Brasile 2014: Gruppo F

gruppo f

gruppo f

 ARGENTINA

La “albiceleste” si presenta a questo mondiale dopo un girone di qualificazione condotto in maniera autoritaria, con il 1° posto nel gironcino sudamericano a 9 ed il “pass” mondiale ottenuto senza particolari affanni. La rosa portata in Brasile dal c.t. Sabella, selezionatore dal 2011, ricalca a grandi linee la tendenza delle selezioni passate: un reparto offensivo di livello altissimo, a cui francamente poche squadre possono controbattere in maniera altrettanto efficace, in cui la stella è senza dubbio Messi, chiamato a trascinare anche la nazionale in una grande manifestazione come il mondiale, dopo aver fatto faville nella sua squadra di club. Al fianco della “pulce” agiranno gente come Di Maria, Aguero, Higuain, Lavezzi e Palacio, tutti giocatori in grado di poter fare la differenza in ogni momento del match. I problemi, come al solito, possono nascere da un reparto difensivo non all’altezza dell’attacco: il difensore più quotato è il terzino Zabaleta del Manchester City, mentre la coppia centrale titolare Garay-Fernandez non si presenta sicuramente come una delle più solide tra le nazionali di spicco presenti al mondiale. Il centrocampo sembra essere una via di mezzo tra gli altri due reparti da un punto di vista del valore assoluto: l’uomo di punta per quantità ed esperienza è indubbiamente Mascherano, al quale si affiancano giocatori interessanti, seppur non di primissimo livello nel panorama mondiale, come Perez, Biglia, Gago ed Alvarez.

Probabile formazione:

4-2-3-1: Romero; Zabaleta, Fernandez, Garay, Rojo; Mascherano, Gago; Di Maria, Aguero, Messi; Higuain

Pronostico: il girone è decisamente abbordabile, e quindi è imperativo categorico superarlo da primi. Considerati poi i possibili incroci nella fase ad eliminazione diretta, e tenuto conto del valore della rosa presente in Brasile, l’obiettivo più realistico per l’Argentina è quello di puntare ad arrivare in semifinale. Difficile pensare però ad una vittoria finale, che manca dall’ormai famoso mondiale del 1986, con Maradona trascinatore assoluto: Brasile, Spagna e Germania sembrano sulla carta nazionali più complete.

BOSNIA

La nazionale balcanica si affaccia per la prima volta ad una grande manifestazione internazionale, e lo fa in grande stile partecipando al mondiale brasiliano. La Bosnia, nata sulle ceneri della vecchia Jugoslavia socialista, è una delle nazionali di più recente formazione, in quanto affiliatasi a Fifa e Uefa solo nella seconda metà degli anni 90 (1996 e 1998 rispettivamente). La qualificazione al mondiale è arrivata vincendo il proprio raggruppamento, ed in particolare facendo la differenza nel confronto diretto con la Grecia, battuta 3-1 in casa e bloccata sullo 0-0 in trasferta. La nazionale, guidata dal 2010 dal c.t. Susic, si connota soprattutto per il suo ordine e la sua organizzazione nello stare in campo, qualità esaltate da alcune individualità che sono il fiore all’occhiello della spedizione bosniaca in Brasile. La difesa si regge sull’esperienza e la guida del capitano, Spahic, giocatore del Bayer Leverkusen. Dal centrocampo in su vediamo diversi giocatori di particolare importanza nell’economia della squadra. Il primatista “all-time” di presenze nella nazionale Misimovic, l’esterno di centrocampo della Lazio Lulic ma, soprattutto, il giocatore di maggiore qualità e talento presente nella rosa, anche lui ben conosciuto nel nostro paese in quanto giocatore della Roma, ovvero Pjanic: dai suoi piedi passa l’organizzazione del gioco bosniaco, a maggior ragione considerata la sua posizione di vertice basso nel rombo di centrocampo. In avanti, la vena realizzativa della squadra dipende soprattutto dal bomber del City, nonché recordman di reti per la Bosnia, Dzeko, al quale si affianca come validissima alternativa Ibisevic.

