Il nostro grande Presidente Silvio Berlusconi durante il consueto angelus del venerdì a Milanello, lo disse chiaramente: “Sapete perché il gallo non ha le mani? Perché la gallina non ha le tette.” E dopo cotanta illuminante rivelazione prese in mano una foto del Milan del 1990, la osservò, la accarezzò, sospirò, un po’ gemette anche, infine alzò lo sguardo verso i Ragazzi e con gli occhi pieni di commozione cerebrale disse: “Si, non c’è dubbio, abbiamo una rosa più forte di quella della Roma.” Dopo i consueti 69 minuti di applausi prese la parola anche il nostro grande maestro della spada del calciomercato, che tra un fendente e un fetente, un colpo di taglio e un colpo di culo, disse: “E adesso tutti a Roma che in centro hanno aperto un ristorante nuovo e io non vedo l’ora di andarci a mangiare! Ho già prenotato per tutti! Se partiamo adesso per le otto e mezza siamo là!” E dopo un augurio di buona fortuna, di buone feste e di raccomandazioni di non aprire le mail dall’oggetto “enlarge your penis with one simple step” che poi finisce che paghi un sacco di soldi per niente, il nostro grande Presidente Silvio Berlusconi si è definitivamente congedato, perché alle 16:00 doveva prendere le pastiglie blu per la pressione. Almeno così le chiama lui.
I nostri Ragazzi con in testa PippomiomioPippomiopropriomiomiomachedicomiodipiù a comandarli, si sono recati a Roma carichi di quell’entusiasmo che normalmente rimane a Milanello a lavare i pavimenti dalle bave dei giornalisti al seguito dei nostri dirigenti, tra le quali la mia, e in campo si è visto tutto questo entusiasmo sprigionarsi come il cosmo dei Cavalieri dello Zodiaco. Il nostro oignons omelette avec des haricots Menez per esempio è riuscito a sviluppare il settimo senso, quello del radiocomandare il pallone, purtroppo per lui e per noi la sua posizione di fuorigioco ha reso vana la sua meravigliosa prodezza balistica, un piacere per gli occhi, una sublime sinfonia, purtroppo interrotta. Un po’ come una foto di Carmen Electra nuda ma con tre stelline a censurarne le zone delicate e più interessanti. È dura da mandar giù questa pillola amara ma lo dobbiamo fare. Basta un poco di zucchero.
Gioiamo e festeggiamo perché comunque abbiamo pareggiato in casa della seconda forza del campionato, per giunta siamo stati anche in inferiorità numerica per diverso tempo, non solo in inferiorità tecnica, insomma amici miei è stata un’impresa storica e quasi non ce ne rendiamo conto, siamo tutti come dei moderni Forrest Gump e un giorno faranno un film su di noi, io avrei già il titolo: “gli uomini che fecero l’impresa ma nessuno glielo fece mai sapere e quindi per tutta la vita furono convinti di essere degli incapaci” lo so, il titolo è un po’ corto ma come sapete io di titoli non ci capisco molto. Come di calciomercato ad esempio. Per dire, io sarei contento di scambiare Destro per El Shaarawy, anche se il Faraglione nostro Amon Ba è un mio figlioccio, allattato al latte del mio seno, l’ho visto crescere da quando ancora impagliava i parenti e li avvolgeva nelle bende per giocare al piccolo imperatore egiziano, nonostante l’affetto che provo per lui credo che questo scambio farebbe bene a entrambi i ragazzi. Solo che mi dicono in tanti che non si dovrebbe fare. Non so, io nel dubbio mi rimetto al nostro grande maestro di musicologia e di calciomercato Adriano Galliani, che tra un si bemolle e un Armero Bescemo, tra un accordo di chitarra e un accordo al ristorante con un procuratore davanti a due piatti di spaghetti alla chitarra, sa bene cosa fare e lo ha dimostrato in tutti questi anni. Nessuno al mondo opera sul mercato come il nostro grande Adriano Galliani, per molti è una fortuna, mi dicono.
Concludo questa mia missiva destinata a voi tutti miei cari tifosi del Milan con un augurio di buone feste, che possiate passare il Natale, il capodanno, la Befana ma soprattutto le notti di festa che verranno, in modo sereno e possibilmente vivi. Forza Milan! Forza Babbo Natale! E chi non salta è un figlio di Befana! Tanti auguri da me e dal mio piccolo Amedeo che adesso devo portare fuori altrimenti mi fa la cacca sul tappeto.
Carlo Pellicani
Twitter: @FinallyCarlo
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