Cesena – Milan 1-1 (28/09/2014) : le pagelle

FBL-ITA-SERIEA-CESENA-AC MILANDopo Empoli, la gara del Manuzzi si aggiunge alla lista delle occasioni sprecate, confermando il trend tutt’altro che positivo per i rossoneri quando si tratta di affrontare serie candidate alla retrocessione. Eppure, questa volta l’approccio non era stato dei peggiori, nettamente migliore rispetto alla gara di martedì sera al Castellani. Certo, quando gli errori gratuiti dei singoli, in fase difensiva, corrispondono sistematicamente a gol regalati agli avversari, tutto diventa più complicato. Specie per una squadra che deve ricostruire una mentalità vincente. Resta l’amaro in bocca per una partita iniziata bene, macchiata dall’errore del solito Abbiati, che non poteva certo far rimpiangere l’assenza di capitan Bonera, ripresa dopo soli 9 minuti eppure, alla fine, non vinta. Si salva il primo tempo, il modulo sicuramente più logico utilizzato da Inzaghi, ma il secondo tempo è stato pessimo, denotando scarsa condizione fisica (altra nota dolente ormai di vecchissima data) e scarsa lettura della partita, con le sostituzioni ancora una volta completamente toppate.

Abbiati – 4 : L’errore sul gol del vantaggio di Succi (che, a proposito, non segnava in A da 1946 giorni!) è incommentabile. Considerata la nullità del Cesena in fase offensiva, la papera fa perdere altri 2 punti. Che pesano tantissimo.

Abate – 6 : Conferma la buona gamba di quest’inizio stagione, davanti va come un treno, imbeccato sempre con precisione da Honda, dietro si occupa di normale amministrazione. Meno preciso delle prime uscite sui cross, ma nel primo tempo, il migliore per lui e per tutta la squadra, proprio da sue iniziative nascono le occasioni più pericolose.

Rami – 6,5 : Il mezzo voto in più è per il gol del pareggio perchè, per il resto, è sembrato ancora un pò imballato. Eccessivamente irruento e aggressivo in alcune situazioni gestibili diversamente, specie in area di rigore su Defrel nella ripresa, che con un arbitro non in giornata potevano costare care. Soliti limiti in fase di impostazione, ma d’altronde non si pretende più di quel che può dare, e il contributo alla fine è positivo.

Zapata – 5 : L’espulsione pesa nel giudizio finale, anche perchè figlia di un errore di posizionamento piuttosto grave, nonostante l’errore a monte lo commetta Essien in mezzo al campo. Anche lui, come il compagno di reparto, dimostra in ogni caso durante l’arco della gara di non essere preciso, pulito e concentrato al cento per cento. E questa sensazione di insicurezza permane ormai da ogni partita.

De Sciglio – 5.5 : Mezzo voto in più di “incoraggiamento” perchè, nonostante una prestazione sicuramente superiore a quelle fornite fin qua dal buon Mattia, continua a non essere in linea con il talento e le aspettative. Spinge poco, e quando lo fa ci mette poca precisione e lucidità, e non è un caso che la squadra, come scritto in precedenza, sia sempre più pericolosa dal lato di Abate. Nella ripresa si fa notare per un bel tiro sul primo palo, unica iniziativa degna di nota in tutta la gara, poi si siede come tutti gli altri.

De Jong – 6,5 : Voto “pieno” per lui, ancora una volta frangiflutti determinante per una squadra che fatica a trovare equilibri nello stare in campo. La mediana a due è il suo habitat naturale, e lo dimostra ancora una volta. Nella prima frazione riesce, aiutato anche dal posizionamento complessivo della squadra, a stare più alto e giocare palla con maggiore precisione. Nella ripresa il suo lavoro si fa più sporco, becca anche un cartellino giallo, ma è sempre determinante per quantità e qualità di palloni recuperati.

Poli – 6 : Anche lui giova della “nuova” posizione, una prestazione di certo non sopra le righe, ma senz’altro più incisiva delle altre di questo inizio di stagione. Corre, lotta, difende, si propone, aiuta discretamente bene De Jong nella fase di filtro. Purtroppo la sua tenuta fisica è sempre limitata rispetto agli altri, e finisce la benzina prima di tutti. Ma sostanzialmente questa è la partita da cui ripartire, per lui.

