Pagelle di fine stagione

AC Milan 13 14 Home KitDomenica si è conclusa una delle stagioni più negative e mediocri nella storia recente del Milan, che ha portato la squadra a restare fuori dalle competizioni europee dopo 15 stagioni passate tra Champions League e Uefa/Europa League. Arrivati a questo punto, è il momento di dare le pagelle alla squadra considerate le aspettative di partenza e quello che è stato il rendimento effettivo di ciascun giocatore nel corso della stagione. Procediamo ruolo per ruolo:

Amelia 5: in poche occasioni impegnato come titolare, complice anche qualche problema fisico, ha palesato i soliti limiti che ne hanno accompagnato la carriera, specie con riguardo ai tiri fuori area che sono il suo vero tallone d’Achille. Alcune uscite, anche se poi smentite, fanno intendere come la sua avventura al Milan sia probabilmente giunta al capolinea. Non ci mancherai nel caso.

Abbiati 5,5: anche per lui stagione altalenante, con alcune buone partite alternate ad altre dove ha commesso errori o incertezze che sono costate care. Pure lui ha confermato tutti quelli che sono i suoi limiti atavici, incancellabili considerato che parliamo di un giocatore agli sgoccioli della carriera. In più, da ormai qualche anno mostra una tendenza all’infortunio pure maggiore rispetto ad un giocatore di movimento, quindi nemmeno da un punto di vista fisico può dare garanzie.

Gabriel 5,5: anche lui impiegato saltuariamente e dimenticato nella seconda parte di stagione, non ha dato l’impressione di essere un portiere di particolare talento. Gli va concessa, se non altro, l’attenuante della giovane età, del fatto di essersi trovato catapultato in un contesto nuovo ed in una squadra in difficoltà.

De Sciglio 6: in una stagione condizionata da diversi problemi fisici che sono una parziale attenuante, Mattia ha fornito un rendimento un po’ troppo scostante alternando ottime prestazione ad altre in cui non ha reso come nelle sue potenzialità. Si può fare meglio, senza dubbio.

Mexes 5,5: il francese ha disputato una stagione al ribasso rispetto a quella precedente, palesando i soliti limiti di concentrazione e rendimento anche all’interno della stessa partita che ne hanno caratterizzato la carriera e che, arrivato a 32 anni, sicuramente non eliminerà in futuro.

Rami 6,5: pur con qualche incertezza, palesatasi nel confronto con l’Atletico Madird e quindi a livello europeo, il francese in campionato ha fornito un rendimento soddisfacente dimostrandosi difensore affidabile. A mio avviso meriterebbe il riscatto, però il Valencia difficilmente avrà voglia (giustamente) di venire incontro alle richieste di questa società di morti di fame.

Zapata 5: dopo una buona prima stagione in rossonero, dove pur sapendo che non si aveva a che fare con un fenomeno, il colombiano aveva messo in mostra un rendimento molto solido, in questa seconda annata in maglia Milan ha avuto un calo netto di prestazioni: spesso deconcentrato, ha finito col perdere il posto ed essere accantonato nonostante fosse partito con i gradi di titolare e punto di riferimento difensivo.

Abate 5: quest’anno è sembrato poco incisivo anche da un punto di vista della condizione fisica, caratteristica che se non altro aveva dimostrato nelle sue annate migliori, pur non dando mai l’idea di essere un terzino in grado di fare una grande differenza a certi livelli. Venuto meno questo aspetto, il resto (i suoi cross) non ha bisogno di essere commentato.

Constant 4,5: se nella prima stagione, pur sapendo della sua modestia, aveva fatto intravedere dei miglioramenti e tanta buona volontà nell’applicarsi, in questa seconda annata non è riuscito a replicare queste due cose, finendo con il dimostrarsi in tutta la sua inadeguatezza.

