha senso avere un Milan in queste condizioni.

La redazione di Diavoltaire ringrazia Antonio Vitiello per la disponibilità.

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