Probabile formazione:

4-4-2: Begovic; Vrsajevic, Bicakcic, Spahic, Salihovic; Medunjanin, Pjanic, Misimovic, Lulic; Ibisevic, Dzeko

Pronostico: ha buone possibilità di passare il girone come seconda, considerato il non eccezionale livello delle altre due squadre (tolta la facilmente inarrivabile Argentina) inserite nel girone. Nella fase ad eliminazione diretta si naviga a vista, e già il possibile ottavo si presenta come impegnativo da superare, per quanto comunque la Bosnia non partirebbe battuta in partenza contro nessun possibile avversario di quel turno.

NIGERIA

Le “super aquile” rappresentano ormai una certezza per il calcio africano a livello di campionato mondiale, in quanto giunti alla quinta partecipazione al mondiale negli ultimi 20 anni. La qualificazione è arrivata con una doppia vittoria nel consueto play-off di spareggio della zona africana, ottenuta ai danni dell’Etiopia. Analizzando la rosa a disposizione del c.t. Keshi, secondo selezionatore nigeriano in grado di portare al mondiale la nazionale del proprio paese, non si scorgono però delle grandi potenzialità per poter ben figurare, pur essendoci qualche giocatore interessante o di buon livello per ogni reparto. Nel settore difensivo vanno segnalati il portiere Enyeama ed i difensori Ambrose ed Elderson, che per esperienza e valore si pongono come giocatori di riferimento. A centrocampo la coppia titolare, in grado di dare soprattutto quantità, dovrebbe essere formata dal laziale Onazi e da Obi Mikel, vero faro del centrocampo dall’alto della sua esperienza pluriennale al Chelsea. L’attacco si presenta come il reparto potenzialmente migliore dell’intera rosa, con giocatori interessanti anche in ottica futura come Moses e Musa, affiancati da altri di maggiore esperienza come Ameobi, Odemwingie ed Emenike.

Probabile formazione:

4-2-3-1: Enyeama; Omeruo, Elderson, Oboabona, Ambrose; Mikel, Onazi; Musa, Moses, Odemwingie; Emenike

Pronostico: davvero difficile pensare di centrare una qualificazione alla fase diretta con questa rosa, certamente non la migliore nella storia della Nigeria ai mondiali. L’obiettivo più realistico è puntare a non finire il girone all’ultimo posto.

IRAN

La nazionale del golfo Persico torna ad un mondiale dopo aver “saltato” l’ultima rassegna iridata in Sudafrica. Lo ha fatto sotto la guida di Queiroz, allenatore portoghese salito alla ribalta per aver già guidato sia la nazionale del suo paese (per due volte a distanza di quasi 20 anni) sia, soprattutto, il Real Madrid 10 anni orsono. Il pass mondiale è arrivato vincendo il gironcino finale non senza qualche patema d’animo, strappando infatti la qualificazione con la decisiva vittoria per 1-0 ottenuta contro la Corea del Sud. In questo contesto si è manifestata la carenza di qualità in fase offensiva, con soli 8 gol fatti in 8 partite. L’attacco si basa soprattutto sulla presenza di uno dei giocatori più importanti della nazionale, militante in Inghilterra, ovvero Dejagah. Tra gli altri giocatori presenti nella rosa, meritano di essere segnalati per il loro valore e la loro esperienza il “bomber” designato della squadra, Ghoochannejhad, anche lui militante nel campionato inglese, nonché Hosseini e Nekounam. Due elementi, questi ultimi, che dall’alto della loro esperienza nella selezione asiatica sono chiamati a trascinare il resto del gruppo il quale, a dire la verità, non appare come particolarmente valido. Da segnalare, inoltre, la forte presenza tra i convocati di giocatori militanti nel campionato del paese, per un totale di 14 elementi sui 23 totali.

Probabile formazione:

4-2-3-1: Ahmadi; Heydari, Hosseini, Montazeri, Pooladi; Teymurian, Haghihi; Dejagah, Nekounam, Shojaei; Ghoochannejhad

Pronostico: la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta è praticamente una chimera. Più realistico tentare di lottare per non arrivare ultimi con la Nigeria, anche se pure per questo “traguardo” la nazionale iraniana non sembra partire con i favori del pronostico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *