
Bonanza
Sapete cosa fa schifo? Quei motorini di bassa cilindrata che si travestono da grande moto. Che da lontano assomigliano alla Harley o alla Ducati di turno, ma appena te li trovi avanti a 45 chilometri all’ora con il loro suono da cucitrice rotta ti causano emozioni tra rabbia e imbarazzo per la persona alla guida. Poi li superi e dimentichi il piccolo fastidio e poi magari sorridi alle basse vibrazioni di una vera Harley che vedi cruisare a colpi di un’accensione per ogni albero di strada. Non veloce, non ha bisogno di dimostrare un bel niente a nessuno, ma consapevole della pura maschilità sotto la sella. O magari ammiri la spinta eleganza di una Desmosedici rossa, regna del volo basso che ti saluta con una striscia di gomma sull’asfalto per la pura gioia di poter farlo.
E poi c’è il Milan, ieri benvenuto dai tifosi del Toro con un eloquente „Benvenuto nel calcio che non conta un cazzo“. L’unica scelta azzeccata di ieri sera si rivelò di scendere in campo con le maglie giallovomito per non infangare ulteriormente i colori rossoneri già abbastanza violentati. Vai in vantaggio e chiedi alla squadra di abbassarsi? Benissimo, strategia che si era già rivelato vincente contro il Sassuolo, riproponiamola, dai. Ti ritrovi in 10 uomini (ma cosa cambia tra giocare con de Sciglio o meno?) per l’intero secondo tempo e ti bruci un cambio inserendo Poli per Muntari? Per non parlare del capolavoro Menéz – Alex che non ti perdona manco la Playstation messa su livello di difficoltà „diamo il controller a nonna Annunziata per ridere“.
Francamente io non ho ancora capito se si allenano. Prendiamo lo stesso gol su calci piazzati da una decina di anni. Il nostro unico schema offensivo è “palla a Menéz che dio ce la mandi buona”. Che poi de Sciglio si sia iscritto nelle ranghe dell’Isis e gioca il suo cugino mongolo è roba nota anche se poco pubblicizzata. Riproponiamo anche lui. Ma come giustamente sottolineava il buon Abate giocavamo in dieci, mica in otto. Scusatemi per la poca ironia, ma così non giochi anche senza allenamento? Non basterebbe ritrovarsi a bordocampo e tirarsi i dadi per scegliere 11 a caso? Tipo l’Inter che va a Torino sponda gobba consapevole di non avere speranze ma almeno con la voglia di menare e rovinare il prato. Proprio loro che quasi arrivano alle mani tra di loro per un passaggio sbagliato di Capitan Jack Sparrow. Forse per i nostri sarebbe il caso di scendere in campo con la mitragliatrice ma ho il sospetto che dimenticherebbero la munizione.
Poi certo la rosa ha delle lacune. Certo fa ridere sentirsi dire che „non abbiamo soldi“ mentre stiamo pagando l’attaccante del Genoa e quello dell’Atletico. Schierando in campo i scarti dell’Atalanta e del Toro. Ah no, scusa, Cerci „non era pronto“. Non come Essien, per intenderci. Certo che nessuno è mai risucito a spiegarmi come un club con un fatturato nelle top 10 d’Europa non riesce a competere contro squadre della stazza di Torino, Sassuolo, Empoli, Palermo, Cesena, Genoa o Sampdoria. Non ho fatto i conti, ma probabilmente con il nostro monte ingaggi paghiamo tutti i loro titolari messi insieme. E forse lo dovremmo fare, visto che anche questa stagione è già andata a farsi benedire ad ottobre. La Coppa Italia è la nostra Champions. Magari. Ne parliamo martedì sera. L’entusiasmo è comunque impalpabile anche se le squadre che hanno più fame di noi cominciano ad essere un pò tantini, brutta bestia l’anoressia.
No ragazzi, non ci siamo. Io amo questio colori e li amerò per sémper. Ma io non do fiducia proprio a nessuno di questi sciaccalli che si nutrono della carcassa del nostro amato Milan. Io che ho fatto migliaia di chilometri e speso migliaia di Euro per seguire ed incitare la squadra non sto qui ad applaudire chi con un sorriso colore terza maglia sta sfascendo quello che aveva costruito lui stesso con i soldi dell’ammiratore di Hostess. Ma io amo il Milan, e da quando seguo questa squadra io non mi ricordo di essere stato preso a pallate per 90 minuti. L’amore è per sempre, ma non vuol dire che se mi ero innamorato della ragazza del sorriso incantevole, mi batte il cuore in gola anche se ha perso i denti ed è ingrassata di 90 chili. Ora siate coerenti e prendete Osvaldo che almeno è carino e non suona come una cucitrice imbottita di sabbia. Hip Hip Hurrà!
18 comments for “E poi aspetti 13 ore che si carica il capolavoro di Sasha Grey e quando lo guardi ti accorgi che in realtà era una puntata di Twilight in Slovacco”