Bonera 5,5: in grado di fare più o meno sempre il suo compitino, non ha comunque fatto vedere niente di che considerati i suoi abituali standard. In questa stagione si ricorderà l’impresa di far vivere una serata da Cristiano Ronaldo a Domenico Berardi.

Silvestre 6: sempre rotto, le poche volte che ha giocato è sembrato in grado di non sfigurare nel confronto con gli altri difensori.

Zaccardo 5: visto il passo che ha dimostrato nelle poche volte in cui è stato chiamato in causa, è davvero pronto per andare a supervisionare i cantieri come fanno gli anziani.

Muntari 5,5: della sua stagione si salva il notevole apporto che da in fase realizzativa, considerato che è un centrocampista e quanto hanno segnato i suoi compagni di reparto. Tuttavia, spesso e volentieri risulta dannoso con la sua scarsa lucidità con la palla tra i piedi, facendo uscire a più riprese imprecazioni di vario tipo dalle bocche dei tifosi rossoneri.

Saponara 6: utilizzato troppo poco per poter essere valutato concretamente, fa il suo compitino. Serviva più spazio per poter capire le sue potenzialità effettive.

Birsa 6: giocatore mediocre, nella prima parte di stagione, che è quella in cui gioca di più, ci mette se non altro impegno e con qualche gol aiuta la squadra a raccimolare dei punti in più in un girone di andata che, altrimenti, sarebbe stato ancora più disastroso.

Essien 5: del grande giocatore che fu è rimasto, purtroppo, solo il conto corrente che aumenterà per via dell’ingaggio spropositato che gli sarà versato in questo anno e mezzo (e si spera non di più) di Milan.

Poli 6,5: una delle note positive della stagione. Giocatore di sacrificio, non dispone di grande tecnica ma da quantità che, specie in alcuni match di particolare difficoltà, è servita a dare maggiore equilibrio alla squadra. L’unica pecca, almeno a mio avviso, è una scarsa resistenza alla fatica che lo porta tendenzialmente sempre a calare sulla distanza dei 90 minuti.

Montolivo 5,5: anche lui in regressione rispetto alla passata stagione, in cui in certi momenti difficili aveva fatto vedere una personalità che in carriera non aveva mai dimostrato. Quest’anno invece è sembrato di nuovo il “solito” Montolivo impalpabile dell’ultimo periodo a Firenze, sia sotto l’aspetto del rendimento che sotto quello della personalità. Non una cosa positiva, considerato poi che è lui il capitano della squadra.

Cristante 6: una apparizione troppo fugace, in cui ha dimostrato a mio avviso di essere comunque un giocatore che merita considerazione, tenendo conto del fatto che parliamo di un classe 1995. Speriamo la ottenga.

Emanuelson 4,5: per diverso tempo i tifosi rossoneri lo hanno invocato come terzino sinistro, dopo averlo visto ricoprire svariati ruoli (tranne quello sopra menzionato) sotto la gestione Allegri. E invece, una volta otteuta la chance in quel ruolo, ha dimostrato una scarsa attitudine difensiva che lo ha portato ad essere più dannoso che altro. Un peccato, perché dinamismo e piede non sarebbero affatto male.

De Jong 8: a mio avviso è per distacco il migliore in questa travagliata stagione. Un vero combattente, spesso ha letteralmente tenuto in piedi da solo il centrocampo dato lo scarso contributo del resto della squadra e dei suoi compagni di reparto in particolare. Una leggera flessione nella fase centrale, comunque comprensibile, è stata compensata da un finale di stagione nuovamente in crescendo impreziosito dal gol-vittoria nel derby, probabilmente l’unica soddisfazione per i nostri colori in questa stagione.

Nocerino 5: per lui solo metà stagione, fino a gennaio, che conferma il fatto che la sua prima stagione al Milan è stata un qualcosa di unico ed irripetibile.

Robinho 4,5: giocatore che da sempre l’impressione di essere con la testa da tutt’altra parte, per via di ciò vanifica un talento che potrebbe essere potenzialmente utile alla causa rossonera.

Honda 5,5: su di lui sono ormai puntati da diversi mesi i mirini dei critici, che lo vedono come un acquisto di puro marketing data la provenienza geografica. Indubbiamente il suo impatto con il calcio italiano non è stato dei più felici, però al giapponese vanno riconosciute diverse attenuanti, tra cui il fatto di essere arrivato con una preparazione impostata per un campionato, come quello russo, che si gioca in un periodo diverso rispetto al nostro; ed il fatto, non secondario, di essere stato catapultato in un Milan in difficoltà, cosa che non favorirebbe l’inserimento di qualsiasi giocatore. Insomma, per me merita di essere valutato meglio nella prossima stagione, quando le giustificazioni di cui sopra verranno meno.

Pazzini 6: stagione condizionata dai problemi fisici, quando è chiamato in causa da comunque il suo apporto soprattutto in termini di impegno per la causa.

Kakà 7: chiariamo subito una cosa: il suo rendimento, pur essendo complessivamente dignitoso ed in grado di aiutare sensibilmente la mediocre causa rossonera, non è lontanamente paragonabile a quello del Kakà ammirato nella prima parentesi in maglia Milan, ma d’altronde su questo non c’erano troppi dubbi per chi avesse seguito l’andamento delle sue ultime stagioni a Madrid. Alla luce di questa premessa, il suo voto è condizionato (in positivo) dal fatto che il brasiliano non ha fatto mai mancare l’impegno e la professionalità tipica di un giocatore “vecchio stampo”, in una annata in cui mai come prima sembrano perdersi sempre più i veri valori che dovrebbero caratterizzare il Milan in tutti i suoi componenti. Se non altro mi auguro che molti dei suoi compagni di squadra abbiano preso appunti sotto questo punto di vista.

Taarabt 7: si inserisce molto bene nel nostro calcio dando una freschezza, una tecnica ed una imprevedibilità di cui la squadra era fino a quel momento sprovvista. Utile anche in fase realizzativa, merita senza dubbio di essere riscattato. Ma anche qui, le insidie possono nascere dal “braccino corto” che caratterizza il Milan in sede di mercato ormai da diversi anni.

Petagna s.v.: gioca troppo poco per poter essere giudicabile.

Balotelli 6,5: è indubbiamente l’attaccante con le maggiori potenzialità che abbiamo in rosa, ed il suo rendimento nel complesso non è stato malvagio. Tuttavia potrebbe fare di più. Di lui non mi convince la continuità, che secondo me non ha ancora trovato, e la capacità di fare certi movimenti che per chi gioca come punta sono fondamentali, e che pongono seriamente il dubbio sulle sue modalità di impiego in ottica futura. Per crescere definitivamente deve assolutamente trovare un miglior impatto mentale nell’approccio alle partite nell’arco di una intera stagione, smussando ancora un po’ certi comportamenti, che in campo lo penalizzano e lo distolgono da quella che è la cosa più importante che deve fare, cioè il bene della squadra.

El Shaarawy s.v.: non gioca praticamente mai, perso come è stato tra i vari infortuni che gli sono capitati. C’è da sperare che rientri al meglio, perché è un patrimonio importantissimo per questa squadra e per il calcio italiano in generale.

Matri 4: acquisto che è risultato sin da subito inconcepibile anche ad un bambino di 3 anni, il campo ha purtroppo confermato appieno questa sensazione.

Niang 5: in grossa regressione ormai dal finale della sua prima stagione in rossonero, specie dopo quel famoso palo nella partita di ritorno contro il Barcellona, è comunque un giovane che ha a mio avviso delle qualità interessanti, e per questo motivo trovo giusto l’averlo mandato in prestito a giocare (e a fare altri casini fuori dal campo) per 6 mesi. C’è da sperare che la parentesi al Montpellier gli abbia ridato un po’ di fiducia nelle sue capacità.

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