Adesso però non rovinate tutto

082ee1ba-548a-418c-8bc5-177b6296ba0f[1]Siamo entrati nelle ultime due settimane di mercato. Periodo in cui praticamente tutte le squadre, big o meno, cercano freneticamente di piazzare altrove i loro esuberi, tipicamente a prezzo di saldo. Parte della stampa, più o meno influenzata dal Milan, ha ribattezzato questo periodo “zona Galliani”, in quanto, ormai, il canovaccio è molto spesso quello. I nostri eroi fanno un calciomercato in sordina e piazzano nel finale il colpo ad effetto, con l’amico pelato in cravatta gialla che si premura di allertare la stampa sui suoi movimenti, in modo che tutti sappiano per benino il frutto del suo lavoro.
Gli esiti, nel passato, sono stati alterni: dall’eccellenza di Nesta, all’ottimo Ibra, dal buon De Jong al medio Kakà bis, fino ad arrivare ai pacchi Sheva bis, Matri, Ricardo Oliveira.

Quest’anno non sembra fare eccezione. La campagna acquisti fino ad ora, come ampiamente prevedibile, è stata molto frugale ed orientata al contenimento dei costi. Cosa ovvia, dato che nel bilancio dell’anno in corso mancheranno gli introiti per la fase a gironi della Champions 2014-15. Solo i più ingenui o sognatori incalliti potevano credere alle boiate sumiane ed affini del tipo: “Con Inzaghi ci potrebbe essere più voglia di investire”, “Se parte Kakà ne arriva uno fortissimo”. La realtà dice che si parte da un bilancio che recita -15 milioni e la mancata Champions pesa circa 30 milioni. Considerando anche come assiomi il fatto che la proprietà non tiri fuori un centesimo extra rispetto a quelli che servono per ripianare le mere perdite e la quantità notevole di pesi morti dall’ingaggio elevato e quasi impossibili da smaltire, ero quasi certo che ci sarebbe stata una cessione eccellente, a naso saltata solo a causa del pessimo Mondiale dell’Italia che ha reso non conveniente la vendita di Balotelli.

Ed invece, nonostante le premesse, sono complessivamente soddisfatto di come si è mosso il Milan fino ad ora. Nulla per cui strapparsi i capelli, per carità, ma, considerando gli assiomi del paragrafo precedente, trovo difficile muoversi molto meglio rispetto a quanto fatto. La matrice è sempre quella gallianesca dell’usato più o meno sicuro e del nome conosciuto rispetto al giovane talento, ma almeno l’attenzione (e buona parte delle risorse) sono state concentrate nel settore che più ne aveva bisogno (porta e difesa), in cui è stata innestata gente con esperienza internazionale e reduce da stagioni da titolare in club di primo livello. Facendo i debiti scongiuri, Alex e Diego Lopez, nel contesto di una sempre più povera serie A, sono due acquisti di qualità e dal rendimento sicuro. Uniti al riscatto di Rami per una cifra ridicola, valgono un voto parziale positivo, specialmente se si considera che il loro costo è ampiamente coperto dai risparmi sugli ingaggi dati dall’addio di Kakà, Emanuelson, Robinho e, anche se solo a metà, Matri, Nocerino. Constant non va citato perché la sua cessione ha generato una minusvalenza, pagata più che volentieri.

Sono più perplesso sugli acquisti di Armero (a mio parere un giocatore ignorante tatticamente e con piedi limitati, anche se polmoni e forza fisica non mancano) e dell’eterno incompiuto Menez. Il primo, però, è fortunatamente solo in prestito, quindi se fa male lo si può rispedire a Udine; il secondo rischia seriamente di diventare il prossimo Robinho (spero di sbagliarmi!).

Certo, rimangono ancora in rosa alcuni pesi morti strapagati e l’acquisto di Agazzi è inspiegabile, ma la perfezione non esiste, oltre ad essere oggettivamente impossibile smaltire tutte le scorie accumulate in anni di cattiva gestione in un’unica estate. A conti fatti, la squadra è un po’ più forte di quella dello scorso anno, pur riducendo il monte ingaggi e, considerando i contratti pesanti in scadenza nel 2015 (Essien e Mexes su tutti, ma anche De Jong, Pazzini, Bonera, Abate, Abbiati), il prossimo anno ci sarebbero i margini per tagliare ulteriormente i costi senza perdere in competitività.

E, aggiungo, che, secondo me, la squadra così com’è non è nemmeno così male, anche se molto probabilmente non ancora sufficiente per puntare ai primi 3 posti, anche considerando l’indubbio vantaggio derivante dal non partecipare alle coppe europee. Per fare un salto di qualità deciso ed alzare l’asticella delle ambizioni, più della tanto reclamizzata ala destra, a mio parere servirebbe un centrocampista alla Vidal, abile in entrambe le fasi.

Tuttavia, il mio vero terrore per i prossimi giorni è che succeda più o meno la stessa cosa della scorsa estate. Dopo mesi di calciomercato oculato, di scelte fatte guardando anche il centesimo di euro, ho la paura folle che arrivi l’ennesimo nome famoso sul viale del tramonto da dare in pasto ai media e che ciucci uno stipendio da nababbo, occupando risorse in questo momento vitali per il Milan senza migliorare la squadra. Lo scorso anno pure condito dall’arrivo un centravanti mediocre, ma cocco dell’allenatore e di gradimento da parte dell’ad.

Mio caro Galliani, so che non mi leggi, ma te lo dico lo stesso: piuttosto che un “colpo” alla Kakà bis, preferisco di gran lunga che si rimanga con il solo Entusiasmo. Spero che la storia insegni e prevalga sulle strategie di comunicazione.

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