Sampdoria – Milan 2-2 (09/11/2014) : le pagelle

Samp-Milan

A Genova abbiamo assistito all’ennesima partita dai troppi volti, molti dei quali non positivi, che lascia una sensazione di amarezza. La squadra di Inzaghi resta, purtroppo, un’incompiuta : non bastano 45 minuti molto buoni su un campo difficile come quello della Sampdoria, contro una squadra ostica, per strappare applausi. Bisognerebbe non incappare, quantomeno, nei soliti errori individuali che regalano gol, come quello del pareggio blucerchiato allo scadere del primo tempo, che puntuale ha tagliato a fette le convinzioni dei rossoneri maturate nella prima frazione. Lo svantaggio quasi immediato nella ripresa era, pertanto, copione già previsto. Fortunatamente, dopo l’autorete di Verona, ci pensa Mesbah con un fallo di mano a concedere rigore e pareggio ad un Milan, in quel momento, in bambola. Milan che poi avrebbe anche potuto vincere, probabilmente meritando, ma che alla fine ha chiuso in 10 uomini per l’ennesima espulsione (iniziano ad essere troppe, attenzione!), dovendosi accontentare di questo pareggio. Che, tutto sommato, è manna dal cielo. Il che la dice lunga…

Diego Lopez – 6,5 : Al centro di un improbabile e presunto ballottaggio pre-partita con Abbiati, che si spera inventato, lo spagnolo si dimostra portiere reattivo e affidabile. Due grandi parate, una su Eder nel primo tempo, sullo 0-1, e una su Soriano allo scadere, che consolida il pareggio. Incolpevole su entrambe le reti subite.

De Sciglio – 5 : Si sposta a destra, ruolo naturale, complice l’infortunio di Abate. Le cose dovrebbero migliorare, ma a conti fatti si limita solo a non fare danni in difesa. Troppo poco. Mai pericoloso davanti, impreciso negli appoggi, non aiuta la fase offensiva, e non a caso il Milan attacca principalmente dall’altro lato.

Rami – 6 : Partita solida e attenta, ma Adil da diverse giornate è troppo irruento, e si dimostra tale anche stasera. Rischia grosso in area su Okaka nella prima frazione, e in diverse altre occasioni appare eccessivamente falloso negli interventi aerei.

Mexès – 6 : Il redivivo Philippe, tirato fuori dal dimenticatoio dopo 10 giornate senza collezionare neanche un minuto in campionato, si disimpegna sostanzialmente bene. La gara è difficile, gli avversari ostici, ma col compagno di reparto dirige discretamente le operazioni. Sarebbe da mezzo punto in più, se non fosse per il fallo inutile che gli causa l’ammonizione e la disattenzione su Okaka che poteva causare il 3 a 1 nella ripresa.

Bonera – 4 : E’ veramente grottesco commentare le prestazioni di quest’uomo. Non si capisce fin dove si possa spingere l’autolesionismo di un allenatore che continua, scientemente, a schierarlo in campo, addirittura in contenimento su giocatori giovani, tecnici, potenti e veloci come Okaka, Eder e Gabbiadini. E infatti, non è un caso che conceda sia il pareggio che la superiorità numerica agli avversari. En plein. Per fortuna, al derby non ci sarà. E già questo è un grosso vantaggio.

De Jong – 6 : Al contrario del signore di cui sopra, Nigel è sempre fondamentale, anche quando non è brillantissimo come nelle ultime uscite. Anche stasera non sui suoi soliti livelli, continua a dover gestire palloni troppo difficili per le sue qualità in fase d’impostazione, limitato dallo schieramento della mediana. Chiude, comunque, ogni varco, con sicurezza.

Essien – 5 : Un corpo estraneo. Anche il suo è un caso evidente di accanimento terapeutico : si cerca di rianimare una mummia, ma i risultati non si vedono, e i tentativi iniziano ad essere troppi, e a portare con sé troppe conseguenze dannose.

Bonaventura – 5,5 : Mai così impreciso come stasera, si impegna, cerca di aiutare i compagni di reparto e della difesa con grande dedizione. Tuttavia difetta di lucidità, perdendo troppi palloni per quello che è il suo standard qualitativo. Sfiora il gol in due circostanze, con due belle conclusioni dalla distanza, unici lampi di una gara sottotono.

Honda – 5,5 : Il Samurai sta rifiatando, e non lo scopriamo da stasera. Certamente è un qualcosa di fisiologico, ma al tempo stesso giocare in fascia quando le gambe non girano come dovrebbero non è il massimo. E considerando che quello non è neanche il suo ruolo congeniale, le conclusioni si traggono facilmente.

El Shaarawy – 7 : Serata liberatoria, e ci voleva! Un goal di pregevole fattura, di quelli a cui ci aveva abituato, dopo tanto digiuno, tante critiche, tante chiacchiere e tanta panchina. Sempre presente, al solito, in fase difensiva, stasera è finalmente pungente anche là davanti, con i suoi strappi, le sue accelerazioni e un paio di giocate di fino degne di nota. Se questa è la svolta, non è dato sapere, ma bisogna sperarci. Patrimonio.

Menez – 5 : Il rigore segnato lo salva da un voto ancor più negativo. Totalmente avulso dal contesto di un qualsivoglia gioco di squadra, sembra ormai aver definitivamente ripreso la stessa china degli anni di Roma e dell’ultima stagione parigina. Non passa, rallenta l’azione, ignora i compagni, manda in fumo pericolose azioni di contropiede e, dulcis in fundo, spreca una grandissima occasione per vincere, non passando a Torres liberissimo davanti al portiere. Questo Menez, onestamente, non serve a nulla.

SOSTITUZIONI

Torres – 6,5 : Subentra al 14’ della ripresa a Honda, con ottimo piglio. Lotta e difende diversi palloni preziosi, si crea anche un’occasione in area di rigore che lascia qualche dubbio, con De Silvestri che lo cintura al momento di calciare, senza essere sanzionato dall’arbitro Orsato. Recupera e avvia l’azione in contropiede che potrebbe portare la vittoria, ma come già detto Menez decide di non passargliela. Segnali positivi.

Poli – S.V. Subentra al 42’ della ripresa a Menez.

ALLENATORE

Inzaghi – 5 : Il tallone d’achille è sempre lo stesso e si chiama “lettura delle partite”. Questo aspetto continua a non migliorare. Anche quando l’approccio è positivo, come stasera, cosa che è degna di merito, la squadra non riesce a tenere la tensione necessaria nell’arco della partita. Si subisce gol praticamente allo scadere, si va sotto nella ripresa e in bambola totale, rischiando diverse volte di subire il terzo gol, si rientra in partita in maniera casuale, e si finisce col creare anche i presupposti per vincerla. Senza riuscirci, perché manca sempre qualcosa, come il non capire che il centrocampo aveva bisogno di innesti di qualità, e non di Essien per novanta minuti, ignorando che Menez è più deleterio che altro per la manovra offensiva, continuando ad ignorare la palese incapacità di questa squadra a giocare con una mediana a tre, essendo le mezz’ali tutte adattate e incapaci di gestire la doppia fase come si dovrebbe. Poi c’è la questione Bonera, che ormai ha dell’imponderabile. Ma che, in ogni caso, non ha giustificazione alcuna.

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