Il 2015 si apre con una sconfitta interna, di fronte al Sassuolo di Eusebio Di Francesco, che interrompe una striscia di 17 anni senza sconfitte per i rossoneri nella prima gara dell’anno. I trionfalismi per l’arrivo del fenomeno Cerci, tornato nel calcio che non conta, e per i vigorosi “Hip Hip Hurrà” presidenziali, ottimo auspicio per il terzo posto, si sono scontrati con la dura realtà del campo, che lascia ben poco spazio all’immaginazione (quella che vorrebbe, per l’appunto, il Milan in lotta per un piazzamento Champions). La continuità, l’attenzione e la concentrazione sono concetti lontani dal Milan attuale. E dire che si era battuto il Real Madrid con un sonoro 4-2 pochi giorni fa…ah, come dite, era un’amichevole? Strano…
Diego Lopez – 6 : Non sempre si possono fare miracoli. Subisce due reti imparabili, per il resto non viene mai chiamato in causa.
Rami – 4,5 : L’emergenza nel reparto difensivo lo costringe nuovamente a spostarsi sulla fascia, stavolta con risultati disastrosi. Inanella errori di posizionamento e diagonali neanche abbozzate, Sansone gli sfugge facilmente sul gol del pareggio ospite e perde la marcatura in tante altre occasioni, soprattutto nel primo tempo.
Zapata – 5,5 : Tutto sommato si dimostra attento in marcatura, molto impacciato, invece, col pallone tra i piedi. Un paio di stop da brividi e diversi palloni buttati al momento di iniziare l’azione dalle retrovie rendono la sua partita insufficiente.
Alex – 6 : Un paio di chiusure degne di nota nel primo tempo, all’inizio del filotto di palloni persi dai centrocampisti rossoneri che porterà poi alla rete del pareggio del Sassuolo. Sempre presente sulle palle alte, sostanzialmente sufficiente.
De Sciglio –4.5: L’anno nuovo non porta miglioramenti per Mattia, lacunoso in difesa, arruffone e impreciso in fase di appoggio alla manovra. Mai nel vivo dell’azione, spreca un paio di buone situazioni offensive con dei cross rivedibili e, dulcis in fundo, si perde Zaza in occasione del gol vittoria del Sassuolo.
Poli – 5 : La rete in apertura di gara è solo un’illusione, un palliativo per il consueto nulla atomico che questo ragazzo esprime in mezzo al campo. Tanta confusione, tanta corsa a vuoto, tante palle perse e zero lucidità e visione di gioco. In una squadra decente sarebbe un assiduo ed esclusivo frequentatore di tribune.
Montolivo – 4,5 : La palla persa in occasione del pareggio di Sansone grida ancora vendetta. Inizia da mezz’ala, non esattamente il suo ruolo, e potrebbe anche essere un’attenuante. In seguito passa in mezzo, davanti alla difesa, ma il risultato non cambia. Mollezza disarmante, nessuna giocata degna di nota, nessun pallone giocato di prima e in velocità da parte di chi dovrebbe tenere in mano le redini della manovra rossonera.
Essien – 4 : Prestazione a dir poco pietosa. Qualsiasi palla gli passi tra i piedi viene consegnata agli avversari. Talmente imbarazzante da risultare incommentabile.
Bonaventura – 6,5 : L’unica certezza costante di questo Milan è questo ragazzo. Crea da solo le premesse per il gol del momentaneo vantaggio con un’azione insistita sulla fascia, corre, lotta, difende, recupera palloni e cerca, affannosamente, di creare qualche situazione di superiorità numerica. Peccato che, di fatto, sia un predicatore nel deserto.
El Shaarawy – 5 : Neanche il tempo di illudersi un attimo per le due reti e la ritrovata verve nell’amichevole col Real Madrid, ed ecco che il campionato ritrova il solito, involuto, faraone. La casella dei dribbling riusciti, degli assist effettuati e dei tiri in porta anche stavolta è tristemente vuota. Anonimo e impalpabile, non è questa la strada per ritrovarsi. Ammesso ce ne sia una.
Menez – 5 : Continuare a ripetere al mondo che è un centravanti non lo renderà tale. Al di là di questa – ovvia – considerazione, è difficile individuare il confine tra le sue colpe e quelle, complessive, di una squadra che non ha una parvenza di manovra offensiva. La palla davanti non arriva mai, e quando arriva è sporca, imprecisa, troppo potente o troppo debole. Sarebbe dura per chiunque, figuriamoci per chi attaccante non è.
Sostituzioni
Cerci – 6 : Il nuovo colpo mediatico rossonero esordisce subentrando al 20’ della ripresa ad Essien. Fa quel che può, prova un paio di dribbling, un tiro in porta centrale, un paio di cross interessanti. Nulla di trascendentale, ma tenta quantomeno di rendersi pericoloso.
Pazzini – 6 : Subentra ad El Shaarawy al 25’ della ripresa, e ha la migliore occasione rossonera per pareggiare. Bravo Consigli ad opporsi. Per il resto non tocca altri palloni, anche perché la manovra è assente a prescindere da chi giochi davanti.
Abate – 6 : Al rientro dopo un lungo periodo di assenza, subentra al 25’ del secondo tempo allo spaesato Rami, e si mette subito in mostra con la solita intraprendenza sulla destra. Suo un tiro-cross pericoloso sul quale Pazzini non arriva per un soffio.
Allenatore
Inzaghi – 4,5 : Empoli, Cesena, Cagliari, Sassuolo, Genoa, Sampdoria, Palermo : 4 punti fatti su 21 disponibili contro questi avversari. Già questo potrebbe bastare. L’atteggiamento sparagnino, di rimessa, non funziona contro le squadre che ti costringono a fare la partita. La squadra è assolutamente impreparata in queste situazioni, e ormai il tempo è abbondantemente scaduto. Il gioco non c’è, gli schemi offensivi sono una chimera, un universo parallelo e sconosciuto. Ci si affida alla sorte, fin qua anche abbastanza benevola, sperando che in un modo o nell’altro almeno una delle due/tre azioni offensive a partita si concretizzi in una rete. Mi chiedo per quanto tempo ancora il credito ad oltranza, figlio della stampa amica e del potere ammaliante della benedizione Gallianesca, possa continuare…
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