Ogni mattina, in Africa, non importa che tu sia leone o gazzella, l’importante è che cominci a correre. O almeno che ogni tanto dia qualche cenno di vita. Altrimenti poi scopri che quello col Chievo è quasi uno scontro diretto: alla vigilia dodici punti separavano le due formazioni. Tanti o pochi a seconda dei punti di vista. Tanti per invischiare i rossoneri nella lotta salvezza. Pochi per quelli che sono i potenziali delle due formazioni.
Alla fine, un Milan operaio allunga la serie positiva portandola a due vittorie consecutive. Remuntada. In tempo di carestia ogni buca è galleria. L’avversario, con tutto il rispetto, è stato veramente poca cosa. Buona organizzazione della manovra, ma poco pressing alto, soprattutto su Bonera ed Emanuelson.
Le pagelle:
– Abbiati 6: Bella parata su conclusione di Bentivoglio. Per il resto partita quasi da spettatore non pagante. Il Chievo si accende solo a sprazzi e indirizza verso la porta rossonera poche conclusioni. Nel secondo tempo il solito Bentivoglio lo sorprende ma per fortuna la palla fa la barba al palo. La traversa, invece, fa lo scalpo a Thereau. Culo.
– Zaccardo 6,5: Per vederlo in campo occorre attendere un’ecatombe di infortuni e squalifiche. Gli avanti del Chievo lo mettono occasionalmente in difficoltà, in particolare Obinna che lo costringe al fallo. Ma tutto sommato il campione del mondo è sempre sul pezzo e la sua prestazione è sicuramente positiva. Sorvoliamo sul fallo da rigore, attribuendo la colpa in parte alla perla di Bonera ed in parte al calo di tensione da risultato acquisito.
– Bonera 6: I pericoli costruiti dal Milan provengono tutti dalla corsia destra. Esatto, dalla corsia destra, nella giornata in cui mancano sia Abate che De Sciglio. Prestazione positiva in entrambe le fasi, fino ad un quarto d’ora dalla fine. Ha una ghiottissima opportunità di scrivere il suo nome nel tabellino dei marcatori e la sciupa malamente. Sarebbe stato troppo. Poi combina un autentico macello. Colpi del suo repertorio. Per fortuna questo avviene a partita chiusa e il Chievo nemmeno ne approfitta.
– Rami 6,5: Assolutamente solido in fase difensiva, anche se le folate offensive clivensi aumentano di intensità solamente per brevi tratti sia nel primo che nel secondo tempo. Contro la viola lui e Mexes sono stati un’ottima coppia. Oggi con Zaccardo ha costituito un’ottima coppia. Il gigante francese è uno dei pochi punti fermi. Da riscattare.
– Emanuelson 5: Al quarto d’ora rischia di combinare la frittata svirgolando un pallone e attentando alle coronarie del resto della retroguardia. Le speranze di non vederlo più in campo cozzano con la squalifica l’altro esterno sinistro, che comunque sarebbe Constant.. Stendiamo un velo pietoso. Se in fase difensiva soffriamo anche Sardo qualche domanda bisogna porsela. Anche in fase offensiva è molto approssimativo.
– Muntari 6: Si limita a tenere la posizione e mettere lo zampino in qualche azione offensiva senza fare miracoli. Prestazione interlocutoria. Il suo impiego è presumibilmente dovuto alla necessità di equilibrio, che sarebbe probabilmente venuto meno con l’impiego di Poli o Saponara. Si infortuna lasciando il campo al connazionale Essien.
– Essien 6-: Mi fa arrabbiare. Perchè quando ero giovane era tra i miei giocatori preferiti e avrei fatto carte false per vederlo al Milan. Mentre ora è bollito. Quindi significa che è molto invecchiato. Quindi anche io sono molto invecchiato. Vaffanculo Essien. In campo fa circolare bene la palla e tira due sportellate. Nulla da far strabuzzare gli occhi. La condizione atletica pare molto approssimativa.
– De Jong 6: Senza infamia e senza lode. Il centrocampo avversario con tutto il rispetto non è mostruoso, anche se ben organizzato. Bentivoglio, Radovanovic ed Hetemaj orchestrano la manovra benino ma il divario tecnico è piuttosto marcato. Compito agevole per Nigel, svolto senza eccellere e senza fare guai.
– Poli sv: Come altri suoi compagni disputa una partita senza farsi particolarmente notare, nè nel bene nè nel male. Considerato che l’avversario è veramente moscio e che entra a partita già chiusa, difficile valutarlo diversamente.
– Honda 6,5: Il nipponico fa tanto movimento, aiutando il terzino destro e facendo circolare la palla. Non sapremo mai se con l’assist a Kakà ha estratto il coniglio dal cilindro o voleva fare tutt’altro, e anche per tutto il resto del match alterna giocate efficaci ad errori grossolani. Il dieci sulla pettorina è fuori luogo, ma i fischi della curva sono ingenerosi. Keisuke è in netta crescita rispetto alle prime uscite. La sua circolazione senza accelerare palla al piede ricorda l’ultimo Ronaldinho e la palla sottratta dolorosamente alla rete ricorda l’ultimo Robinho, che a sua volta ricorda Castello dei vecchi Pes. Bene non benissimo nella circostanza.
– Kaka 7,5: Un pochino appannato in avvio quando si fa spesso anticipare. Deve ripiegare per supportare Emanuelson (il che è tutto dire) soffrendo le giocate di Bentivoglio. Poi un gran goal che festeggia la trecentesima presenza. Il secondo tempo è impreziosito da una vera perla. In una stagione da dimenticare, con il mercato dominato dall’ennesima storiella da libro cuore, bisogna tuttavia riconoscere che vedere i goal di Kaka è sempre un piacere. Grazie Ricky, vai pure -diligentemente- a svernare negli Usa, per noi sarai sempre un grande.
– Robinho sv: Alla fine entra lui, il nuovo Castello, molto più costoso, molto meno redditizio. Sul 3-0, con Saponara in panchina, entra Robinho. Vabbè io di calcio non capisco un cazzo. Questa volta Robinho ci mette la voglia, almeno quella.
– Taarabt 7: Fresco nel fisico e nelle idee. Molto propositivo e quasi sempre pericoloso. Il suo limite è quello di accendersi ad intermittenza alternando lampi di luce a periodi di buio. La classe non è acqua e il trequartista conferisce una discreta dose di tecnica e fantasia. Se trova la continuità può diventare il trascinatore del Milan di domani, il rischio di trovarsi in mano il nuovo Gourcuff è però elevato.
– Balotelli 7: Pronti via: si guadagna una punizione pericolosa e subito dopo segna un gran goal. Fa tantissimo lavoro sporco pressando i portatori di palla avversari. Non reagisce alle provocazioni. Giocasse sempre così non saremmo nel guano attuale. A risultato acquisito si tranquillizza.
– Seedorf 6,5: Il modulo è lo stesso ma la mentalità è diversa. Kaka ed Honda ripiegano spesso a sostegno dei terzini. Balotelli fa tanto pressing alto. Nel primo tempo la differenza tra le due formazioni la fa il ritmo. Tante volte questa strategia ci è costata cara, con una squadra rimasta senza benzina a molti chilometri dal traguardo. Oggi si è rivelata proficua perchè il ritorno del Chievo si è manifestato a giochi già conclusi. La modestia dell’avversario non permette di montarsi la testa, ma chiudere la stagione con qualche risultato positivo permetterà di impostare meglio le strategie future.
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