Figliuoli prodighi

figliol-prodigoL’estate s’avvicina ed è già tempo di pianificare strategie di mercato. Come da recente tradizione, l’aria che tira non suggerisce un diavolo pronto a scatenarsi in aste vertiginose per il fenomeno di turno. Occorre quindi valutare attentamente come spendere le poche risorse disponibili, partendo dal riscatto dei giocatori acquisiti in prestito e dal destino di coloro che in prestito sono stati ceduti.

Tasto particolarmente dolente. Se già la rosa attuale trabocca di mediocri difficili da piazzare a causa degli emolumenti che non rispecchiano il perdurante rendimento sottotono, i talenti cristallini mandati a maturare in prestito sono a loro volta in procinto di rientrare alla base con le pive nel sacco. Come si suol dire “di quel che non vuoi n’è pieno il piatto”.

A quanto pare, Alessandro Matri non verrà riscattato dalla Fiorentina. L’esordio impreziosito da due gol e un assist è stato sufficiente ad accendere le luci della ribalta e a gridare vendetta contro mesi di digiuno. Ma le luci si sono spente in fretta ed il digiuno è subito ricominciato: solo altre due reti in viola e una lunga carrellata di insufficienze. I 6,5 mln da sborsare per esercitare il riscatto sono una cifra sensibilmente inferiore a quella spesa per l’acquisto ma notevolmente superiore a quanto una persona dotata di media intelligenza sarebbe disponibile ad investire.

A conti fatti si è rivelato un pessimo affare, non degno del “re del mercato”. All’epoca del suo acquisto, il lungo infortunio di Pazzini e la propensione alla squalifica di Balotelli, hanno reso necessario l’innesto di una punta centrale, ma le condizioni pattuite sono un autentico regalo agli acerrimi nemici della Juventus, nonché uno dei principali scogli che renderanno difficoltoso liberarsi del castiga-veline più sterile della storia.

Il Mitra non sarà l’unico pezzo da 90 a rimpinguare il reparto avanzato, ci sarà probabilmente anche M’Baye Niang. Anche nel suo caso la ritrovata vena realizzativa è stata effimera (con 4 reti è comunque il secondo miglior marcatore della squadra) ed il club transalpino arranca nelle retrovie. Nonostante un rendimento giudicato complessivamente positivo, il giocatore sarà ricordato più per le bravate che per quanto fatto in campo. Il presidente del Montpellier ha dichiarato che il giocatore è troppo caro, aprendo di fatto ad una possibile trattativa. Tuttavia, M’Baye (o il Traoré giovane) è assistito da Mino Raiola, il che depone a favore di un rientro a casa e contro alle già risicate possibilità di vederlo maturare.

L’escalation di Antonio Nocerino al West Ham lo ha visto dapprima impiegato solamente nei minuti finali, poi scomodamente seduto in panchina, poi comodamente seduto in tribuna. Questo percorso ha consentito agli hammers di salvarsi senza affanni. Pare oltremodo improbabile che il club inglese decida di pagare il prezzo del riscatto, e anzi si vocifera che numerosi potenziali rapitori siano stati dissuasi dalle loro maligne intenzioni.

Bakaye Traorè è titolare fisso del Kayseri Erciyesspor, dove gioca addirittura sulla trequarti a ridosso dell’attacco (alimentando le malelingue che insinuano si tratti di Niang). Non c’è da stupirsi, quindi, che la formazione turca rischi seriamente la retrocessione. Il maliano è un punto fermo della formazione turca che può dirsi piuttosto soddisfatta di averlo in rosa, ma il timore di rivederlo dalle nostre parti pare più che fondato.

Il promettente difensore centrale colombiano Vergara -discendente della dinastia dei Grimis- non ha mai messo piede in campo. Mentre il promettente esterno sinistro Didac Vilà -a sua volta discendente della dinastia dei Grimis- ha fatto la spola tra tribuna ed infermeria del Betis. Lo spagnolo ha collezionato in tutto una manciata di presenze nella squadra più scarsa del campionato spagnolo, che chiude la Liga sola soletta all’ultimo posto. Dal sito www.transfermarkt.it si apprende che il ragazzo fa parte di “nove squadre dei sogni” degli utenti. Nove pericolosi squilibrati. Due li conosciamo bene: MasterOfPuppets ed il suo procuratore Mino Raiola.

Se al posto di tutti costoro fosse tornato a casa un bonifico avremmo ucciso il vitello grasso, ma il calcio è fatto così. Soprattutto quando il mercato lo fa il re..

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