C’era una volta il derby di Milano. Rivangare vecchi fasti e antiche glorie è quantomai controproducente in questo momento. La triste realtà ci mostra un calcio meneghino che esprime valori da metà classifica. Inutile sperare in qualcosa di più, a maggior ragione dopo lo scialbo pareggio di questa sera, che non serve a nessuna delle due compagini. Il risultato è giusto, figlio del “vorrei ma non posso” della nuova Inter di Mancini e del solito atteggiamento sparagnino del Milan di Inzaghi, preoccupato sempre e solo dal difendere, col baricentro più basso possibile, e come sempre baciato dalla buona stella nel trovare la rete al primo tentativo.
Diego Lopez – 6,5 : Attento, reattivo, sicuro, miracoloso quando serve, come in avvio su Icardi. Lo spagnolo è una sicurezza, sotto tutti i punti di vista. Pulito e perfetto su tutte le uscite aeree. Finalmente un portiere degno di tal nome.
Rami – 7 : Le numerose defezioni del pre-partita lo costringono a spostarsi sulla fascia destra. Non è il suo ruolo, ma lo interpreta alla grande, roccioso in difesa e propositivo in avanti, con palloni mai banali giocati per i compagni.
Zapata – 6,5 : Il colombiano continua con l’altalena di prestazioni. Così, dopo una gara pessima ne tira fuori una ottima come quella di stasera. Chiude tutte le situazioni più pericolose con la sua velocità. Unica pecca il rinvio lisciato che finisce sui piedi di Obi in occasione del pareggio.
Mexès – 6,5 : Al Milan capita anche questo, passare da ultima ruota del carro a capitano in un derby nel giro di pochi mesi. Segno dei tempi. In ogni caso, il francese si conferma il miglior centrale in rosa dopo Alex, al di là delle chiacchiere. E pensare che più volte gli sia stato preferito Bonera è fonte di corpose imprecazioni.
De Sciglio – 6 : Finalmente una sufficienza, e si potrebbe quasi gridare al miracolo. Tuttavia, il voto matura sostanzialmente nella ripresa, dove cresce di condizione e rendimento dopo una prima frazione, al solito, scialba, soprattutto in appoggio. In difesa non soffre quasi mai, ma va detto che il suo avversario, Palacio, è un’ameba.
Essien – 5,5 : Finché la condizione glielo consente sta in campo discretamente bene. L’autonomia è limitata, e quando l’ossigeno finisce fioccano gli errori banali e le sciocchezze. Colpevole in coabitazione con Zapata sul gol nerazzurro. In ogni caso in miglioramento rispetto alle ultime esibizioni.
Muntari – 4 : Non è bello accanirsi sempre sugli stessi uomini, ma un calciatore, nella fattispecie un centrocampista, dovrebbe saper giocare la palla in maniera almeno decente. L’assist a Icardi, fortunatamente non sfruttato, è la sua giocata migliore in tutta la partita. Non serve aggiungere altro.
Bonaventura – 6,5 : Altra conferma e altra nota positiva, merce rara di questi tempi. Su Jack si può contare. Lucido, intelligente tatticamente, disciplinato con la palla tra i piedi, si disimpegna ottimamente anche da esterno destro di centrocampo, posizione che non predilige. La sua duttilità tornerà sempre utile nell’arco di questa stagione.
El Shaarawy – 5,5 : Ha sul destro, a tu per tu col portiere avversario, la palla per decidere il derby a pochi minuti dalla fine, e la stampa sulla traversa. Questo inficia il giudizio e la prestazione, inevitabilmente. Perché, tutto sommato, la sua è una buona gara, condita anche dall’assist sul gol del vantaggio rossonero.
Menez – 6 : Un gol nel derby vale un 6 d’ufficio, ma anche stasera la prestazione del numero 7 rossonero è insufficiente. I difetti sono sempre i soliti, l’arroganza e la presunzione pure. La musica non cambia quando si sposta nella posizione di Torres a fine gara.
Torres – 5 : Il giocatore che faceva sfracelli al Liverpool è solo un ricordo lontano e sbiadito. Che si allontana e si sbiadisce sempre di più dopo ogni partita. L’impegno non manca, tutto il resto invece si. E il tempo per rinascere inizia a scadere.
Sostituzioni
Honda – 6 : Sostituisce Torres al 28’ minuto della ripresa. Si distingue per una bella azione conclusa con un tiro centrale dopo aver superato Dodò sull’esterno e per un paio di aperture degne di nota.
Poli – 6 : Entra al posto del disastroso Muntari al 30’ della ripresa. Difficile fare peggio di lui, i suoi sono 15 minuti senza infamia e senza lode, ha un’occasione rocambolesca nel finale di gara per decidere la partita, ma il suo tiro viene deviato.
Allenatore
Inzaghi – 5 : Siamo alla dodicesima giornata ormai, il Milan non vince da 5 gare e continua a giocare con il solito atteggiamento remissivo. Certo, dopo il buon secondo tempo di Genova, pare aver accantonato il centrocampo a 3, ma la scelta di una mediana a 4 con Essien e Muntari in mezzo, contemporaneamente, è a dir poco infelice. Continua a latitare la lettura delle partite : ad oggi non c’è una sola partita in equilibrio decisa da un cambio azzeccato o da una modifica tattica risolutiva. Anche stasera i cambi sono stati tardivi e per nulla mirati a cercare la vittoria, figli di un atteggiamento che continua a cozzare con le dichiarazioni e le intenzioni di ogni vigilia. La pazienza, putroppo, inizia inevitabilmente ad esaurirsi.
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