Milan – Lazio 3-1(31.08.14): le pagelle

entusiasmo-2Dopo tre mesi di summit, nomi di mercato agghiaggiandi, dubbie percentuali sfoderate dal nostro AD e amichevoli spesso allarmanti, si ritorna al calcio vero ed è un buon ritorno per il nuovo Milan di Pippo Inzaghi. Davanti a un San Siro pieno di simpatica gente come il neo CT azzurro Andonio Gonde, Claudio Lotito e Carlo Tavecchio, i rossoneri battono 3-1 la Lazio e tornano a vincere la partita d’esordio in campionato dopo quattro anni. Sarò franco, temevo molto peggio, invece le premesse non sono affatto malvagie pur restando con i piedi per terra evitando chissà quali proclami (si, dico proprio a te Condor). Partiamo dalle cose positive: 1) la vittoria ovviamente, in modo da partire finalmente col piede giusto senza dover immediatamente inseguire. 2) la buonissima interpretazione della gara, giocata principalmente di rimessa, tattica che farà storcere il naso agli esteti del gioco ma che con questa squadra, e con una certa tipologia di giocatori, può essere molto redditizia. 3) l’impatto dei nuovi come Alex, Lopez e Menez e la riscoperta di El Shaarawy, nuovamente devastante come nella prima parte del 2012. 4) l’entusiasmo. Lo so, è da un’estate che li perculiamo per l’abuso di tale termine in quel di Milanello, ma è innegabile che la squadra abbia dato l’impressione di grande compattezza e voglia di far bene. L’esultanza di gruppo insieme a Pippo dopo il 2-0 è prova di grande unità di intenti. Non mancano però le note meno buone: 1) la condizione fisica. Inammissibile crollare dopo un’ora di gioco e rischiare di riaprire un match già in ghiaccio, riusciranno prima o poi a correre per 90 minuti di fila come tutte le squadre del globo? 2) La presenza di elementi quali Daniele Bon’era e la salma di Essien, la speranza è di vederli il meno possibile in campo. 3) Il gioco di rimessa ha funzionato contro una Lazio forse un po’ troppo spavalda e sarà altrettanto utile contro le squadre di medio/alto livello, ma al prossimo Milan-Cesena, con gli avversari a far catenaccio selvaggio, che si fa?

Diego Lopez 6,5 – La differenza fra l’avere un portiere e avere un citofono è abissale e Lopez lo dimostra già all’esordio. Bella parata su tiro ravvicinato di Candreva che allo scadere si vede anche neutralizzare un rigore. Troppa grazia Diego, così ci vizi.

Abate 6 – Costretto a fare i conti con un cliente bello tosto come Keita risponde presente e neutralizza efficacemente l’ala biancoceleste. Nel secondo tempo mette a punto i consigli da “manuale del crUoss” del Presidentissimo e serve a Sulley la palla del 2-0. Tutto troppo bello, infatti a tempo quasi scaduto atterra ingenuamente Candreva in area di rigore.

Alex e Zapata 6,5 – Convincenti entrambi. Il colombiano si ripresenta in versione Mondiale, molto attento e senza i soliti cali di concentrazione che lo contraddistinguono. Molto bene anche l’Aldo Baglio di Niteroi che le prende tutte di testa ed è sempre deciso e pratico negli interventi, peccato per l’autogol che però è più sfortuna che altro.

Bonera 6 -Passano i giorni, i mesi, gli anni, i secoli, ma alla fine Bonny Bonera è sempre lì e per giunta con la fascia di capitano sul braccio. L’inizio è da incubo, alla prima azione della partita viene scherzato da Candreva e già si pensa a un pomeriggio d’inferno, invece col passare dei minuti soffre meno grazie anche al supporto di Muntari. In ogni caso meno gioca e meglio è, men che meno da terzino.

Muntari 6,5 – Avrà un sacco di difetti, ma alla fine se il posto da titolare è quasi sempre suo un motivo ci sarà. Nel mediocre centrocampo milanista il Sulley è, ahimè, uno dei meno peggio e ha anche buone doti da incursore, lo dimostra ancora una volta segnando il 2-0 ed esultando con un’espressione talmente brutta da farmi diventare razzista per 30 secondi.

De Jong 7 – Chiudete il mercato, subito, adesso. I rumors che lo vogliono vicino alla United mi preoccupano terribilmente. Impossibile rimpiazzare un giocatore così, troppo importante per questo piccolo Milan. Vero leader e guida del centrocampo, nonostante non abbia qualità tecniche eccezionali è comunque il più affidabile.

Poli 5,5 – Un po’ mollo, per dirlo alla Malesani. Leggerino sul piano fisico, poco presente, mi pare decisamente involuto rispetto al bel giocatore visto nei primi mesi della scorsa stagione. Ad oggi Van Ginkel prenderebbe il suo posto.

Essien 5 – Fuori dal sarcofago per ricordarci che la vita fa schifo e che Galliani è proprio un Co..ndor.

Armero sv – pochi minuti per dare saggio delle sue qualità: corsa, corsa, corsa, corsa, corsa, corsa, corsa, inciampa, corsa, corsa, corsa.

Honda 6,5 – Un “nuovo esordio” per Keisuke dopo 6 mesi di nulla cosmico, raccoglie l’invito di El Sha e segna il primo gol della stagione 2014-15. Non perfetto nel resto del match, spesso si perde in cose abbastanza semplici, comunque molto meglio delle poche apparizioni dello scorso anno.

Menez 7 – Ammetto che la mia stima per questo giocatore è pari a quella che ho per una cacca spiaccicata sul marciapiede, ma diamo a Jeremy quel che è di Jeremy: gran partita, in un ruolo che non gli appartiene per nulla, molto positivo sotto ogni aspetto, anche nel lavoro di ripiego. Si guadagna e trasforma meritatamente il rigore del 3-0.

Niang sv – Qualche minuto e un’occasione non sfruttata. Andrà in prestito? Boh di sicuro Niang al volante pericolo costante.

El Sharaawy 7,5 – Non è un miraggio, è proprio El Shaarawy, non quello spento e impalpabile del 2013, non quello inesistente del 2014 (e grazie, non ha mai giocato), dopo un anno e mezzo riecco il giocatore devastante capace di trascinare da solo una squadra di vagabondi. Dopo pochi minuti brucia De Vrij (De Vrai? boh insomma la pippa lì) e serve l’assist dell’1-0 a Honda, una scheggia per 90 minuti più recupero, ara la fascia che è un piacere. Se mantiene questo livello per tutto l’anno allora ci conviene godercelo perché non starà qui ancora a lungo.

Inzaghi 6,5 – Buona la prima per Pippo, fra una dichiarazione aziendalista e l’altra arriva il momento dell’esordio ed è subito festa. Formazione abbastanza prudente, squadra corta che sfrutta le ripartenze: non sarà il bel giUoco voluto da Silvio, ma meglio questo che vedere 150 passaggi di fila fra il centrale di difesa e il mediano. Inutile fare previsioni sull’avventura di SuperPippo, ma la sensazione è che il gruppo sia compatto intorno a lui.

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