Dopo le esperienze sfortunate degli ultimi allenatori scelti da cravatta gialla (il pirla bel Leonardo e il pirla sagace Allegri) e la cacciata di Clarenzio colpevole di aver portato troppi punti, essersi fatto portare troppe uova al tegamino, e aver litigato con i boss dello spogliatoio, giocatori del calibro di Abate, Bonera e Montolivo, gente che al più vedrei bene come sagome al poligono, siamo al nuovo emozionante capitolo della saga dei mister di Milanello.
Il prescelto per le prossime figure di merda (un paio ve le siete già gustate sotto l’ombrellone) è il povero Pippo Inzaghi, catapultato dalla bresaola alla panchina della primavera e dalla panchina della primavera a quella della prima squadra in sole due stagioni.
Si è subito dichiarato più che pronto per guidare la banda del buco compagine rossonera, ed avendo visto come finiscono gli optì pobà che si schierano dalla parte del presidente e contro l’amministratore delegato, ha pensato bene di imbracciare la causa del dottor Galliani.
Quello che non ha capito è che, vista la rosa di onesti mestieranti/ex calciatori/imbecilli/igers prestati al calcio/pippe/strapippe/qualche sparuto giovane di prospettiva che si ritrova a disposizione, lui sarà solo l’ennesimo capro espiatorio di dirigenza e tifoseria ammaestrata.
Pronti, via, il presidentissimo ci ha tenuto a far sapere a tutti che ora il Milan deve tornare a vincere, e l’ad che bisogna andare in Champions.
Invece il povero Pippo ogni domenica si troverà a dover scegliere tra morire di ebola o di lebbra le uscite precise di Abbiati o i fondamentali di Agazzi, le progressioni potenti di Constant o i cross morbidi di Abate, la rapidità di Alex o l’attenzione di Mexes, il carisma di Montolivo o i piedi buoni di Muntari, l’abilità tattica e i pali di Niang o la garra di Balotelli.
Dando per scontato che con queste premesse la stagione andrà a puttane prima di subito e che ad un certo punto volenti o nolenti bisognerà far credere ai tifosi che Bonera sia un fenomeno, solo che il mister non lo fa rendere al meglio, ci sembra di poter dire che Inzaghi durerà ben poco sulla nostra panca.
E allora quale migliore occupazione estiva del fantastico e consueto totoAllenatore?
Prima di cominciare, un’avvertenza.
Quando sarete lì sotto l’ombrellone a spremervi le meningi per capire se sia meglio un motivatore come Klopp o un tattico come Rodgers non scordate di verificare la presenza di due requisiti fondamentali che il nostro uomo dovrà soddisfare:
1) Profilo etico-morale impeccabile, l’affare Tavecchio ci conferma che Galliani non può fare a meno di questo aspetto quando si tratta di dare il proprio appoggio a chicchessia;
2) Curriculum sportivo di primissimo livello, anche perché sennò sempre Tavecchio mica lo farà allenare di punto in bianco, che ne so, la Lazio il Milan.
Qui in redazione sono giunte delle voci, e quindi vi proponiamo in anteprima le nostre nomination.
– in pole position Pippo Baudo, anche lui come il prez ha da ridire su Balotelli, come Tavecchio ha un rapporto di amore-odio con gli optì pobà, come Galliani è juventino, in comune con tutti e tre il brio giovanile e la competenza calcistica;
– da non sottovalutare la candidatura di Giancarlo Galan, uomo di fiducia di Berlusconi, come Galliani non sa dire di no ad una bella mazzetta commissione, si occuperebbe più del lato manageriale.
Primo colpo Victor Moses dal Chelsea, costo dell’operazione non meno di 5 miliardi di euro; naufragio stagionale nemmeno quotato;
– siete pronti per rivivere la telenovela? Sì? Allora il Milan ai milanisti! Cristian Brocchi a dicembre avrà già vinto almeno tre o quattro partite con la primavera e potrà essere caldeggiato come nuovo stratega della lavagnetta. Come dite? Quando giocava con la primavera del Milan teneva nascosta la sciarpa dell’Inter? Beh, almeno la teneva nascosta, vi risulta che il geometra occulti la gobba?
– nome caldo, caldissimo, quello di Antonio Porta, appassionato mister dell’Ischia (mica del Capri), teorico del rombo al forno e sostenuto dal giornalista istituzionale Suma. Come dite? Non ha esperienze ad alto livello? balle, fateli voi 22 punti in 14 partite se siete tanto bravi, tastieristi!
– infine vi starete chiedendo se allestire figure più pietose di quelle ora in onda sui vostri schermi sia plausibile, la risposta è ovviamente sì: spazio aperto per il ritorno di Clarence Seedorf, uomo di campo carismatico, tecnicamente preparato, anche lui come Porta viene da tanti punti in tante partite, fattore che nelle società serie viene tenuto in considerazione anzichenò, e soprattutto, dulcis in fundo, già a libro paga. Di questi tempi non è mica poco, brutti occasionali!
Non sappiamo su chi ricadrà la scelta, ma una cosa è certa, il ruolo è solo per uomini d’onore, pronti alle dimissioni. Chi infatti sarebbe disposto ad accollarsi l’onere di far soffrire milioni di tifosi per l’ennesimo calciomercato non all’altezza, mentre il loro ingaggio blocca qualsivoglia trattativa?
6 comments for “Prendi i soldi (dell’ingaggio) e scappa!”