Honda – 6 : Meno incisivo del solito, specie in fase offensiva. Nel primo tempo è molto presente e nel vivo dell’azione, insieme ad Abate crea gioco ed apprensioni per la difesa del Cesena, tutt’altro che un fortino inespugnabile. Nella ripresa patisce anche lui il calo fisico complessivo, e finisce col fare il terzino, come già accaduto in altre situazioni, finchè non è costretto a lasciare il campo in seguito all’espulsione di Zapata.

Menez – 5,5 : Allo stato attuale è il giocatore offensivo di maggior talento ed inventiva, e non ci piove. Tuttavia, le prime prestazioni esaltanti, hanno lasciato il posto ad un’eccessiva ricerca della giocata di fino, del colpo di tacco, del dribbling a tutti i costi. Paradossalmente il suo contributo nel giocare di squadra, e per la squadra, è stato superiore nella posizione di finto centravanti, piuttosto che in quella di trequartista libero di svariare su tutto il fronte offensivo. Se il modulo, come si spera, continuerà ad essere quello visto a Cesena, sarà necessario un altro Menez, più incisivo e meno veneziano.

Bonaventura – 5,5 : Senza infamia e senza lode, nel buon primo tempo complessivo della squadra si fa notare per qualche buona giocata. Ha anche l’occasione per segnare il gol del vantaggio, ma spara alto sulla traversa da buona posizione (e avrebbe anche potuto metterla in mezzo per Torres, libero a centro area). Nella ripresa svanisce, un pò come tutti, e in generale dà l’impressione di giocare molto meglio da centrocampista che da esterno offensivo.

Torres – 5 : Un grosso passo indietro rispetto all’esordio, ma la squadra certamente non lo aiuta. Eppure, nel primo tempo è l’unico del reparto offensivo a restare in ombra. Tiene pochi palloni, viene coinvolto poco e niente nelle azioni offensive, complice l’eccessivo innamoramento col pallone tra i piedi dei tre fantasisti. La ripresa si concretizza in un vagare senza meta alla ricerca della posizione, un colpo di testa alto sulla traversa nei primi minuti del secondo tempo è l’unica occasione in cui si nota.

Sostituzioni :

Pazzini – 5 : Il primo cambio di Pippo, ormai diventato un “must”, come nelle altre occasioni si rivela tristemente improduttivo. Impacciato, imballato, impreciso, sbaglia anche un colpo di testa non impossibile da piazzare quantomeno nello specchio da ottima posizione. Non tiene palla, non fa salire la squadra, decisamente impreciso tecnicamente. In questo momento è difficile comprendere in che modo possa rendersi più utile di Torres nel contesto del gioco di questa squadra.

Essien – 5 : Anche questo si rivela un cambio quantomai improvvido. Entrato da pochi secondi, perde una palla sanguinosa a metà campo, che avvia il contropiede della squadra di casa, concluso con l’inevitabile espulsione di Zapata. Per il resto totalmente nullo in entrambe le fasi, continua a dimostrare una condizione atletica impresentabile per certi livelli.

Alex – 6 : Entra al 75′ minuto della ripresa, per risistemare l’assetto tattico della squadra in seguito all’espulsione di Zapata, al posto di Honda. Gestisce senza patemi la fase difensiva, anche perchè il Cesena non fa nulla per rendersi pericoloso e provare a vincere la partita.

Allenatore :

Inzaghi – 5 : La sufficienza piena per il primo tempo, per il nuovo modulo e per l’approccio finalmente propositivo e aggressivo, si scontra con l’insufficienza totale per una ripresa moscia, asfittica, senza idee. La lettura tattica della gara è ancora una volta disastrosa, i cambi sono tardivi e non portano beneficio, anzi, l’esatto opposto. Non si vede più quella duttilità tattica che si era intravista nelle prime gare, perchè a volte, specie contro certe squadre, più che cambiare gli uomini si può cambiare la disposizione tattica in campo, e cercare altre soluzioni, magari con calciatori fin qui ignorati anche nelle rotazioni. Sotto questi aspetti siamo alla terza gara toppata di fila. E tre indizi, ahimè, iniziano a fare una prova.

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